Guida di viaggio a Pescara: una città giovane e moderna orientata al futuro

 Pescara è una città giovanissima, tranquilla ed efficiente, ordinata ed elegante, in riva al Mare Adriatico, con lunghissime spiagge sabbiose, dotate di ottime strutture turistiche, che nulla hanno da invidiare alla Riviera Romagnola.Senza dimenticare il porto turistico “Marina di Pescara”, uno dei più grandi dell’Adriatico.

Origini
Molti conoscono Pescara per essere una delle città principali della regione, si tratta di un luogo giovane a causa della seconda guerra mondiale che ha spazzato via per sempre tantissimi monumenti.
Ancora dopo la prima guerra mondiale, alla foce del fiume Pescara esistevano due distinte cittadine. A sud la più antica Pescara (ora Portanuova), cresciuta intorno alla fortezza cinquecentesca che presidiava il fiume, di cui non resta pressoché nulla. A nord del fiume, intorno al santuario della Madonna dei Sette Dolori, sorgeva Castellammare Adriatico, che con la costruzione della ferrovia (1863), aveva conosciuto un buon sviluppo turistico. La fusione dei due comuni fu sancita nel 1926, con il patrocinio di Gabriele D’Annunzio, che favorì la nomina della nuova città al rango di capoluogo di una piccola provincia, ricavata da quelle di Chieti e Teramo. I nuovi edifici della città iniziarono a sorgere soprattutto lungo l’Adriatica, oggi corso Vittorio Emanuele, che continua a essere la principale arteria cittadina, e unisce i due nuclei attraverso un ponte, edificato nel 1934. Pescara, capoluogo dell’omonima provincia dell’Abruzzo, è una città di circa 124.000 abitanti.

Attrattive
Pescara, la città più popolosa dell’Abruzzo è anche la più apprezzata e frequentata località balneare della regione, grazie allo splendido arenile che si affianca, per una decina di chilometri, al centro cittadino e alle vicine pinete.Oggi Pescara è un apprezzato centro di turismo congressuale e una moderna stazione balneare, con ampie spiagge racchiuse tra due pinete che ne segnano i confini: a nord, la Riserva Naturale di S. Filomena, annoverata tra gli ultimi ecosistemi della costa Adriatica; a sud, la pineta d’Avalos, di dannunziana memoria, inserita in un bel quartiere residenziale, con architetture Liberty.
Dell’antica Pescara rimane il centro storico, con la casa natale di D’Annunzio, ora adibita a museo, e altri interessanti monumenti, quali la cattedrale di S. Cetteo e la basilica della Madonna dei Sette Dolori.

Guida di viaggio a Forlì: un’anitca e nobile città nel cuore della pianura Padana

 Forlì è una città dell’Emilia-Romagna ed in particolare si trova in Romagna, di cui è, come dice Dante nel De Vulgari eloquentia, “meditullium”, cioè l’area centrale. Questo primato è, in parte, anche linguistico, nel senso che il forlivese costituisce il dialetto romagnolo tipico: nelle altre parlate, a mano a mano che ci si allontana dal centro della regione linguistica, si vanno perdendo ora l’una ora l’altra delle caratteristiche.

La città, fondata secondo la tradizione nel 188 a.C., sta per celebrare i suoi 2200 anni di vita (nel 2012-2013), i suoi primi 22 secoli

Forlì è un importante centro agricolo e industriale che conta circa 115.000 abitanti. Situata in posizione collinare la città sorge a oltre 220 m di altezza s.l.m.

Guida di viaggio a Merano:un respiro all’ aria pulita e uno sguardo ai Mercatini di Natale!

 Merano è una cittadina della provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige, situata alle pendici del dell’Altopiano del Salto, dove hanno inizio quattro importanti valli: Val Venosta, Val Passiria, Val d’Adige e Val d’Ultimo.

Dalle terme di Merano, attraverso le colline coperte da vigneti, fino ai ghiacciai alpini della Giogaia di Tessa: il Burgraviato (Burggrafenamt) unisce, come nessun altra vallata altoatesina, la magia dei contrasti di questa terra. Il clima mite e soleggiato del fondovalle dista dalla regione di alta montagna di pochi chilometri. La zona di Merano e dintorni ha molto da offrire per le vostre vacanze in Alto Adige!

