Guida di Viaggio a Manfredonia: un mix perfetto tra passato e presente

 Manfredonia è un comune italiano della provincia di Foggia in Puglia
È il ventisettesimo comune italiano per estensione territoriale, nonché il sesto più esteso della Puglia.
L’economia di Manfredonia è legata alle attività del porto ed al turismo, grazie alla vicinanza del Promontorio del Gargano ed alla bellezze del mare e delle coste.

Manfredonia è una città caratterizzata da un vivace porto peschereccio, con un attivo mercato ittico e un mercato turistico in via d’espansione. Il porto di Manfredonia infatti, elemento vitale dell’economia locale, è attualmente terminal di collegamento marittimo con varie località della costa garganica e con le isole Tremiti, inoltre dalla città si possono facilmente raggiungere altre località di grande interesse, quali Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, i laghi di Lesina e Varano, senza dimenticare che Manfredonia fa parte del Parco Nazionale del Gargano.

Le origini della città risalgono all’inizio del XIII secolo, quando il re Manfredi di Sicilia iniziò la costruzione della città, che successivamente avrebbe preso il nome dal golfo a lui dedicato.

La città è un mix perfetto di presente e passato: il castello svevo-angioino, la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, l’Abbazia di S. Leonardo in Lama Volara, le medievali casette in tufo del borgo antico e gli eleganti palazzi barocchi non sono stati deturpati dalle costruzioni moderne situate all’esterno delle vecchie mura. Sito di grande importanza per il turismo di Manfredonia è il centro balneare di Siponto, un immenso litorale con sabbia dorata finissima, ben attrezzato e molto frequentato durante la stagione estiva. La città ospita anche varie manifestazioni culturali, fra cui si ricorda il Carnevale sipontino.

Caltanissetta: una città dalle molte attrattive artistiche e ricca di paesaggi suggestivi.

 Caltanissetta è un comune italiano di 60.151 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Sicilia.
Nel cuore della Sicilia, tra suggestivi paesaggi collinari, Caltanisetta rappresenta un’ideale base di partenza per visitare e conoscere gli aspetti più genuini e schietti di questa splendida isola, lontano dalle folle delle più gettonate località turistiche.

Origini
Il toponimo deriva dall’antica città greca di Nissa, presidiata dai Siracusani, alla quale gli Arabi aggiunsero la parola “Qal’at”, che vuol dire “castello”.
Nel 123 a.C. la città venne conquistata da Lucio Petilio che la fece diventare una potente colonia romana con il nome di “Petiliana”. Costantino la annesse al suo Impero e successivamente la città venne presa dai Saraceni.

Oltre ai Saraceni altre popolazioni la dominarono: nel 1806 fu la volta dei Normanni, in seguito gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e i Castigliani la invasero.

Dopo essere stata danneggiata dalle rappresaglie dei liberali siciliani, Caltanissetta visse nel ‘900 un periodo di splendore culturale ed economico, grazie ai numerosi giacimenti di zolfo che le conferirono l’ appellativo di “capitale mondiale dello zolfo”.

Guida di Viaggio all’isola di Salina:natura incontaminata e una storia complessa alle spalle!

 L’isola di Salina si estende per una superficie di 26,8Kmq., ed è seconda solo a Lipari. Anch’essa di natura vulcanica, è costituita dalle vette dei due monti più alti delle Eolie “Fossa delle Felci” e “Fossa dei Porri”, vulcani ormai spenti da tempo; da qui il suo antico nome Didyme, che significa Gemelli.

C’è anche un’altra particolarità di Salina ed è politica: Lipari è il comune di tutte le isole Eolie ad eccezione di Salina che ha ben tre comuni: Santa marina Salina, Malfa e Leni. A Salina ci sono circa 4.000 abitanti e ci sono tutti i servizi, dalla Guardia Medica alle banche, Bancomat, negozi, piccoli supermercati, noleggi di auto, moto e barche ed altro.

L’economia di Salina è legata sia al turismo, che alla pesca ed all’agricoltura; qui infatti si ricavano il pregiato “Malvasia delle Lipari”, uno dei vini DOC più ricercati e i capperi.

