GUIDA DI VIAGGIO A TIJUANA: il confine messicano e il gemellaggio con San Diego

 A pochi chilometri da San diego ,una visita d’eccezione alternativa è sicuramente Tijuana.
Non straborda di posti incantevoli come vantano altre zone messicane soprattutto è poco raccomandata dalla gente locale per l’alto livello di vagabondaggio ma un giorno glielo si può concedere, x fare un giretto visitare una località molto suggestiva, comprare qualche ricordino.. e chissà raccontare di essere stati a Tijuana, fa sempre scena!

Tijuana è la città principale dello stato messicano della Bassa California, capoluogo del comune omonimo e la sesta area metropolitana più grande del Messico, con 1.483.992 abitanti
Situata sulla costa dell’Oceano Pacifico e frontiera con gli Stati Uniti Il motto della città è “Aquí empieza la patria”. Il governo messicano lo intende come “la porta del Messico”; tuttavia la traduzione letterale è “la patria comincia da qui”.

Tijuana è la città gemella di San Diego dalla quale la separa un fossato che segue per lungo tratto la linea di confine fra Stati Uniti, formando l’area metropolitana san diego-tijuana che conta 5 milioni di abitanti.
Il motivo grazie al quale Tijuana è divenuta tristemente famosa nel mondo è quello del muro che la separa da San Diego. Detto anche “el bordo” esso è la prima cosa che si nota: dal 1990 questa costruzione alta tre metri che può essere considerato il giusto tributo alla fallita politica bilaterale tra Messico e Stati Uniti sul tema della migrazione.

GUIDA DI VIAGGIO A CAPO D’ORLANDO:Una città da leccarsi i baffi!

 Capo d Orlando è un comune di circa 12.660 abitanti che si trova in Sicilia, in provincia di Messina.
Posto lungo la costa tirrenica, nel comprensorio delle Nebrodi, Capo d’Orlando è uno dei più rinomati centri di villeggiatura estiva della regione.
Le origini del borgo sono molto antiche, è stato fino all’inizio del XX secolo un attivo villaggio di pescatori, per poi trasformarsi in centro balneare.
L’economia di Capo d’Orlando è legata principalmente al turismo estivo ed alle attività del terziario.
Maria Santissima di Capo d’Orlando, festeggiata il 22 ottobre, è la patrona di Capo d’Orlando.

Cenni storici

Anticamente la città si chiamava Agatirno, e secondo la leggenda venne fondata durante la guerra di Troia dal figlio di Eolo, Agatirso, da cui prese il nome. (1218 a.C.)

Inizialmente la città sarebbe stata una città sacra al culto di Dioniso e avrebbe conservato il nome di Agatirso, “colui che porta lo splendido tirso”.

Secondo un’altra fonte, il nome della città è legato al paladino Orlando; Carlo Magno, che qui fece sosta durante un viaggio verso la Palestina, rimasto incantato dalla bellezza del luogo, decise di chiamarlo Orlando, come il suo valoroso paladino.

Con l’arrivo dei Fenici, dei Greci e dei Romani, il nucleo originario della città si estese alla costa e al promontorio.

Nella metà del 1800, il primo nucleo del nuovo centro urbano, un borgo di pescatori, nacque alle pendici nord-ovest del promontorio.

GUIDA DI VIAGGIO A ORLANDO:”city beautiful ” & Walt disney World

 Orlando è una città degli Stati Uniti d’America, capoluogo della Contea di Orange, in Florida. .

Proprio grazie alla sua posizione geografica la città gode di un clima mite durante la stagione invernale e caldo umido nella stagione estiva, per cui una visita può essere programmata durante quasi tutto l’anno con particolare riferimento al periodo della primavera, quando le temperature sono ideali e l’umidità minore. Orlando si trova in una zona anticamente costituita da paludi in cui oggi si trova una zona fertile e piena di laghi.

La città è conosciuta dai turisti per le numerose attrazioni in zona, in particolar modo la vicina Walt Disney World Resort, che si trova a circa mezz’ora dalla città di Orlando rappresenta sicuramente la sua maggiore attrattiva e una delle principali di tutti gli Stati Uniti, tant’è che molte persone si recano qui magari dall’Europa per visitare il parco, che si sviluppa in un’area immensa che si riesce a fatica a visitare in un solo giorno e che è particolarmente indicato per i bambini (i grandi invece hanno la scusa che li accompagnano). Al suo interno si trovano vari “mondi”, i principali sono Magic Kingdom, in cui si possono incontrare da vicino tutti gli eroi della Disney, passando magari a fare un saluto a Topolino o a Paperino a casa loro, l’Epcot Center, dedicato alla scienza e alla tecnologia e il Metro Goldwin Mayer Studios, che ripercorre la gloriosa storia del cinema.