Merano è un importante centro turistico, privilegiato per il mite clima e la quiete che vi si respira, noto anche come luogo di cura, grazie alle bellissime Terme.
Chi cerca vacanze all’insegna del relax senza rinunciare a una natura intatta e rigogliosa non può che scegliere Merano e i suoi dintorni.

Tradizione e modernità si combinano in questa città posta al confine tra lingue e culture diverse. Negli uffici pubblici, e in generale in qualsiasi locale, è parlata sia la lingua italiana che quella tedesca. Inoltre è presente una piccola comunità ebraica con una propria sinagoga.

Tutt’oggi rinomata stazione turistica, è nota anche per la produzione vinicola, ma la sua peculiarità massima risiede nei Mercatini di Natale.

Mercatini di Natale
Questo è uno dei momenti dell’anno più emozionanti… quando le fragranze delle bevande calde, delle spezie e della pasticceria natalizia aleggiano nell’aria fondendosi e confondendosi con la musica e le antiche tradizioni dell’Avvento.
Il Mercatino di Natale con i suoi 80 espositori, offre una grande varietà di idee per regali natalizi: addobbi e oggetti in ceramica e in vetro, tessuti tradizionali, statue in legno e pantofole in feltro, giocattoli e pasticceria tipica.
Merano e il suo centro storico, vestito a festa per l’occasione, saprà affascinare chiunque. Nelle strade e nei vicoli del centro, splendenti nelle loro decorazioni natalizie, le vetrina sottolineano la solennità della festa. Immergetevi nell’allegra e festosa atmosfera del Natale.
Merano: cenni storiciL’antico nome, Mairania, deriverebbe da “terra mairana”, cioè terra appartenente ad una fattoria padronale altomedievale (maioria).

Guida di viaggio a Siracusa – “la più grande e bella di tutte le città greche”

 Siracusa è un comune italiano di 123.448 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Sicilia.
Posta sulla costa sud-orientale dell’isola, è la quarta città della Sicilia per numero di abitanti, dopo Palermo, Catania e Messina.

Già definita da Cicerone “la più grande e bella di tutte le città greche”, dal 2005, insieme con la necropoli rupestre di Pantalica, è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Origini del nome
Il nome Siracusa deriva dal siculo Syraka (abbondanza d’acqua) per la presenza di molti corsi d’acqua e di una zona paludosa. Sia in greco che in latino è al plurale, Syracusae, perché la città fondata da Archia, un nobile di Corinto nel 734 a.C., divenne in pochi anni la Pentàpoli in quanto al nucleo originale, costituito sull’isola di Ortigia si aggiunsero man mano altri quattro nuclei: Acradina, Tiche

Origini della terra
Città di mare, che nel mare si allunga con l’isola di Ortigia, Siracusa è adagiata lungo una baia armoniosa. Il nome evoca subito il passato greco, i tiranni e la rivalità con Atene e con Cartagine, passato di cui la città conserva numerose testimonianze, questo si affianca un periodo forse meno conosciuto, ma non meno suggestivo, che si rivive percorrendo le stradine dell’isola, dove il tempo sembra essersi fermato in bilico tra Medioevo e Barocco. Subito alle spalle di Ortigia si estende l’Acradina, come veniva chiamata nell’antichità la zona pianeggiante contigua ad Ortigia. E poi la Neaú polis, area “nuova” dove si trova il teatro, l’Orecchio di Dionisio e la latomia del Paradiso, una delle più belle, e, ad oriente, il quartiere di Tyche che ricorda la presenza di un tempio dedicato alla dea Fortuna (dal greco Tyche, il caso). Domina tutta l’Epipoli, custodita e difesa dal castello Eurialo, in posizione elevata e strategica.

Uno sguardo alla costa…
L’isola, l’insediamento più antico della città, è legata alla terraferma dal Ponte Nuovo, prolungamento di c.so Umberto I, una delle principali arterie di Siracusa. Qui la sensazione del mare si fa più forte fin dalla darsena che si stende sia a destra che a sinistra del ponte ed è animata da barche colorate. Lasciando vagare lo sguardo lungo la banchina si nota a destra, proprio sull’angolo, un bel palazzo in stile neogotico: l’intonaco rosso e le bifore della dimora del poeta e scrittore Antonio Cardile (ME 1883-SR 1951) invitano il visitatore a proseguire il peniplo dell’isola. L’atmosfera che si respira è più calma e pacata ed i rumori sembrano giungere attutiti. Sulla destra il mare, sulla sinistra le antiche mura spagnole che testimoniano come un tempo (fino al 1800) tutta la città vecchia fosse fortificata. La Porta Marina, la cui lineanità è spezzata da una bella edicola in stile catalano, immette nel passeggio Adorno, creato sopra le mura nel XIX sec. Oltre, lo sguardo abbraccia l’immensa distesa del Porto Grande, in passato teatro di imponenti battaglie.