Guida di Viaggio a Filicudi:il cuore selvaggio delle Isole Eolie

 L’Isola di Filicudi fa parte dell’Arcipelago delle Eolie ed è amministrata dal comune di Lipari.
Di origine vulcanica, è, insieme all’Isola di Alicudi, la più occidentale di tutto l’arcipelago.
I centri abitati di Filicudi sono tre: Filicudi Porto, Valdichiesa e Pecorini a Mare, uniti tra loro da una pittoresca strada.
Di antica origine e i primi insediamenti di Filicudi risalgono al periodo del Neolitico.
L’economia dell’isola è legata in particolare al turismo ed alla coltivazione di capperi e fichi, che sono gli ingredienti base della cucina locale.
L’Isola di Filicudi è posta sotto la tutela dell’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

La primavera arriva presto a Filicudi ed è un’esplosione di fiori dai mille colori.
E’ bello, in questa stagione, percorrere i tanti antichi sentieri che la attraversano.Sentieri e terrazzamenti, realizzati nel corso dei secoli, sono un meraviglioso ed imponente esempio del lavoro umano. Ancora oggi Filicudi è sentita come isola remota, anche dagli abitanti di Lipari. In effetti ciò che la fa sentire lontana, non è tanto la distanza ma qualcosa di più profondo: è una distanza nel tempo, nel modo di essere dell’isola e della sua gente, è lontananza dal mondo comune.
Filicudi non è solo mare o vacanza estiva, chi vuol veramente sentire e godere della sua peculiarità deve visitarne con calma l’interno, soprattutto nel periodo dell’anno che va da aprile a giugno e da settembre a novembre.

Il porto è sul lato nord dell’isola, c’è il molo dove arrivano nave ed aliscafi, i principali servizi come negozi, Bancomat, noleggio barche, motorini e mezzi e da lì si va verso le sue frazioni, in alto Val di Chiesa e Canale e sul mare, ma dall’altro lato della punta della Punta di Capo Graziano dove c’è il Villaggio Preistorico, c’è Pecorini, con il piccolo molo, le poche case, la spiaggetta con i gozzi dei pescatori.

Guida di Viaggio a Scopello: un luogo suggestivo e pittoresco, difficile da scordare!

 Centro agricolo e di soggiorno in provincia di Vercelli, Scopello è situato 659 metri sopra il livello del mare, sulla riva sinistra della Sesia, è il punto di accesso (tramite seggiovia o lungo la strada) all’Alpe di Mera (m. 1517) e conta 459 abitanti. La sua economia, oltre che sul turismo, è basata sulla presenza di acque ferruginose e di cave di ardesia. Nel XVIII secolo, all’epoca di Carlo Emanale III, venne aperto qui il primo stabilimento in Italia per la lavorazione dei metalli pregiati, di cui sussiste la ciminiera alta 15 metri. Le fonderie utilizzavano i minerali provenienti da Alagna.

Scopello è forse il luogo più suggestivo e pittoresco dell’intero golfo di Castellammare. E’ un piccolo borgo sorto verso la fine del settecento attorno al baglio, sul sito di un precedente casale arabo. In basso, nella stupenda cala limitata dai faraglioni e protetta da vecchie torri di avvistamento, si trova la tonnara, conosciuta da tempo immemorabile (è citata in documenti del 1200) ed attiva fino a pochi anni addietro, con il baglio, gli edifici e i magazzini.

Vi si giunge da Castellammare percorrendo la statale 187 per Trapani, imboccando la deviazione al Km 32.4, passando davanti alla baia di Guidaloca sulla quale si erge una torre cilindrica cinquecentesca. Il nome Scopello deriverebbe dal greco “scopelos” (scoglio), dal latino “scopellum” (scoglio) e dall’arabo “iscubul iactus” (scoglio alto).

Abitata sin dalla preistoria (reperti rinvenuti nelle grotte dell’entroterra documentano la presenza umana a partire dal Paleolitico), la zona era conosciuta da tempi antichissimi per l’abbondanza dei tonni che si pescavano nel suo mare, tanto da essere chiamata dai greci “Cetaria” cioè “terra dei tonni”.

