Italiani in vacanza ? A rischio stress anche lontani dal lavoro

 Litigiosi, sempre pronti a lamentarsi, convinti di dover arrivare prima degli altri, eternamente insoddisfatti. E’ questo il quadro che appare analizzando l’ atteggiamento e i comportamenti degli italiani in vacanza. Oltre sette esperti su dieci non hanno dubbi: bisogna tornare a gustarsi la vita. Ecco quindi che, oltre alla dieta che prepara alla fatidica prova costume, gli italiani devono forse seguire un nuovo e semplice modo di affrontare la vita.

I CONSIGLI DEI NONNI
Gli esperti l’ hanno definita Gustosofia (la filosofia del gustarsi la vita) un mix tra neo nichilismo, buddismo zen e consigli dei nonni. Seguendo le piccole ricette degli esperti, dunque, questa estate in vacanza o a casa propria ci si puo’ regalare almeno un 30% di gusto in piu’ alla propria vita. In poche parole basta vivere con maggiore semplicità, seguendo e assecondando i propri istinti, senza curarsi troppo di cio’ che gli altri pensano o di cio’ che accade in maniera piu’ allargata.

E’ quanto emerge da uno studio promosso da Aranciate Sanpellegrino, condotta attraverso 180 interviste a psicologi, sociologi, esperti di tendenze, giornalisti e opinion maker, con l’ obiettivo di individuare, grazie a questo osservatorio privilegiato, “le regole, i segreti e i paradigmi” per aggiungere almeno un 30% di gusto alle proprie vacanze e all’ estate in generale.

Dati Turismo in Italia: mai così male come nel 2008. Si salva solo la Puglia

 La crisi ha toccato anche uno dei settori più floridi del Belpaese: il turismo, nel 2008 è stato l’ anno nero dell’ Italia. E’ crollata la tenuta dell’ economia in tutto il Paese, con una sola eccezione, la Puglia, che ha fatto registrare un +8%.
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha provato a spiegare il perché intervenendo al forum interattivo “La Puglia della creatività, cultura, turismo, territorio”, organizzato nel Castello Svevo di Bari: “Abbiamo capovolto una tendenza: la Puglia era credo all’ ultimo posto in Italia per finanziamento culturale. Si spendeva, fino al 2005, 50 centesimi per pugliese, oggi spendiamo 4 euro per ogni cittadino pugliese quindi abbiamo decuplicato gli investimenti in cultura, ma soprattutto abbiamo fatto delle scelte anche molto importanti e coraggiose che hanno fatto della Puglia un oggetto di attenzione e anche di attrazione in tanta parte d’ Europa“.

Turismo in Italia: la crisi economica stabile mette il settore alberghiero al penultimo posto in Europa

 La situazione italiana sicuramente non brilla in campo turistico nel 2009: provata da una crisi economica senza precedenti, anche il turismo cede il passo al risparmio, ma qualche nota positiva c’ è.
Secondo il Travel & Turism Competitiveness Report 2009, un rapporto che misura la competitività di oltre 130 paesi di tutto il mondo per quanto riguarda i viaggi e il turismo, l’ Italia conferma il piazzamento negativo dello scorso anno e si colloca al 28esimo posto, preceduta da quasi tutti gli altri paesi europei: Gran Bretagna (11 posto), Olanda (13) Danimarca (14), Portogallo (17), Norvegia (19), Belgio (22) Lussemburgo (23) Grecia (24) e Estonia (27), oltre che da quelli entrati nella top ten. Tuttavia, la crisi italiana è stabile, il che sarebbe un punto di partenza “vantaggioso”.

IL RAPPORTO 2009
Il rapporto di quest’ anno, ha un titolo particolare e specifico: “Fare impresa in tempo di turbolenza”. Nonostante la crisi del settore, precipitata soprattutto nell’ ultimo anno, reggono nelle prime tre posizioni i paesi migliori lo scorso anno: prima la Svizzera, seconda l’ Austria, terza la Germania. Esattamente nello stesso ordine del 2008.
Completano la top ten la Francia (salita dal decimo al quarto posto nel giro di 12 mesi), il Canada, la Spagna, la Svezia, gli Stati Uniti, l’ Australia e Singapore. La classifica tiene conto di diversi parametri: dalla popolazione totale dei diversi paesi, al prodotto interno lordo pro capite, fino a calcolare il TTCI, ovvero l’ indice di competitività di un paese nel settore turistico.

