Celebratissimo autore delle Vite, pietra miliare della storiografia artistica, architetto nei cantieri degli Uffizi e di Palazzo Vecchio, conteso maestro dell’effimero e di teatrali cicli pittorici, Giorgio Vasari viene ricordato ad Arezzo, sua citta’ natale, con una mostra molto particolare, incentrata sulla sua produzione di stendardi, mai esposta prima. Dal 20 aprile, negli spazi del Palazzo Vescovile, ‘Giorgio Vasari. Santo e’ bello‘ proporra’ anche opere come il Cristo nell’orto, conservata nella clausura di Camaldoli e per questo motivo praticamente mai vista e tutta da scoprire, nonche’ altri dipinti coevi.
Giorgio Vasari. Santo è bello
Organizzata nell’ambito delle manifestazioni per il V centenario della nascita, la rassegna aretina punta dunque a offrire un aspetto praticamente sconosciuto dell’attivita’ del Vasari, cui si dedico’ a piu’ riprese dal 1549 al 1573 su commissione delle Confraternite cittadine. ”Proprio da queste opere – spiega la curatrice Daniela Galoppi – indubbiamente meno conosciute, possiamo godere della freschezza e dell’immediatezza di un Vasari pittore intimo, religioso che riesce a superare la magniloquenza dei grandi cicli pittorici libero dalle costrizioni del potere”.