Guida di viaggio a Edimburgo:la città scozzese per eccellenza!

 La Scozia è un paese moderno i cui maggiori introiti, più che dall’agricoltura, dalla pesca e dalla produzione di whisky, derivano dal turismo, dal petrolio, dal metano del Mare del Nord e dalla cosiddetta Silicon Glen (la regione di Fife, che si sviluppa a nord-est di Edimburgo), che è una specie di Silicon Valley locale, con un’alta concentrazione di aziende specializzate in elettronica e tecnologia.

Edimburgo è una città portuale, divenuta ricca anche grazie alle sue miniere di carbone che possono tuttora essere visitate intorno alla città. Il suo splendore è testimoniato dagli antichi edifici che occupano tutta l’area centrale, stupende case del ‘500 e monumentali capolavori georgiani e vittoriani. Vi sono così tanti edifici considerati importanti sotto l’aspetto storico o architettonico che l’intera città è stata dichiarata Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco.

Edimburgo è una delle mete turistiche più popolari del Regno Unito. Sviluppata come città a partire dal 7° secolo e divenuta capitale della Scozia nel 1437, ha avuto una storia molto turbolenta. E’ stata saccheggiata dagli Inglesi ai tempi di Enrico VIII, occupata dai Francesi ed è stata sede principale del riformismo iniziato da John Knox. Solamente recentemente è divenuta sede del nuovo Parlamento Scozzese.

Edimburgo si trova sulla costa est della Scozia presso la riva meridionale del Firth of Forth (estuario lungo circa 90km del fiume Forth), sul quale sorge il porto. La città è dominata dal suo castello che si trova in cima ad un vulcano estinto. L’Edinburgh Castle si presenta oggi in forme cinquecentesche, ma la sua costruzione risale già all’ undicesimo secolo.

Edimburgo non solo è bellissima, ma ha in se quasi tutti i canoni per essere la città perfetta.
Un esempio di organizzazione e di civiltà dei suoi abitanti che trova paragoni in pochissime altre città mondiali.
Gli Scozzesi sono orgogliosi di Edimburgo e lo dimostrano in ogni attività al servizio della città.

Tutto è efficientissimo, dai bus alla pulizia dei bagni pubblici: nei cantieri gli operai, al 90% tutti scozzesi, lavorano con un entusiasmo e tranquillità.

Si respira un’atmosfera rilassata anche in tempi di crisi come questi. Nei Musei o nei locali pubblici sarete accolti sempre con un sorriso e con una frase gentile; gli abitanti di Edimburgo vi faranno sentire come se foste a casa vostra.
I numerosi giovani che troverete in città danno un’aria sbarazzina e spensierata ad Edimburgo e certamente penserete: “come sarebbe bello se i miei figli venissero a studiare qua”.

Guida di viaggio a Olten:una leggendaria cittadina svizzera

La cittadina di Olten si trova ai piedi del Giura, sulle rive dell’Aare, tra Soletta e Aarau. Grazie alla sua posizione centrale nel Mittelland, la città ospita numerosi congressi e seminari. Ma la natura incontaminata del vicino Giura la trasforma inoltre in un’affascinante zona di villeggiatura.
Olten si trova al crocevia delle linee ferroviarie nord-sud Basilea-Chiasso e ovest-est Ginevra-San Gallo. Inoltre, anche il raccordo autostradale è posizionato nelle vicinanze. La posizione centrale di Olten, nel Cantone di Soletta, è leggendaria e il buffet della stazione ferroviaria è un punto di ritrovo apprezzato. Grazie alla sua facilità di accesso, la città è sempre stata una sede privilegiata per l’industria e il commercio.

La città dispone di numerosi hotel e ristoranti e di un’infrastruttura per congressi molto apprezzata. Il centro storico si trova in un ottimo stato di conservazione. Vi sono interessanti possibilità di shopping da scoprire passeggiando pigramente nella cittadina, proposte musicali e un’animata vita notturna con diversi club.