Turismo in Italia – Seconda previsione sull’ andamento delle vacanze 2008 in Italia elaborata dal CESCAT

 Seconda previsione sull’ andamento delle vacanze 2008 in Italia elaborata dal CESCAT -Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia
PRESENZE (PERSONA-GIORNATA): MENO 4-5 PER CENTO, UNA PERDITA DI 25-30
MILIONI DI UNITA’

Segno meno sulle vacanze 2008 in Italia (periodo da giugno a settembre) secondo il CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che ha incrociato i propri dati con quelli
raccolti dalle organizzazioni di settore (operatori turistici, albergatori, pubblici esercenti, gestori di campeggi ecc.).
Rispetto al 2007, l’ andamento di agosto non è riuscito a recuperare il trend negativo di giugno e luglio. Anzi, rispetto a questo, si riscontrano segnali di ulteriori cedimenti, sia pure più contenuti; e per quanto riguarda settembre, appare altamente improbabile una ripresa.
Nel complesso, i quattro mesi più importanti per quanto riguarda le vacanze dovrebbero segnare, sempre rispetto al 2007, un meno 4-5% di presenze che corrispondono a 25-30 milioni di unità.
Anche il fatturato, depurato dall’ inflazione, si ridurrebbe di 2,5-3 miliardi di euro: i più colpiti bar, ristoranti, discoteche, gelaterie, stabilimenti balneari.

Turismo in Italia – Anticipazioni sul bilancio delle vacanze 2008: molti segni meno

 Turismo in Italia – Anticipazioni sul bilancio delle vacanze 2008: molti segni meno
Anticipazioni sul bilancio delle vacanze 2008 in Italia di CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia: molti segni meno, il regresso non si ferma, dagli esperti una rassegna delle cause e i possibili rimedi. La Lombardia da quattro anni è in controtendenza: ma dipende dal turismo d’ affari.
VACANZE IN CALO PER L’ INCERTEZZA ECONOMICA: Più ombre che luci sul turismo nazionale e lombardo secondo il CESCAT-Centro Studi Casa Ambiente e Territorio di Assoedilizia che anticipa i risultati della stagione 2008. Dovunque, rispetto al 2007, prevalgono i segni pari e meno, con rare indicazioni del segno più: in sostanza, l’ andamento di agosto non è riuscito a recuperare il trend negativo previsto all’ inizio dell’ estate. Anzi, rispetto a questo, si riscontrano segnali di ulteriori cedimenti. Si sono mossi (o si muoveranno in questa coda d’ estate) più di 36 milioni di italiani, con un calo di oltre l’ 1 per cento rispetto al 2007. Meta l’ Italia (oltre il 70%), principalmente le sue spiagge. Le vacanze 2008 restano condizionate dall’ incertezza economica che induce le famiglie a contenere i costi anche se alla fine saranno costrette a spendere di più (100 euro, portando la spesa media a sfiorare i 1.100 euro).
La percentuale di chi ha rinunciato alle vacanze per motivi economici è salita in un anno dal 34 al 49 per cento. I mezzi usati per andare in vacanza: maggioranza auto (ma deciso calo dal 69 al 60 per cento rispetto al 2007), mentre cresce l’ utilizzo dell’aereo (low cost) che passa dal 26 al 30 per cento e del treno (dal 7 al 10 per cento).

Le carenze del settore turistico in Italia – Le dichiarazioni di Colombo Clerici a Canale Italia TV

 Le carenze del settore turistico in Italia – Le dichiarazioni di Colombo Clerici a Canale Italia TV
Dichiarazioni del presidente di Assoedilizia e dell’ Associazione Italiana Amici dei Grandi Alberghi, avvocato Achille Colombo Clerici a CANALE ITALIA TV:
33.000 Alberghi, 16.000 Agriturismi, il più ricco patrimonio culturale, artistico, storico-monumentale e museale che una nazione possa vantare nel mondo, con 80.000 fra chiese e castelli; paesaggi, panorami, luoghi ambientali fra i più belli di tutto il pianeta.
Questo l’ asset del turismo nel nostro Paese. Eppure il turismo in Italia, nonostante questa dotazione, non va di pari passo rispetto all’ andamento che si riscontra nei paesi immediati competitori – quanto a competitività siamo al 31° posto a livello internazionale.

Il bilancio turistico (il volume d’ affari) italiano, nella graduatoria internazionale, è arretrato al quinto posto dopo quello di Francia, USA, Spagna e Cina; il 13,3% del PIL arretrato rispetto a quello dei competitori esteri: ad esempio della Spagna con il 20%.