ed una passeggiata nell’interno
Piazza Duomo – Dalla forma irregolare e leggermente tondeggiante lungo il lato che fronteggia la cattedrale, quest’incantevole piazza si permea di un’atmosfera particolarmente suggestiva al tramonto ed al calare della notte, quando viene illuminata. E’ delimitata da bei palazzi barocchi tra i quali spiccano la notevole facciata di Palazzo Beneventano del Bosco, dalla bella corte interna, con di fronte il Palazzo del Senato (nel cui cortile è custodita una Carrozza del Senato del XVIII sec.) e la Chiesa di S. Lucia a chiudere il lato corto.

Duomo – Il sito ove sorge il Duomo viene destinato fin dall’antichità ad ospitare un luogo di culto. Ad un tempio eretto nel VI sec. a.C. si sostituì il Tempio di Atena, innalzato in onore della dea con i proventi della fatidica e schiacciante vittoria ad Himera (480 a.C.) contro i Cartaginesi. Il tempio viene inglobato, nel VII sec., in un edificio cristiano: vengono innalzati muri a chiudere lo spazio tra le colonne del penistilio e vengono aperte otto arcate nella cella centrale per permettere il passaggio alle due navate laterali così ottenute. Le imponenti colonne doniche sono ancora oggi visibili sul lato sinistro, sia all’esterno che all’interno dell’edificio. Galleria Civica d’Arte Contemporanea – Ospitata nell’ex-convento e chiesa di Montevergini (ingresso da via delle Vergini), la collezione raccoglie opere principalmente pittoriche di artisti contemporanei sia italiani che stranieri (Sergio Fermaniello, Marco Cingolani, Aldo Damioli, Enrico De Paris).

Guida di viaggio a Foggia:una città solare tutta da assaporare!

 Foggia, è una città dall’aspetto prevalentemente moderno; Situata nell’interessante paesaggio del Tavoliere Pugliese, la più vasta pianura dell’Italia meridionale, è un importante centro industriale e culturale, dal clima tipicamente mediterraneo, caratterizzato da estati calde ed inverni relativamente freddi.

OriginiDiverse le ipotesi sulle origini del primo insediamento umano, la prima fonte certa sull’esistenza della provincia si fa risalire alla dominazione normanna, tra l’XI e il XII secolo.
Si deve al normanno Roberto il Guiscardo, infatti, la costruzione del primo abitato e lo sviluppo sociale ed economico di questa terra.
Nel corso della sua storia subì il dominio di diverse dinastie, dagli Angioini agli Aragonesi, dai Borboni a Napoleone

Foggia mantiene la spiccata vocazione agricola che per secoli l’ha resa un importante centro commerciale. Sino ai primi anni del XIX secolo fu sede della Regia Dogana delle pecore, che regolamentava la pastorizia degli Abruzzi e della Capitanata.

Nonostante i vari terremoti susseguitisi nel corso dei secoli ed i bombardamenti subiti durante il secondo conflitto mondiale, che provocarono circa 20000 vittime civili (quasi un terzo della popolazione dell’epoca), conserva un importante patrimonio artistico ed architettonico, concentrato soprattutto nella parte antica della città.

Punti di interesse
Di notevole interesse artistico la Cattedrale di S.Tommaso in stile romanico, in cui si conserva una pregevole tavola bizantina, chiamata “Icona Vetere”, rappresentante l’immagine della Madonna protettrice della città. La cattedrale, iniziata nel 1170 e ricostruita dopo il terremoto,in età barocca, che mostra ancora tracce dell’originario stile romanico-pisano;conserva in parte la notevole facciata romanica ad arcate cieche aperta da bifore, monofore, oculi e rombi.

Guida di viaggio a Pompei: un museo archeologico all’aperto!

 Pompei è famosa in tutto il mondo per i resti della città romana, una delle più ricche e potenti dell’Impero, che nel 79 d.C. fu completamente ricoperta dall’eruzione del vicino Vesuvio.