In occasione di un tour del centro storico non dimenticate di visitare i musei di Olten: il muso di storia naturale, il museo di belle arti e il museo della carta valore. Se amate l’esotismo, nella vicina Gretzenbach trovate il tempio thailandese più grande della Svizzera. Nei dintorni di Olten, potete scoprire anche numerosi e interessanti castelli, rovine, chiese e cappelle.

In direzione del Giura e lungo l’Aare, i numerosi itinerari per bicicletta, escursioni e gite vi offrono una full immersion nella natura intatta del luogo e le fitte foreste. Dopo un’ascensione passando per esempio attraverso la «Gola del Diavolo» per raggiungere l’Allerheiligenberg, sarete ricompensati dalla magnifica vista panoramica sul Mittelland. Le impervie pareti del Giura, i numerosi muri di arrampicata e le cave attirano nella regione gli appassionati di alpinismo più esperti. Lostorf e il suo centro termale, come pure un sentiero pedagogico e un centro di equitazione vi attendono nelle vicinanze.
Un bel percorso con 18 buche situato tra Olten e Aarau si rivolge agli appassionati di golf. La pista di solarbob (bob solare) a Langendorf nell’Haut-Hauenstein è destinata a far divertire bambini, giovani e meno giovani. Piccoli comprensori sciistici sono operativi quando c’è un innevamento sufficiente a Langenbruck e su alcuni versanti del Giura. I rilievi del Giura vantano soprattutto un comprensorio per lo sci di fondo molto apprezzato.

Guida di viaggio a Blackpool: una città rigenerante

 Blackpool è una città di mare, nel Lancashire, in Inghilterra. Situato lungo la costa del Mare d ‘Irlanda, ha una popolazione di 142.900, il che rende il quarto più grande insediamento in Nord – Ovest di Inghilterra dietro a Manchester, Liverpool e Warrington. Si trova a 64 km a nord – ovest della città di Manchester, e meno di 50 km a nord di Liverpool al centro della città.

Blackpool salito alla ribalta come uno dei maggiori centri del turismo nel corso dello XIX secolo, in particolare per gli abitanti delle città al nord del mulino.

È una città piena di primati: le montagne russe più alte e più veloci, i club più grandi, perfino la più grande palla a specchio da discoteca del mondo, oltre a spettacoli di classe mondiale, ristoranti cosmopolitani, vita notturna dinamica, una vivace scena sportiva e paesaggi mozzafiato appena fuori dalla porta di Blackpool.

E se davvero volete allontanarvi da tutto, provate una rilassante passeggiata tra le foglie di Stanley Park, vero e proprio scrigno di flora e fauna di Blackpool, vincitore di diversi premi. Proprio accanto si trovano il villaggio e i giardini in miniatura del parco.

Saltate su un tram e scorrete lungo quasi 20 Km. di passeggiata lugomare. Lasciatevi stupire dal High Tide Organ (l’organo dell’alta marea) musicale, che si unisce alle sempre più numerose sculture giganti e curiose opere d’arte visibili lungo la New South Promenade.

Guida di viaggio a Ginevra:la metropoli più piccola del mondo

 Bienvenue à Genève! Situata sulle rive dell’incantevole Lago di Ginevra ai piedi delle maestose Alpi Svizzere, Ginevra si presenta come una delle più affascinanti città europee. Quartiere generale delle Nazioni Unite, Ginevra ha alle sue spalle una storia di tolleranza e individualismo che inizia con la Riforma della Chiesa Protestante.
Oggigiorno, sebbene sia famosa in Italia principalmente per l’annuale salone auto (“salone di Ginevra”), la città è fulcro di cultura e divertimento, e ovviamente di ristoranti raffinati e trendy.

La città è un attivissimo centro finanziario e politico, soprattutto perché ospita la sede europea dell’ONU e della Croce Rossa. Inoltre Ginevra è un’importante centro culturale, grazie alla presenza di un’antica e celebre università, in cui giovani provenienti da tutta la confederazione e dalla vicina Francia si recano per studiare. Infine è un importante centro amministrativo, in quanto è il capoluogo dell’omonima regione, e industriale, soprattutto nella produzione dei celebri orologi svizzeri. Ginevra è una città multietnica (vi risiedono molti immigrati tra cui tanti nostri connazionali) e moderna.