GUIDA DI VIAGGIO A SAN GIMIGNANO:Riscoprire la tradizione nella Manhattan del Medioevo

 Adagiata sopra una collina, sembra una regina con le sue torri che si innalzano verso il cielo, antico simbolo delle famiglie benestanti e del loro potere.
San Gimignano incanterà chiunque per la sua storia , e le tradizioni di questo patrimonio dell’Umanità.

San Gimignano è un paese da favola, in provincia di Siena, caratteristico per la vernaccia e per le sue torri, si erge su di un colle a dominio della Val d’Elsa con una popolazione di 8790 abitatanti. Sede di un piccolo villaggio etrusco del periodo ellenistico iniziò la sua storia intorno al X secolo prendendo il nome del Santo Vescovo di Modena: San Gimignano, che avrebbe salvato il borgo dalle orde barbariche.

San Gimignano è certamente un borgo degno di una visita non breve. Il centro è un vero e proprio gioiello d’arte che conserva intatto il fascino di un’epoca passata. Tutta la città è di incantevole bellezza;per apprezzare lo charme di questo luogo è sufficiente passeggiare nel perimetro cittadino…

Per gli appassionati di turismo religioso La Chiesa di San Agostino è la prima tappa da non perdere; affrescata da Benozzo Gozzoli e qui si trova anche una Incoronazione del Pollaiolo. Degne di visita sono
anche le chiese di S. Pietro, S. Jacopo e S. Bartolo. Da segnalare anche il Palazzo del Podestà che conserva un affresco del Sodoma.
Le Fonti è un edifico impiegato per la lavatura della lana e risale al XII secolo. Di bellezza spettacolare anche la Piazza della Cisterna,
con al centro un bel pozzo. Il borgo ospita anche diversi musei: quello etrusco, quello d’arte sacra e la Pinacoteca civica. Non lontano
da S. Gimignano, la Pieve di Cellole del XIII secolo.
La città costituisce una delle più esemplari e genuine testimonianze dell’urbanistica medievale della regione toscana.

La torre, simbolo di potenzaDa qualunque luogo si arrivi, San Gimignano svetta sulla collina, alta 334 metri, con le sue numerose torri.
Ancor oggi se ne contano tredici. Si dice che nel Trecento ve ne fossero settantadue, pari ai nuclei delle famiglie benestanti, le uniche che potevano mostrare, attraverso la costruzione di una torre, il proprio potere economico.
Le prime torri nascono isolate, in un tessuto sgranato, ben diverso da quello compatto che vediamo oggi. Diverso era soprattutto
il modo in cui si viveva nella torre. Gli ambienti all’interno erano piccoli, in genere un metro per due; poche erano le aperture,mentre lo spessore murario, di circa due metri, garantiva fresco in estate e caldo in inverno. Quasi a tutte le torri venivano addossate strutture in materiali deperibili come legno e terra. La torre era, nell’epoca medievale, il massimo simbolo di potenza, soprattutto per il fatto che il processo costruttivo non era certo semplice o economico.

Dalle torri ai palazzi Dalla fine del XII secolo, oltre a torri dello stesso schema, si costruiscono anche edifici di minor altezza già definibili palazzi.
Dalla metà dello stesso secolo, intanto, compare l’uso del mattone, con il quale si cominciano a costruire interi edifici o vaste porzioni di fabbricati.

GUIDA DI VIAGGIO A MANTOVA:Riscoprire le antiche passioni, le più belle tradizioni

 Scrigno a specchio sull’acqua, Mantova è una città non grande ma ricca di storia ed arte.
Seguendo le Salamandra,simbolo dei Gonzaga, e andando alla scoperta dei suoi tesori.
Visitare Palazzo tè e la famosa Sala dei Giganti,e d’obbligo, ammirando la spettacolare Camera Picta al castello di San Giorgio e le opere di Raffaello e dell’Alberti.

