I 500 ANNI DI CATERINA CORNARO, FRA STORIA E MITO Ad Asolo le celebrazioni, con una mostra documentaria e un convegno. In programma eventi rinascimentali e un itinerario turistico.
Storia e leggenda si intrecciano nel ricordo di Caterina Cornaro, ex-regina di Cipro e signora di Asolo. A cinquecento anni dalla sua morte, avvenuta a Venezia il 10 luglio del 1510, la città veneta dove si ritirò nel 1489 a vita di corte celebra il mito di una delle donne più affascinanti della storia, con una mostra, un convegno e una serie di appuntamenti per rivivere i fasti dell’epoca, come la cena rinascimentale e il corteo storico avvenuti lo scorso week-end.
mostre settembre
Il tempo ritrovato tra forma e colore: la doppia personale di Rino Valido fino al 30 ottobre a Genova
Con “Il tempo ritrovato tra forma e colore” Rino Valido, dopo l’ultima mostra di Parigi, torna ad esporre a Genova nella galleria “Lomellino-Ermione artecontemporanea”, con una nuova suggestiva “doppia” personale, accolta nelle sale dello spazio genovese nell’ambito della rassegna “Genova Start”.
Giovedì 30 Settembre 2010, durante l’inaugurazione della la mostra, verrà presentato il volume d’arte dal titolo: “Pittura come colore” Le Mani – Microart’s Edizioni, che rivela il percorso creativo di RINO VALIDO, pittore e art designer; testi di Luciano Caprile, Dino Carlesi e Gérard Xuriguera. L’artista da tempo è inscritto nell’area della pittura informale e si è rivelato per i dipinti dai colori vivaci, strettamente legati agli studi grafici e alla sua esperienza di “cromista”.
Trenta opere a Palazzo Lomellino
Il giorno 7 Ottobre 2010, l’artista presenterà il secondo nuovo evento proponendo al pubblico un progetto concepito appositamente per l’esposizione genovese. Trenta opere di grandi e medie dimensioni, per la maggior parte presentate negli appartamenti di Palazzo Lomellino, che entrano in dialogo con gli affreschi eseguiti nella prima metà del XVII secolo da Bernardo Strozzi e tornati a luccicare per il 2004 in seguito ad un accurato restauro. L’artista ha realizzato tele colorate e strutturate dall’uso della tecnica del collage, in via di evoluzione verso nuovi “pensieri astratti”. Rino Valido è stato definito dal critico d’arte francese Gérard Xuriguera “l’architetto del colore”.
Matisse. I capolavori della grafica: la mostra fino al 19 dicembre alle Scuderie del castello di Pavia
Torna la grande arte del Novecento con la mostra “Matisse. I capolavori della grafica” al Castello visconteo di Pavia – Dal 25 settembre al 19 dicembre 2010.
Le Scuderie del Castello Visconteo presentano il Maestro consegnato alla storia come “fauve”, genio del colore e della linea, svelato dai suoi libri più belli. Circa ottanta opere su carta diversissime per stile, tecnica e argomento raccontano un artista a tutto tondo che, con pennelli e forbici come con matite e inchiostri tipografici, perseguiva lo stesso progetto artistico.
Matisse, il genio del colore
Il critico Louis Vauxcelles, entrando nel 1905 nella settima sala del Salon d’Automne, si lasciò andare a una esclamazione rivolta a Matisse che finì per consegnare il nome a un movimento destinato a diventare celebre come una delle rivoluzioni pittoriche più radicali del secolo: lo definì “fauve”. E ciò per i colori vivi e violenti, stesi in ampie campiture piatte, capaci di eliminare la terza dimensione, che divennero la costante dei capolavori del maestro.
Cinque mostre a Satura: fino al 16 ottobre arte contemporanea al Palazzo Stella di Genova
Fulvio Biancatelli, Sandra Gazzana, Silvio Maiano, Guido Rosato ed Alessandro Tambresoni in mostra a Satura: fino al 16 ottobre a Palazzo Stella di Genova. In occasione di Start, Satura presenta cinque esposizioni: esaustivo spaccato dell’arte contemporanea ed emergente. L‘artista romano, FULVIO BIACATELLI, nei suoi lavori riutilizza con estro creativo, elementi industriali di scarto e oggetti-frammento in tensione, imprigionati dal collante. SANDRA GAZZANA, alla sua prima personale, offre opere originali e convincenti, piene di luce e colore in cui la scultura diviene pittura (uso di ceramica raku, terre vetrificate e smalti). Dai materiali agli spazi: SILVIO MAIANO, si sofferma sulla combinazione tra pieni e vuoti reiterando archetipi interiori e optando per l’essenzialità. GUIDO ROSATO, invece, con uno scambio tra dentro e fuori, gioca sull’ambiguità della visione, amplificata da specchi e carta strappata, dell’oggetto quadro, mediante finestre e scene. Infine, le Mappe mentali di ALESSANDRO TMBRESONI, omini-atomo, ispirati all’immaginario infantile: alieni o fanciulli? L’eterna dicotomia fra realtà e incantesimo, il senso delle cose, viene ribaltato come nel Piccolo Principe.
Masashi Echigo alla galleria Extraspazio di Roma: il 25 e 26 settembre incontro con l’artista
Giornate Europee del patrimonio 25 e 26 settembre 2010
Nella storia dell’arte, dalle avanguardie storiche a oggi, sono stati molti gli artisti che hanno lavorato con materiali di recupero e molti, dopo Duchamp, hanno dato nuovo valore e significato agli object trouvés. Altri hanno lavorato sullo spazio mentale, sul rapporto tra pieno e vuoto, tra ciò che è dentro e ciò che è fuori, o ancora sulla memoria dei luoghi e delle azioni.