La città all’estremità occidentale della Svizzera ha molto da offrire in materia di cultura. Il Grand Théâtre, l’opera ginevrina, ospita artisti famosi a livello internazionale. Vale inoltre la pena di visitare i numerosi musei, come il Museo Internazionale dell’Orologeria, che vanta una ricca collezione di carillon e orologi-gioiello;L’Horloge Fleuri», l’orologio di fiori del Giardino Inglese è un famoso simbolo dell’industria orologiera ginevrina; o il Museo Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che permettono di conoscere più da vicino il lavoro dell’organizzazione umanitaria.

Il simbolo della «metropoli più piccola del mondo» è il «jet d’eau», un’affascinante fontana sul Lago Lemano il cui getto crea una colonna d’acqua alta 140 metri. Sulla riva destra del lago si trovano la maggior parte dei grandi alberghi e numerosi ristoranti. Sulla riva sinistra troneggia il centro storico, il cuore di Ginevra che ospita il quartiere dello shopping e degli affari. Esso è dominato dalla Cattedrale di St-Pierre, anche se il centro vero e proprio della città vecchia è la Place du Bourg-de-Four, la piazza più antica della città. I viali, le vie che costeggiano il lago, gli innumerevoli parchi, i pittoreschi vicoli del centro storico e gli eleganti negozi invitano a concedersi tranquille passeggiate. Una delle antiche vie cittadine che ha saputo conservare al meglio il suo fascino è la Grand-Rue, dove nacque Jean-Jacques Rousseau. Le «Mouettes», una sorta di taxi acquatici, permettono di passare da una riva all’altra, mentre i battelli più grandi invitano ad effettuare una crociera sul Lago Lemano.

Guida di viaggio a Malaga:Un intreccio magico tra storia antica e città moderna e festosa

 Malaga,affacciata sul Mar Mediterraneo, a sud dell’Andalucia (di cui è il secondo centro per abitanti, circa 500.000), è una città molto viva, con monumenti suggestivi, una storia antica e una vita notturna attiva tutto l’anno. In tempi recenti la città è salita alla ribalta per le feste spettacolari che per giorni animano le vie della città (in particolare la Feria di Agosto e le celebrazioni per la Semana Santa). Situata sulla Costa del Sol Malaga è il capoluogo omonima provincia dell’Andalusia, che comprende altre mete interessanti quali Ronda, Marbella e Torremolinos

Come molte città della regione è stata fondata dai fenici con la funzione di porto ai piedi dei Montes de Málaga, ruolo che mantenne grazie alla sua felice posizione anche con i greci, i cartaginesi e i romani.

Malaga è tuttora il maggiore porto turistico e commerciale della regione ed è il naturale luogo di partenza per una vacanza che tocca le principali località della Costa del Sol, tra le più famose località turistiche d’Europa, che si trovano nella sua provincia. La città, che ha dato i natali tra l’altro a Pablo Picasso, grazie alla sua invidiabile posizione geografica gode di un clima mite durante tutto l’anno, ed il periodo migliore per visitarla è quello che và da aprile ad ottobre.

Guida di viaggio a Fatima:talmente ricca di luoghi sacri da visitare, da esserci quasi l’imbarazzo della scelta!

 La cittadina di Fatima si trova nella parte centrale del Portogallo, all’interno del distretto di Santaren, fa parte del comune (concelho) di Ourem, a circa 187 chilometri da Porto (Porto), e 120 da Lisbona.
Il clima di Fatima è mite influenzato dalla prossimità dell’Oceano Atlantico e dell’Anticiclone delle Azzorre.

Con circa 10.000 abitanti è uno dei luoghi di pellegrinaggio più conosciuti al mondo grazie al Santuario di Fatima, dove nel 1917 ci furono delle apparizioni della Madonna a tre pastorelli.