I resti delle città furono scoperti casualmente nel XVII secolo, ma solamente nei primi anni dell’800 si effettuarono campagne di scavi, le quali riportarono alla luce numerosi tesori.

Pompei da visitare: punti di interesse turistico
Il principale polo turistico è l’area archeologica di Pompei antica. Nella Pompei moderna in piazza Immacolata ha sede l’Istituto Sacro Cuore.

Al centro della piazza si eleva il monumento all’Immacolata, posto su una colonna pompeiana con capitello corinzio.

Nell’enorme piazza antistante il Santuario della Beata Vergine del Rosario, secondo polo turistico della cittadina, è stato eretto il monumento a Bartolo Longo;

sul fondo della piazza sorge maestosa La Casa del pellegrino, inaugurata nel 1939.

Museo Vesuviano
è possibile ripercorrere la storia del Vesuvio e delle sue eruzioni grazie al materiale dell’osservatorio vesuviano che comprende oggetti recuperati da G.B. Alfano tra cui frammenti di lava, una collezione di minerali, cenere e bombe e quadri, stampe moderne e antiche, incisioni, fotografie ma anche carte topografiche, opuscoli che riproponevano alcune scene dell’eruzioni e alcune trascrizioni di lapidi commemorative dei vari eventi sismici.

Guida di viaggio a Taranto:la città dei due mari

 Orazio, il grande poeta romano dell’epoca di Augusto, descrive nelle sue Odi Taranto come la splendida “Città dei due mari”, la perla del Salento, la capitale della Magna Grecia.
Taranto è situata nella parte nord-orientale dell’omonimo Golfo sul Mar Ionio e si divide in due parti: una costruita sulla terraferma e un’altra, più antica, che sorge sull’isoletta che separa l’insenatura marina (Mar Grande) dalla laguna interna (Mar Piccolo).

tratti salienti
La città vecchia, come si è detto, è una piccola isola circondata dai due mari, Mar Grande e Mar Piccolo. A guardarla dall’alto si vede una mossa distesa di tetti e campanili ma non si coglie la sua particolare atmosfera. Solo addentrandosi nel cuore antico della città si scopre la magia di vicoli strettissimi e di luminose piazzette, l’eleganza architettonica di case e strade.

Nella parte bassa dell’isola è possibile vedere l’antico borgo marinaro abitato ancora oggi da pescatori, che al mattino escono dalle loro case per il loro lavoro. Il pesce viene sbarcato dai pescherecci direttamente al mercato che si tiene ogni giorno in via Garibaldi, nella città vecchia. Qui si trovano anche cozze, ostriche e molluschi che provengono dai tipici vivai per la mitilicoltura, disseminati nel Mar Piccolo e nel Mar Grande e caratterizzati dai lunghi pali che affiorano dall’acqua.

Nella parte alta, abitata dalle famiglie abbienti, numerosi palazzi signorili, meravigliosamente affrescati, si affacciano sul panorama di Mar Grande in cui spiccano le isole Cheradi. Lo spettacolo è sempre splendido, ma al tramonto diventa addirittura magico. In Città Vecchia tutto, i suoi palazzi, le chiese, i monumenti, sono un intreccio di epoche e stili diversi, lontani tra loro ma che, come in un libro, raccontano la storia di questa città.

Taranto è oggi uno dei porti commerciali e militari più importanti d’Italia. La città è ricca di fascino e di ricordi. Le sue vie e le sue piazze riportano alla mente antichi splendori, quando la città era ricca e temuta e contava quasi trecentomila abitanti;
In epoca greca, la Città Vecchia non era un’isola, ma una penisola. Non esistevano allora né il Ponte di Pietra (Porta Napoli) né l’attuale canale navigabile; al posto di quest’ultimo vi era una stretta striscia di terra che comunicava con l’attuale città nuova. La penisoletta costituiva l’Acropoli (ossia la città fortificata) che era sede di templi e uffici pubblici. La popolazione abitava dove adesso sorge la città nuova.