L’arte di Masashi Echigo
Masashi Echigo un giovane artista nato in Giappone (nel 1982), dove si è laureato in architettura: dopo la laurea è partito alla volta di numerose città europee, con le quali ha instaurato un rapporto di conoscenza e di scambio. Camminando tra le persone e i luoghi ha visto, trovato e scelto diversi oggetti, creando ogni volta singolari installazioni spaziali ed emozionali.
A Roma, nell’estate 2010, l’artista ha visitato la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed è voluto andare dietro le quinte delle sale, per entrare nei magazzini e nei cortili colmi di antichi mobili e scaffalature, da restaurare o da dismettere. Così è nato il rapporto con il museo, la sua storia e i suoi spazi più remoti.
Ciò che ha colpito l’artista è stato il vuoto di quegli scaffali, cassetti, ripiani una volta occupati. Mobili destinati all’archiviazione di carte dell’attività del museo.
Terre e cielo, la personale di Mikel Gjokaj fino al 10 ottobre al complesso del Vittoriano di Roma
La mostra “Mikel Gjokaj. Terre e cielo”, ospitata al Complesso del Vittoriano dall’11 settembre al 10 ottobre 2010, è la prima retrospettiva italiana dedicata al maestro Mikel Gjokaj, nato in Kosovo nel 1946 e residente a Roma dal 1975, che vuole far conoscere l’universo pittorico dell’artista attraverso oltre cento opere tra dipinti ad olio, disegni, acquerelli, tecniche miste ed incisioni realizzate negli ultimi trentacinque anni. Come scrive Enzo Bilardello, “sono stato alcune volte nella casa studio di Gjokaj e, da subito, ho percepito che lì Roma non c’è. Da qualsiasi parte si guardi, si vede terra, coltivata e no, si vede cielo, si vedono alberi e sparsi casali, ma la nozione di trovarsi a Roma non perviene agli occhi e neppure se ne ha la sensazione. Mi sono domandato se, oscuramente, Gjokaj non abbia riprodotto il suo mondo d’origine, pur in condizioni decisamente migliori e prospere. Un mondo le cui coordinate sono tre: la terra, il cielo, e la continua ierogamia operata dall’arte. Il marinaio Colombo aveva la necessità di porre l’argine alla distesa d’acqua sempre uguale, il terricolo Gjokaj, anche nel luogo più sedimentato di storia e arte, ha potuto trovare un angolo che replica gli orizzonti delle sue origini: terra e cielo.”
Dialogo tra due collezioni in mostra dal 16 settembre al 7 novembre al Museo Praz di Modena
Si intitola “Conversation pieces n. 2: dialogo tra due collezioni” la mostra realizzata per la Giornata del Contemporaneo promossa dall’AMACI, al Museo Praz di Modena. La mostra sarà visitabile dal 16 settembre al 7 novembre 2010, ed esporrà opere di Nicholas Hlobo, Vik Muniz, Luca Maria Patella, Mario Fici, manifatture olandesi e francesi. A partire dal primo video di Francesco Vezzoli, Ok !The Praz is Right, realizzato nel Museo Praz nel 1997, passando attraverso l’installazione di Olaf Nicolai, Conversation Pieces, del 2006, fino al’esposizione nel 2007 dell’opera di Andrea Aquilanti, Casa Praz, nello stesso luogo che l’artista aveva scelto di rappresentare, l’arte contemporanea è stata ospitata più volte e con esiti assai felici negli ambienti della Casa Museo. Lo stesso Praz per altro era ai suoi tempi lui stesso collezionista delle opere dei suoi amici artisti, come Clerici o Leonor Fini.
Caravaggio: il mistero dei due San Francesco in meditazione. La mostra a Carpineto romano
Il sottosegretario ai Beni e alle Attivita’ Culturali, Francesco Maria Giro, ha inaugurato lo scorso week-end la mostra ”Caravaggio: il mistero dei due San Francesco in meditazione”, a Carpineto Romano.
”L’esposizione, allestita nella splendida cornice di Palazzo Aldobrandini e curata da Rossella Vodret -spiega in una nota il sottosegretario- e’ basata sul confronto della tela raffigurante ‘San Francesco in meditazione, conservato nella chiesa di San Pietro di Carpineto e in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, con la sua copia, custodita nella Chiesa dell’Immacolata Concezione dei Cappuccini in via Veneto a Roma“.
La vita di Michelangelo nelle carte autografe, fino al 14 novembre a Siena
Le carte ‘cantano’ e raccontano dettagli inediti di personalita’ illustri. Potrebbe essere questo il messaggio della mostra ‘La vita di Michelangelo. Carte, poesie, lettere e disegni autografi’ che a Siena, presso il Complesso Museale di Santa Maria della Scala da domani al 14 novembre, rivelera’ la personalita’ e i rapporti con la citta’ toscana del grande artista. A svelare i ‘misteri’ di Michelangelo saranno infatti le lettere, le poesie, le carte di cantiere e altri documenti provenienti dall’Archivio Buonarroti, di proprieta’ della Fondazione Casa Buonarroti. Un ricco patrimonio che raccoglie le carte di famiglia consentendo di dare vita ad un ritratto completo del maestro.
Il mondo che non vedo: da domani al 26 settembre al Museo di Roma in Trastevere
La mostra “Il mondo che non vedo” promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma e dall’Associazione Culturale Officine Fotografiche inaugura oggi a Roma presso il Museo di Roma in Trastevere, alle ore 18.00, e rimarrà aperta al pubblico dal 9 al 26 Settembre. La mostra, che tratta il tema dell’archeologia industriale, dei luoghi abbandonati e degradati delle nostre metropoli, vuole essere un dialogo ed un confronto tra le architetture della città di Roma e quelle delle altre città italiane ed europee.