Gli Arabi vi fondarono un casale abitato da pescatori e pastori e, nel 1235, Federico II di Svevia, dopo averlo annesso con tutto il feudo alla città di Monte San Giuliano, ne concesse la proprietà ad un gruppo di coloni Piacentini che, però, lo abbandonarono presto a causa delle continue incursioni piratesche. In quei secoli, infatti, i pirati che infestavano il basso Mediterraneo, usavano la baia di Scopello come base per le loro scorrerie: ormeggiando le navi a ridosso dei faraglioni risultavano praticamente invisibili dal largo.
A Scopello è facile affittare ville ed appartamenti

Guida di Viaggio a Cefalù:la perla del Mediterraneo!

 Cefalù è un comune italiano di 13.771 abitanti della provincia di Palermo in Sicilia.
Cefalù viene citata per la prima volta dallo studioso Diodoro Siculo nel 396 a.C. ma la città si distingue per la sua impronta tipicamente medievale.

Punti d’interesse:

Partendo da piazza Garibaldi e proseguendo per corso Ruggero fino alla splendida piazza del Duomo già si comincia a gustare l’atmosfera splendidamente intatta di questa perla del mediterraneo.

Costruita su un promontorio dominato da una rupe a strapiombo la città ha conservato il suo aspetto antico, intorno alla cattedrale.
Quest’ultima venne commissionata nel 1131 da Ruggero II, la Basilica è a tre navate divise da alte colonne, con capitelli figurati, che sostengono archi acuti a doppia ghiera; nella navata destra, si trova un romanico fonte battesimale, mentre nell’abside centrale, brillanti mosaici del XII secolo rispecchiano la luce del sole siciliano; le vetrate delle monofore sono di Michele Canzoneri; le arcate e le pareti delle tre navate, hanno subito nel corso dei secoli, vari rimaneggiamenti.

Annesso al Duomo si trova un chiostro del XII secolo, distrutto da un incendio durante il 1500; nella piazza del Duomo si alternano alcuni palazzi in stile barocco quali il Seminario, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Piraino e il Palazzo Maria. Lasciando la piazza del Duomo e percorrendo corso Ruggero si giunge a via Carlo Ortolano di Bordonaro che costituisce l’asse di collegamento tra le due antiche porte “Giudecca” e di “Mare”; lungo via Vittorio Emanuele, si incontrano la normanna chiesa di San Giorgio e un lavatoio medievale.

Degno di interesse è il Museo Mandralisca, fatto costruire da Enrico Piraino, barone di Mandralisca, che collezionò marmi antichi, monete, pitture e conchiglie; tra le opere del museo possiamo annoverare il famoso Ritratto d’Ignoto attribuito ad Antonello da Messina, un dipinto ad olio del 1465.

Guida di Viaggio a Lipari:il cuore pulsante delle Isole Eolie

 Lipari,con poco più di 37 Km di superficie, non solo è la più grande delle Isole Eolie, ma ne è anche il suo cuore pulsante.
L’isola offre una vacanza-avventura in un mondo che non ha tempo, alla scoperta di grotte, spiagge, insenature e meravigliosi faraglioni.
Le zone dove è possibile approdare, Marina Corta e Sottomonastero, sono posti ai due lati della rocca della città.
Sull’isola è presente, considerato dagli studiosi ancora attivo, un importante vulcano, il Monte Pilato, posto verso la zona costiera.
Lipari è composta da molte abitazioni, concentrate maggiormente intorno alle cinque vie più grandi:
corso Vittorio Emanuele, via Garibaldi, via Maurolico, via Umberto e via XXIV Maggio, dove troviamo, bar, ristorantini, alloggi e negozi che offrono le varie specialità dell’isola.
La sua lunghezza massima è 9,5 Km. Dista circa 42 miglia marine dalla costa siciliana. L’isola, montuosa e frastagliata, raggiunge la massima altitudine con il monte Chirica (602 m), seguito dal monte S.Angelo (594 m). La sua cittadina si estende ai piedi della imponente rocca del Castello, l’unica acropoli greca, e lungo le insenature, a Nord e a Sud, di Marina Corta e di Marina Lunga. In queste due frazioni hanno luogo gli approdi per gli aliscafi e per le navi.
L’isola conta circa 12.000 abitanti e popolano le frazioni dell’isola: Canneto, Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. Ad eccezione di Salina tutte le altre isole dell’Arcipelago dipendono amministrativamente da Lipari.