Guida di viaggio a Como:Un piccolo mondo tutto da assaporare

 Città di confine in bilico tra differenti culture, Como vive prima di tutto in quanto capitale del suo lago, come se questo costituisse un piccolo mondo a sé stante. Situazione contraddittoria se si pensa al carattere laborioso e provinciale dei suoi abitanti e al turismo internazionale legato allo splendido scenario naturale. La città vorrebbe infatti rivestire i ruoli di centro industriale e di centro turistico allo stesso tempo, sebbene l’industria della seta (attività tipicamente comasca) sia in forte crisi e la mentalità turistica non ancora del tutto formata.
Il centro della città è situato sul lungolago, a pochi passi da piazza del Duomo, una delle maggiori cattedrali lombarde. Il nucleo storico presenta ancora l’aspetto dell’originario castrum romano, con mura medievali ben conservate e grandi torri di vedetta (Porta Torre, Torre Gattoni, San Vitale)
In inverno il clima è mite con estati ventilate, alberi fioriti in primavera, ed altre fantastiche caratteristiche rendono Como una meta ideale in tutte le stagioni.

Si può stare tranquillamente sdraiati sotto un ulivo nella zona della Tremezzina ed ammirare le nevi perenni della Grigna. La massima distanza stradale nella provincia non supera i 100 km., quindi si può passare dal centro città alle zone selvagge, oppure dall’estate all’inverno in un’ora di auto.

Il Lago di Como, chiamato anche Lario, con i suoi 410 metri di profondità è il più profondo dei tre laghi subalpini italiani ed è uno dei più profondi d’Europa. Con la sua grande massa d’acqua influenza il clima delle sponde e regala alla zona del Centro Lago e del promontorio di Bellagio un clima simile a quello della riviera ligure. Vi crescono l’alloro e l’ulivo, i giardini ospitano palme e piante tropicali, prospera il florovivaismo.

Alle bellezze naturali la Provincia di Como aggiunge poi un patrimonio artistico originale ed affascinante, nel quale si individuano almeno tre filoni di interesse. Il primo, più appariscente, è costituito dalle ville del Lago di Como, uniche al mondo sia per il loro valore architettonico e paesaggistico che per i tesori che contengono. Il secondo, più nascosto e colto, è costituito dall’incredibile concentrazione sul territorio di chiese romaniche, a testimonianza di un medioevo comasco tutt’altro che buio.

Il terzo, più evocativo ed intrigante, è costituito dalle numerose opere di fortificazione militare di diversa epoca, con relativi aneddoti e leggende, a memoria di un passato turbolento ed avventuroso. Tre patrimoni artistici che propongono il territorio del comasco per una scoperta artistica non banale, stimolante facilmente accessibile ,e di notevole spessore culturale.

In tutte le stagioni la “piccola” Provincia di Como si rivela al visitatore come uno scrigno ricchissimo di sorprese e di esperienze inaspettate, di paesaggi unici e suggestivi e di bellezze un po’ nascoste da visitare con calma.

Numerosi sono i monumenti che si possono visitare: suggeriamo di partire da Piazza Duomo, con la Cattedrale la cui straordinaria bellezza si deve alla bravura dei Maestri Comacini. Notevole è l’adiacente Palazzo del Broletto, antica sede comunale.

Vale la pena visitare anche Piazza Verdi, con i monumenti che ricordano varie epoche storiche (le mura medioevali, il teatro neoclassico e la Casa del Fascio), la Basilica di San Fedele e Porta Torre.

Da Piazza Duomo proseguiamo per Corso Vittorio Emanuele, via piena di negozi, bar e ristoranti, fino a giungere a Palazzo Giovio, sede del Museo Civico Archeologico dedicato a diversi periodi storici che vanno dalla Preistoria fino al Medioevo (segnaliamo in particolare la sezione che ospita i resti di epoca romana).

Accanto al Palazzo Olginati si trova invece il Museo Storico “Giuseppe Garibaldi”, diviso in varie sezioni: risorgimento, etnografia,storia contemporanea, e quadreria.

Di particolare interesse sono i resti delle chiese medievali di San Marco, San Nazzaro, Santa Margherita e Santa Caterina. Si prosegue poi per la Pinacoteca Civica.

Dopo aver ammirato le opere della Pinacoteca si può proseguire in Via Armando Diaz fino ad arrivare nella splendida Piazza Volta. A pochi passi da qui troviamo il lago, i giardini pubblici (punto di incontro per gli abitanti di Como ed i turisti durante l’estate) ed alcune opere dell’architetto Terragni, come il Novocomum, esempio del razionalismo architettonico italiano, o la casa Giuliani – Frigerio.