Mantova è un comune italiano, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia. Nel territorio comunale risiedono 48.455 abitanti, parte di un agglomerato urbano di 110.722 residenti, detto “Grande Mantova”.
Dal luglio 2008 la città d’arte lombarda con Sabbioneta, entrambe accomunate dall’eredità loro lasciata dai Gonzaga che ne hanno fatto tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata accolta fra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Di gioielli la provincia di Mantova ne ha moltissimi e tutti conservati con cura e amore: musei, palazzi dei signori che ressero le sorti politiche delle città, chiese e sinagoghe, nuclei storici legati alle vicende del suo passato, pinacoteche, angoli suggestivi, vicoli, strade e piazzette foderate di mattoni e di antichi arredi urbani. Canossa, Bonaccolsi e Gonzaga: tre dinastie che ressero le sorti di Mantova e che lasciarono tracce indelebili del loro passaggio attraverso dimore, monumenti e opere d’arte di straordinaria bellezza.
Dipinti, sculture, monetema anche oggetti e strumenti del quotidiano. Questo è quanto contengono i numerosissimi musei sparsi per la provincia che raccontano la storia di un popolo dai tempi degli etruschi sino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi.

Un viaggio attraverso i più importanti luoghi di culto della provincia di Mantova può rivelarsi un’autentica sorpresa. Opere in gran parte rinascimentali progettate da grandi architetti-artisti come Leon Battista Alberti o Giulio Romano.

Dedicando l’attenzione ai maggiori monumenti storici nel centro storico della città, si può iniziare il tour da Piazza Sordello che conserva il suo stile medioevale con il Palazzo Ducale e il Duomo.

Domina la piazza il Palazzo Ducale o Reggia dei Gonzaga della fine del secolo XIII; l’edificio è uno dei più grandi d’Europa. Al suo interno si possono ammirare dipinti di Morone, Foppa, Bonsignori, Giulio Romano,Tintoretto e tanti altri. Gli ambienti di maggiore interesse posso essere la Sezione Archeologica, che custodisce al suo interno pregevoli sculture classiche greche e romane. L’Appartamento degli Arazzi e l’Appartamento Ducale sono finemente decorati e i soffitti presentano sorprendenti meraviglie pittoriche.

GUIDA DI VIAGGIO A SAINT VINCENT:una privilegiata meta turistica

 …ad ogni passo il paesaggio offre orizzonti nuovi, scorci inattesi, effetti di luce che sfuggono a qualsiasi descrizione”: così ne parlò il famoso scrittore parigino Edouard Auber

Saint -Vincent è un’elegante cittadina sorta in un bacino naturale intorno all’antico borgo.
Le montagne che la circondano sono un’opera d’arte che solo la natura è stata in grado di creare.
La via e la piazza centrale sono un’elegante salotto a cielo aperto e il luogo ideale d’incontro.Per chi ama il rischio il celebre casinò assicura forti emozioni.

La cittadina di Saint-Vincent è situata nella Valle d’Aosta, in una conca alla sinistra della Dora Baltea. Si trova a circa 560 metri dal livello del mare e dista da Aosta 27 chilometri.
Ciò che rende Saint Vincent una meta turistica privilegiata è infatti l’ambiente circostante, con i boschi e le montagne, così come gli scenari naturali sulla catena del Gran Paradiso, sul Monte Bianco e il Monte Rosa.

Probabilmente fu borgo di origine romana; durante l’epoca feudale fu sotto la signoria dei Challant e in seguito dei Perrone San Martino di Qart, e, verso la metà del 400, dei Savoia.
Da vedere il centro storico, caratteristico per le Rascards, tipiche case valdostane in legno, che vennero costruite a Saint Vincent a partire dal 1600, quando in seguito ad una epidemia di peste il comune si popolò di Walser, una popolazione germanica proveniente dalla Valle d’Ayas, migrata in Valle d’Aosta nel VIII secolo d.C. e provenienti dalla Svizzera, maestri nella costruzione di questa abitazioni.

La Chiesa romanica di San Maurizio è situata nella piccola frazione di Moron, sulla collina di Saint-Vincent, ed è tra le più antiche chiese della Valle d’Aosta, infatti risale all’XI secolo. Nel XIV secolo subì una ristrutturazione in seguito alla quale la preesistente struttura romanica venne modificata
All’interno della chiesa è stato allestito un Museo d’Arte Sacra che conserva una Madonna in trono con Bambino, un bacile in rame utilizzato per l’offerta del pane, una statua di San Maurizio alta un metro e mezzo circa, e un reliquiario in argento.