Guida di viaggio a Panarea: l’isola dei singles!

 Panarea, anticamente chiamata Euonymos, testualmente “quella che sta a sinistra”, ovvero alla sinistra dei naviganti che da Lipari si dirigevano in Sicilia. Panarea è l’isola più piccola dell’Arcipelago delle Eolie, con una superficie di soli 3400 Kmq e dista da Lipari 11,5 miglia.
La sua formazione avvenne moltissimo tempo fa a causa di una violenta eruzione vulcanica sottomarina, poi il tempo e l’azione del mare cominciarono a delinearne le bellissime e particolari coste.
Grazie ad alcune baie di suggestiva bellezza, l’isola è una delle più esclusive e alla moda della sua zona, vari personaggi famosi, infatti, non rinunciano a passarvi emozionanti e rilassanti vacanze.
La zona abitata è divisa in tre comuni:
San Pietro, Ditella e Drauto, concentrati in questi luoghi, troviamo negozi di gran gusto e una ricca scelta culinaria che attira numerosi turisti curisi.
Un gioiello, Panarea, piccolo ma notevolmente prezioso.

Quella che esiste oggi e’ solo una piccola parte di quella che anticamente esisteva, in quanto una parte di essa è sprofondata in seguito ad un’eruzione vulcanica, che ha formato una serie di isolotti ( Basiluzzo, Dattilo, Bottaro, Lisca bianca, Lisca nera, i Panarelli e le Formiche ) staccati tra di loro, ma uniti sotto la profondità del mare…..ed è insieme ad essi che Panarea forma un piccolo arcipelago situato su un unico basamento sottomarino.
Indagini svolte sulle porzioni sommerse hanno permesso di ricostruire forma ed estensione di Panarea: l’intero edificio, a forma di cono, si innalzava a 1300m circa al di sopra del mare ed occupava un’area totale di circa 460 Kmq.

L’isola nel periodo invernale conta poco più di 300 abitanti, ma d’estate sono presenti tutti i servizi, dalla guardia Medica al Bancomat, negozi, bar, ristoranti, una discoteca che è fra le più famose del Mediterraneo.

E’ diventata ormai l’isola dei singles, moltissimi ragazzi e ragazze d’estate vanno a Panarea per conoscere nuovi amici ed a quanto sembra ci riescono . .
E’ possibile affittare ville ed appartamenti in tutte le isole Eolie.

L’isola ha poche spiagge raggiungibili a piedi, fra cui una delle poche spiagge di sabbia di tutte le Eolie, ma ci sono tantissime spiagge da mt. 3 in su sui diversi isolotti, è possibile farsi accompagnare da una barca, farsi lasciare e poi farsi venire a riprendere.

Guida di Viaggio a Baja Sardinia:la vecchia “Battistoni”, una baia dalle acque cristalline e sabbia finissima

 Baja Sardinia è una delle località più rinomate della Costa Smeralda, è disposta a ventaglio in un’ampia baia, con una spiaggia dalle acque cristalline e dalla sabbia finissima, di fronte l’arcipelago di La Maddalena e a circa 4 Km ad ovest di Porto Cervo.

Chiamata anticamente “Battistoni”, Baja Sardinia fu costruita dopo il Boom della Costa Smeralda da un gruppo di imprenditori italiani.
Disposta a ventaglio in un’ampia baia dalle acque cristalline e la sabbia finissima, Baja Sardinia può vantare oggi, la maggior ricettività alberghiera di tutto il territorio comunale. Sono infatti numerosi gli alberghi che la circondano offrendo spesso servizi di alta qualità.