Origini del nome:
Il nome Fatima risalirebbe a quello della figlia di Maometto (Fathma), in arabo “fàtimat” vuol dire “colei che svezza i bimbi”; la leggenda racconta che la città prese il nome di una principessa di origini arabe che venne catturata nel XII secolo, venne sposata dal Conte di Ourem e fatta convertire al cristianesimo.

Fatima era un semplice villaggio agricolo, dopo il 1917 divenne un importante centro cristiano finché dal 12 luglio del 1997 è divenuta una città; la sua economia si basa essenzialmente sul turismo religioso.
La vita di Fatima ruota intorno al Santuario, che è uno dei più importanti santuari mariani esistenti.

L’area del Santuario di Fatima comprende: la Basilica, realizzata dall’architetto Joao Antunes in stile neo-classico, il Recinto delle preghiere, la famosa Cappella delle Apparizioni che è la meta più visitata.

Secondo la tradizione ci furono sei apparizioni tra maggio e ottobre del 1917 ed avvennero precisamente a Cova da Iria, nelle vicinanze di Fatima: tre bambini Francisco e Giacinta Marto e Lucia dos Santos, loro cugina, mentre pascolavano il loro gregge il 13 maggio del 1917 videro la figura della Madonna con un rosario nelle mani e circondata da una nuvola.

Guida di viaggio a Patrasso: una città di “passaggio” molto interessante!

 Patrasso è la terza città più grande della Grecia, nonché la capitale della prefettura greca dell’Acaia e della regione Grecia Occidentale. A Patrasso riposano, nella chiesa a lui dedicata, le reliquie di Sant’Andrea.
Oggi la città è sede di numerose industrie tessili, alimentari, petrolchimiche, della gomma, meccaniche, cartarie e conciarie nonché di un importante aeroporto e di una Università.

Un pò di storia…
Abitata fin dalla preistoria, Patrasso divenne il centro più importante della civiltà micenea per arrivare al culmine in epoca romana, quando venne trasformata in colonia imperiale. Anche durante la colonizzazione bizantina rimase una città dal commercio florido, caratteristica che non perse mai e, quando nel 1832 venne proclamato il regno di Grecia, si sviluppò grazie all’esportazione di uva sultanina. Fu la prima città greca del ventesimo secolo con illuminazione elettrica e con una linea di tram.
Il santo patrono è Sant’Andrea, che predicò il cristianesimo e fu qui crocefisso su una croce a X, chiamata appunto di Sant’Andrea, e la sua festa è il 30 novembre.

Punti di interesse:
Patrasso non è concepita come meta turistica, ma più come città di passaggio alle altre isole, anche se in realtà sono molti i luoghi interessanti da visitare.
Primo fra tutti è la fortezza bizantina, costruita durante la metà del VI secolo, sopra un’antica acropoli nella Montagna Panachaikos, e poi ampliata al tempo delle crociate.
Attualmente vengono proposti durante l’estate degli spettacoli nel teatro da 640 posti che è stato installato. Da ricordare inoltre la leggenda che dice che la fortezza custodisca il fantasma di Patrasso.
Da visitare anche questi due templi: la chiesa di Sant’Andrea del 1840, sorge sul luogo del martirio, e la chiesa di Nikodimos, terminata nel 1974 e costruita in stile bizantino, che è la più grande (con oltre 5000 posti a sedere) e decorata chiesa di tutti i Balcani.
Riportato alla luce nel 1889 nella parte alta della città e restaurato a metà Novecento, è l’Odeum Romano, che conosciamo grazie a una descrizione di Pausania. Con 2300 posti di capacità, è ora utilizzato per diversi spettacoli nell’ambito del festival internazionale di Patrasso, evento molto importante della città.
Una delle maggiori attrazioni turistiche di Patrasso è la cantina di Acaia Clauss, che ha più di duecento mila visita annuali. Qui viene prodotto il famoso Mavrodafni di Patrasso, vino che nasce da uve nere e prodotto dal XVIII secolo, grazie a Gustav Clauss.
Molto carini anche il centro di Patrasso, in particolare la zona residenziale con piazze ed eleganti palazzi in stile neoclassico, e il punto panoramico sulla collina Dassylion, da dove si vede tutto il golfo di Patrasso.
Infine, per gli amanti dei musei, a Patrasso hanno sede il Museo Archeologico, uno dei maggiori di tutta la Grecia e situato nella casa di Karamandani, il Museo Folkloristico, il Museo Storico Etnografico e il Museo del Giornalismo.
Per gli eventi della città, a parte il già citato Festival Internazionale, non si deve perdere l’antico Carnevale, o Patrino Karnavali, nato più di 150 anni fa e si trova annoverato tra quelli pìù importanti, insieme a quello di rio de Janeiro e quello di Venezia.