La Parrocchia di San Vincenzo Martire dà il nome al comune. La parrocchiale cittadina dipendeva dall’Abbazia di Ainay (vicino Lione) e fu dedicata a San Vincenzo di Saragozza. La Chiesa Parrocchiale di San Vincenzo di Saragozza è molto antica, e nel corso dei secoli la costruzione è stato frequentemente rimaneggiata. L’edificio di origine romanica, di cui conserva la cripta e la parte bassa del campanile, venne ristrutturato infatti fino al XIX sec. La struttura attuale è quindi quella romanica del XII, con l’aggiunto di interventi posteriori. Da vedere gli affreschi che adornano l’interno, come il ciclo quattrocentesco attribuito a Jacopo Jacquerio da Torino.

Accanto alla Chiesa Parrocchiale sorge il Castello degli Challant, risalente al XIII secolo e ristrutturato nel 1700.Oggi è di proprietà della famiglia Passerin d’Entrèves.
Tra i moderni edifici del borgo sono da vedere il modernissimo Municipio, la futuristica Casa da Gioco, le nuove Terme e il Grand Hotel Billia.

GUIDA DI VIAGGIO AD ALBEROBELLO: ATMOSFERE MAGICHE NELLA TERRA DEL SOLE

 Alberobello è una pittoresca cittadina,fondata nel XV secolo.
La città vecchia dai muri bianchi abbaglia, costantemente inondata di sole, in un’atmosfera magica e immobile.I tetti scuri dei Trulli completano questo straordinario e unico quadro, circondato da una folta e verde vegetazione di mandorli e ulivi.

E’ un comune italiano di 11.040 abitanti della provincia di Bari, in Puglia,fondata nel XV secolo dai conti Acquaviva.
Il nome della città deriva dalla parola “albero”; poiché nell’antichita vi era una foresta di querce; e dalla parola latina “bellum” ovvero guerra; infatti le querce del luogo erano particolarmente adatte per costruire macchine da guerra (belliche).
ll comune di Alberobello, ma in genere tutta l’area adiacente a questo spicchio di terra mediterranea nel profondo Sud della penisola, ospita una delle bellezze architettoniche più suggestive e singolari : i celeberrimi trulli.

Pittoresco centro agricolo e turistico formato in gran parte da trulli che gli conferiscono, oltre ad una vaga aria fiabesca, notevole interesse architettonico la città è stata riconosciuta nel 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Nella sola Alberobello ci sono circa 1.500 trulli di vario tipo.

L’immagine del trullo di questa città è da sempre associata alla Puglia, dove affonda le radici,presentandosi anche nelle province di Bari, Brindisi e Taranto ed è una delle espressioni più tipiche della zona.
Essa occupa un terreno ricco di rocce calcaree stratificate, che offrono il materiale di costruzione che rende unica non solo l’immagine della stessa Alberobello ma tutto il territorio prettamente limitrofo

Il trullo più grande è il Trullo Sovrano, eretto nella seconda metà del 700, l’unico con piano sopraelevato. A forma di trullo anche la chiesa in stile Romanico-pugliese di S. Antonio costruita nel 1926.

La prima costruzione difforme dai trulli (Alberobello) si può ammirare in Piazza Plebiscito: è la Casa D’Amore, eretta con malta e mattoni e persino dotata di un balcone, proprio di fronte alla dimora dei conti.
Le mete da visitare ad Alberobello sono numerose: le stradine dei rioni Monti e Aia Piccola si diramano tra una moltitudine di trulli che esaltano lo splendore della semplicità.

GUIDA DI VIAGGIO AD AREZZO:La magia di un soggiorno dove il tempo sembra essersi fermato.

 Nella singolare e pittoresca Valdarno, tra macchie di pini,querce solitarie, crete gialle che solcano terreni bruni,sorge la città di Arezzo.
Il centro medievale è dominato dall’imponente Catedrale gotica e dalla fortezza Medicea, testimoni della storia della città.

La città toscana di Arezzo ha circa 92.000 abitanti ed è capoluogo della omonima provincia, situata in una conca a nord-est della Val di Chiana. È attivo centro commerciale e agricolo,con industrie tessili, calzaturiere e meccaniche; importante l’artigianato orafo; conserva un notevole patrimonio artistico, tra i migliori in toscana.
Il suo glorioso passato è testimoniato da monumenti romanici, gotici e rinascimentali.