Una visita merita il Tempio Voltiano, inaugurato nel 1928 per celebrare l’opera di Alessandro Volta, celebre scienziato comasco; il Tempio ospita più di 200 reperti di cui circa la metà originali.

Altra grande attrazione turistica della città è il Museo della Seta, che conserva antichi macchinari e tessuti, che mostra 150 anni di tradizione delle tecniche relative alla lavorazione della seta. Tra le curiosità segnaliamo il Museo Rivarossi dell’omonima azienda produttrice di trenini in miniatura.

GUIDA DI VIAGGIO A SASSARI: un piccolo paradiso da visitare, tutto all’italiana!

 Sassari, capoluogo della omonima provincia sarda, ha circa centotrentamila abitanti. Sorge nella Sardegna nord occidentale su di un tavolato calcareo disteso verso il mare, in direzione del poco distante Golfo dell’Asinara, circondato dai rilievi del Logudoro a sud e dal fiume Mannu ad ovest e dalla regione dell’Anglona ad est, in un clima tipicamente mediterraneo con estati calde e un modesto tasso di piovosità.

Importante centro commerciale ma anche agricolo, in particolare per la produzione ortofrutticola e vinicola.
In epoca più recente (XIX secolo) si ebbe un grande sviluppo della coltivazione dell’ olivo, e ormai gli oliveti caratterizzano i dintorni della città.
Il centro urbano costituisce il nucleo dell omonima area metropolitana regionale di oltre 225 000 abitanti e di un’area urbana con i centri a corona della città di circa 275 000 abitanti.
Ogni giorno per usufruire dei servizi gravitano in città circa 300.000 persone tra residenti, lavoratori e studenti di ogni parte della regione, ecco perché spesso si parla di Sassari come del capoluogo regionale del nord Sardegna.

Le origini
L’odierno toponimo ricorre dalla metà del XII secolo in diverse forme, fra quali anche Sassaris, Sassaro, Sasser, Sacer, alternato con Thathari, Thathar, Táttari, essendo non raro il passaggio ss-th nella lingua sarda. Secondo Massimo Pittau trova riscontro in altre località (sássari, sátzari, sátzeri, perda’e sássari, perda’e sassu, sássinu-a), tradotto come “ciottoli di fiume” dal sardiano o nuragico, antecedente al latino saxum.
Questo conferma l’origine non medioevale, ma bensì nuragica e forse prenuragica, dell’insediamento nelle valli sassaresi, ricche di sorgenti e corsi d’acqua. [3] Secondo Salvatore Dedòla, la radice originaria sarebbe Thar- (come per Thar-ros), il cui raddoppio è derivato dal sumerico e accadico per indicarne le pertinenze territoriali, e persiste in altri esempi come Buddi-Buddi.

Nel corso della sua storia, questa terra, ha subito il passaggio di diverse civiltà, quali pisani, genovesi, aragonesi ed austriaci, fino a giungere alla conquista d’indipendenza con l’Unità d’Italia.

Monumenti & Attrazioni
Il monumento per antonomasia di Sassari è la fontana del Rosello, costruita in stile tardo-rinascimentale e caratterizzata da statue rappresentanti le stagioni e una statua di San Gavino a cavallo.

Ubicato nel cuore della città, il Duomo intitolato a San Nicola di Bari.
Eretto nel XIII secolo secondo le linee dell’architettura romanica, fu successivamente ristrutturato in stile gotico con facciata barocca.
All’interno potrete ammirare affreschi del XVII secolo.

Il Palazzo Ducale, un edificio monumentale del 1775-1805 in pietra calcarea.

Interessante la Torre di Sant’Antonio, uno dei resti delle mura pisane erette nel XIII secolo.

Degno di visita anche il Museo Nazionale Sanna, diviso in sette sale a seconda del periodo storico dei reperti archeologi ivi custoditi.
Abbiamo cosi la sala dedicata alla preistoria, dal paleolitico inferiore al neolitico antico; la sala del Monte d’Accoddi; la sala delle tombe ipogeiche, le “Domus de janas”, provenienti da diverse necropoli; giungiamo poi alla sala riservata alla civiltà nuragica; nella quinta sala potrete ammirare reperti etruschi e greci mentre nella sesta quelli inerenti al periodo della dominazione romana nell’antico porto Torres.