Sardegna, sfiziosa anche d’inverno

 (Immagine di ComunicaTI, di Michela Simoncini)

La seconda delle nostre isole maggiori è per certi versi un territorio ancora inesplorato.

Mentre il nord, con la Costa Smeralda e le località di villeggiatura, è meta di molti italiani per le vacanze estive, il centro e il sud rimangono ancora dei luoghi selvaggi, fermi nel tempo, autentici.

Luoghi che riflettono i prodotti tipici della Sardegna: il pecorino, dalle differenti stagionature, e dallo spiccato profumo di paglia; l’amore per l’agnello, così come quello per l’aragosta, soprattutto ad Alghero, con le sue forti influenze catalane.

In giro per Alghero ci accompagna Claudia che ci conduce in una passeggiata tra il porto e gli antichi bastioni di questa affascinante città sarda. La vista dal mare della città e dalla città del mare sono atmosfere uniche in tutta la Sardegna, che si possono apprezzare da uno dei tanti bar che si affacciano su questa immensità blu. Alghero non lascia a bocca asciutta nemmeno i gourmet più esigenti: le influenze catalane frammiste alle specialità sarde rendono una sosta golosa indimenticabile.

Esplorando il sud dell’Isola non si può non fare una tappa a Cagliari il capoluogo della regione da sempre, fin dall’età del bronzo. Caratterizzata da una storia antica, il porto e il centro medioevale sono il fulcro di questa città che si estende su un territorio principalmente pianeggiante.

GUIDA DI VIAGGIO ALL’ ISOLA DI PASQUA:tanto affascinante quanto misteriosa e lontana

 L’Isola di Pasqua (in lingua nativa Rapa Nui, grande isola/roccia; in lingua spagnola Isla de Pascua) è un’isola dell’Oceano Pacifico meridionale appartenente al Cile. Situata a 3600 km a ovest delle coste del Cile e 2075 km a est delle isole Pitcairn, è una delle isole abitate più isolate del mondo. Le sue coordinate geografiche sono 27° 07′ S 109° 22′ W: la latitudine è vicina a quella della città cilena di Caldera, a nord di Santiago. Il territorio dell’isola si compone di quattro vulcani: Poike, Rano Kau, Rano Raraku e Terevaka. Famosi sono i numerosi moai, le statue di pietra che ora si trovano lungo le coste. Dal punto di vista amministrativo, è una provincia a sé stante della regione di Valparaíso del Cile.
L’isola di Pasqua, chiamata anche Rapa Nui, è tanto affascinante quanto misteriosa al tempo stesso, non solo per i suoi luoghi archeologici, ma anche per la sua posizione, infatti l’isola è il luogo più lontano da qualsiasi altro pezzo di terra del Mondo. L’ isola si trova a 3700 chilometri dalle coste cilene e 4000 chilometri dalla Polinesia Francese.

Origine:

È uno dei luoghi più isolati del mondo. Il nome deriva dal fatto che l’isola venne scoperta dall’ammiraglio olandese Jacob Roggeveen il giorno della domenica di Pasqua del 1772. Il suo isolamento fece sì che i suoi abitanti preistorici svilupparono una propria cultura differente da qualsiasi altra. Il loro sistema di scrittura ideografico è, ad esempio, diverso da qualsiasi altro conosciuto. Gli antichi abitanti coltivavano l’arte della scultura.