Il territorio del comune di Arezzo si estende per 384,53 kmq, occupando un’area prevalentemente pianeggiante ma anche con zone di collina e di montagna. La città, principale polo di sviluppo sulla
direttrice Firenze-Roma, sorge su un’altura dal dolce rilievo, al centro di un’ampia valle che costituisce il naturale punto di convergenza dei bacini del Valdarno di Sopra, del Casentino, della Val di Chiana e
dell’Alta Valle del Tevere. In origine forse fondata dagli umbri e poi centro etrusco, non ha subito variazioni al proprio territorio comunale dall’Unità d’Italia a oggiAggiungi un appuntamento per oggi.

GUIDA DI VIAGGIO A NEW ORLEANS: Un fascino che non ha eguali!

 Cibo piccante. Lo sferragliare dei tram. Piacevoli melodie jazz e blues che inondano strade sormontate da sontuosi balconi in ferro battuto. È proprio vero: il fascino di ‘New Orleans non ha eguali!

New Orleans è una città degli Stati Uniti d’America, capoluogo della Parrocchia di Orleans e principale città dello stato della Louisiana.La città si trova sulle rive del fiume Mississippi a circa 160 chilometri dal Golfo del Messico.

È un centro industriale e di distribuzione, un importante porto marino, ed è nota per la sua ricca eredità culturale, specialmente per la sua musica, per la sua cucina, e per il suo pittoresco carnevale

È una città tra le più conosciute da un punto di vista turistico, anche se tristemente nota per via della sciagura causata nel 2005 dall’uragano Katrina.

Oggi a distanza di poco tempo da quella tragedia che ha devastato gran parte della città con allagamenti e piogge fortissime, New Orleans si sta riprendendo innanzitutto alla vita quotidiana e conseguentemente al turismo, che ha la magra consolazione di trovare quasi intatti i monumenti storici e culturali di maggiore interesse grazie al fatto che sono situati nella parte alta della città.

La particolarità del luogo, quello che da decenni attira migliaia di ospiti è un mix esplosivo di culture diverse, un melting pot che ha generato in molti aspetti della vita cittadina un tipo di cultura e di tradizioni del tutto particolari.

Città della musica per eccellenza, patria del jazz, fu fondata all’inizio del Settecento dai francesi, passò poi sotto il controllo spagnolo ed alla fine, dopo un ritorno della Francia, fu definitivamente acquisita dagli Stati Uniti all’inizio del 1800.

Solo questa città del profondo sud degli Stati Uniti d’America, crogiòlo delle culture cajun, creola, africana ed europea, ha lo spirito giusto per ospitare le celebrazioni annuali del Mardi Gras e il festival musicale Jazz Fest, due delle più grandi occasioni di festa al mondo.

GUIDA DI VIAGGIO A BUENOS AIRES

 Buenos Aires,capitale dell’Argentina ,si affaccia sull’Oceano Atlantico in un golfo chiamato Rio de La Plata ed ospita circa 10.000.000 di abitanti. Le condizioni climatiche dell’Argentina sono prettamente tropicali. La maggior parte del territorio argentino soffre carenza di precipitazioni, la zona di Buenos Aires fa eccezione, godendo di una più che sufficiente piovosità media annua. E’ attraversato dal fiume Paranà, il quale alla fine del suo percorso sfocia a mare, e le sue strade si estendono sulle sue rive in un intreccio di strade immerse nella estesa pampa che brulicanti di affaccendati manager si snodano in larghi viali alberati di zone residenziali contrapposte alle numerose bidonville.

La città fu fondata nel 1536 dagli Spagnoli, che la denominarono “Nuestra senora de Buenos Aires”, le diedero cioè il nome della protettrice dei marinai che si affidavano ai venti per navigare; e uno scrittore ha giustamente detto che la città è come sospesa tra due oceani: quello d’acqua e quello di terra, la “pampa”.
La definizione al di là del suo carattere geografico , rende perfettamente anche lo spirito della capitale, perennemente sospesa tra quell’Europa che l’ha generata(il 40%degli argentini ha sangue italiano,un altro 30%sangue spagnolo) e la dura realtà del Sudamerica in cui si trova.

In un solo secolo, dal 1870 al 1970, la popolazione è passata da 200.000 ai 10 milioni di abitanti, questo principalmente grazie all’emigrazione dall’Europa che ne ha fatto di Buenos Aires una megalopoli.
Da qui si spiega anche l’antico detto locale:
“I messicani discendono dagli Aztechi, i peruviani dagli inca , gli argentini dalle navi”