Nelle slendide giornate estive a Baja Sardinia si possono praticare molti sport: “Tennis” – “Vela” -“Windsurf” etc.Durante la notte invece il villaggio si illumina e si trasforma in qualcosa di straordinario: locali aperti fino all’alba, vetrine colorate, discoteche, mercatini improvvisati dove si possono trovare le cose più strane ma anche cose tradizionali sarde.
Nel centro di Baja Sardinia, inoltre, vengono organizzati canti, balli e spettacoli vari.

La località di Baja Sardinia è fornita di servizi di alta qualità, infatti vi è la maggior concentrazione ricettiva della Sardegna, con alberghi a 4 e a 3 stelle.

Guida di Viaggio a Oristano:la antica “Aristanis” tra mare e stagni e straordinari paesaggi

 Oristano è un comune italiano di 32.113 abitanti , capoluogo della provincia omonima nella Sardegna centro-occidentale.
È situata nella parte settentrionale della pianura del Campidano, nella regione detta Campidano di Oristano. Istituita capoluogo di provincia il 16 luglio 1974, ha una storia antica, in particolare legata al Giudicato di Arborea ed alla figura di Eleonora d’Arborea.

Pur non essendo molto vasto il territorio offre una notevole varieta’ paesaggistica,dalle spiagge sabbiose ai dirupi di Montiferru.
L’origine vulcanica del territorio e’ facilmente riconoscibile dalla presenza di rocce laviniche e di fenomeni termali presenti in molti luoghi.

Origini:
Non si conoscono le origini precise dell’antica Aristanis (che probabilmente significa “tra mare e stagni”), l’unico che la cita è il primo storico sardo, che fissa al 1070 l’esodo totale della popolazione della vicina Tharros, devastata dai saraceni, verso il nuovo insediamento.
E’ stata, nel XII sec., capitale del giudicato d’Arborea, ed ebbe un notevole sviluppo urbano ed economico per via dei rapporti mercantili con Pisa e Genova; dopo il trattato di pace del 1388 fra la giudichessa Eleonora d’Arborea e Giovanni d’Aragona, nel 1478 venne assoggettata definitivamente dagli aragonesi.
In seguito, sotto il dominio spagnolo, la città trascorse il periodo più scuro della sua storia. Dal 1720, con l’intera isola, fu annessa al Piemonte, nel Regno di Sardegna.

Punti d’interesse:
In provincia di Oristano sono di un’incredibile bellezza le spiagge incontaminate,le acque cristalline. A pochi km da Oristano si può ammirare la caratteristica spiaggia di “Is Arutas” costitutita da infiniti granellini di quarzo dalle mille sfumature…. E’ chiamata anche la spiaggia di riso proprio perchè la grandezza dei granellini di quarzo è simile al riso ed il colore predominante è il bianco.
E’ una spiaggia di incomparabile bellezza ma attenzione – Non si può portare via come souvenir – sono previste multe salatissime anche per un solo bicchierino di sabbia!

Altra località da visitare,vicino ad Is Arutas, è l’oasi naturalistica della “Penisola di Seu” dove è possibile ammirare la vegetazione mediterranea, la fauna(è possibile incontrare timide tartarughe che passeggiano tranquillamente tra la vegetazione),la spendida costa e il mare.

Piazza Manno:ci si avvicina al duomo percorrendo via Vittorio Emanuele su cui si affaccia il Palazzo Arcivescovile.

Palazzo Arcivescovile:edificato dai Piemontesi,rimaneggiato in parte all’inizio del XX secolo.Conserva al suo interno una Madonna col Bambino scultura di Memmo Filippuccio.

Cattedrale di Santa Maria Assunta:La sua caratteristica e’ rappresentatata dal campanile quattrocentesco a pianta ottagonale;fu edificata da artisti lomabrdi nel 1228.Agli inizi del 700′ venne rimaneggiata e lo stile originario venne perduto.L’unico ambiaente che si e’ preservato e’ la cappella del rimedio che risale al 200′.

Chiesa di San Francesco:Edificata intorno al 1250 venne completamente distrutta agli inizi del XIX secolo e successivamente ricostruita da Gaetano Cima.