Miti e Leggende sulle caratteristiche 600 teste di pietra:

I resti di quest’antica tradizione possono essere osservati ancora oggi. Il territorio dell’isola è, infatti, costellato da oltre 600 colossali teste di pietra. Esse raggiungono un’altezza di oltre 12 metri e un peso di ottanta tonnellate. Per molto tempo si è discusso sulla possibilità che la tecnologia primitiva delle antiche popolazioni consentisse o meno la realizzazione di simili opere colossali. Molti autori dalla fervida immaginazione sostenevano l’impossibilità che le statue potessero essere opera umana. Qualcuno è arrivato al punto di sostenere che esse devono essere opere di civiltà aliene poiché le caratteristiche dei volti raffigurati non assomigliavano a nessun lineamento terrestre. In realtà un attento esame fa emergere notevoli somiglianze con le caratteristiche somatiche degli abitanti dell’isola.
Negli anni 1955-56 l’esploratore e antropologo Thor Heyerdahl confutò queste fantasiose teorie con un efficace esperimento. Durante una spedizione durata sei mesi dimostrò che con una rudimentale tecnologia, gli isolani erano in grado di realizzare statue simili a quelle preistoriche e di trasportarle agevolmente anche a notevole distanza. Innanzitutto il materiale roccioso disponibile è un tufo vulcanico che può essere ammorbidito semplicemente mediante acqua. Inoltre con una speciale tecnica, ma con strumenti rudimentali, era possibile sfaldare facilmente la roccia e imprimergli la forma voluta. Durante l’esperimento sei soli uomini in tre giorni riuscirono a scolpire interamente una statua di dodici tonnellate. La statua venne poi trasportata utilizzando 180 uomini, muniti di funi e di un’enorme slitta di legno. Un’altra statua pesante trenta tonnellate venne addirittura issata su un’alta piattaforma di muratura, mediante un apposito basamento di pietre.

Guida di viaggio alle Isole Cook: un paradiso tutto da esplorare

 Sottili banchi corallini e atolli remoti, spiagge di sabbia bianca e verdi monti vulcanici, un ritmo di vita tranquillo e una popolazione cordiale: che cosa si può volere di più? Queste isole sono l’ideale per fare escursioni a piedi, praticare lo snorkelling, esplorare le grotte oppure semplicemente oziare sulla spiaggia. Raggiungete una delle isole esterne e sperate che l’imbarcazione non torni più a prendervi.

15 isole disperse in una superficie pari a 6 volte quella dell’Italia, l’arcipelago delle Isole Cook vale davvero la pena di essere visitato, nonostante sia uno dei posti più remoti da visitare per chi viaggia partendo dal nostro paese.

Aitutaki, Atiu Mangaia, Manihiki, Manuae, Mauke, Mitiaro, Palmerston, Tongareva, Pukapuka, Rakahanga, Rarotonga, Suwarrow, questi sono i nomi della serie di atolli e isole che furono il rifugio dei famosi ammutinati del Bounty, circa due secoli e mezzo fa.
Oltre che la bellezza del mare, qui davvero strepitoso, la vacanza scopre il sorriso e l’ospitalità polinesiana e la cultura dei Maori con le loro danze vivaci e sensuali.

Attrattive:
Con il suo territorio montagnoso e ricoperto da una fitta vegetazione, circondata poi da una splendida barriera corallina, Rarotonga ha spiagge di soffice sabbia bianca adorne di palme da cocco, ed è bagnata da acque di color turchese. Raratonga è perfettamente attrezzata per accogliere i turisti, ma se siete in cerca di qualcosa di più ‘selvaggio’ potete provare a visitare le isole meridionali. Aitutaki è forse una delle isole più belle del Pacifico. Non dimenticate, però, le altre isole, meno famose ma ugualmente belle. Se si aggiunge l’ospitalità degli abitanti, è facile capire perché la voglia di andare non tarderà a farsi sentire!

La difesa è gestita dalla Nuova Zelanda, con obbligo di consultazione e su richiesta del governo locale. La politica estera è condotta indipendentemente, soprattutto dopo l’adozione di una politica isolazionistica e non allineata da parte della Nuova Zelanda a partire dagli anni ’80.