Turisti in fuga dal mare dell’ Emilia Romagna – Due milioni e mezzo di presenze turistiche in meno nelle località di mare dell’ Emilia-Romagna: questa la previsione per l’ estate 2008 elaborata nel 17 rapporto Trademark Italia Dove vanno in vacanza gli italiani.
Se nel 2006 le presenze sul litorale emiliano-romagnolo erano state 44 milioni 253 mila, e nel 2007 erano cresciute a 45 milioni 50 mila, per il 2008 la stima si ferma a 42 milioni 527 mila, con una perdita secca di 2 milioni 523 mila presenze. In percentuale, il calo è del 5,6%. Colpa delle vacanze sempre più brevi segnate dall’ andamento negativo dei consumi, con in più gli aumenti dei prezzi e del costo dei trasporti. La crisi, infatti, coinvolge tutto il turismo balneare italiano, con una perdita media del 5,7% di presenze rispetto al 2007 e punte, concentrate nelle località del Sud, che arrivano fino al -12% nelle zone di minore attrattività. Sull’ onda dell’ inflazione crescente sono aumentati i prezzi anche nel 2008, con il risultato che in un biennio i prezzi per un soggiorno balneare sulle coste del Veneto, della Romagna, delle Marche, della Liguria e della Toscana sono aumentati di circa il 20/25%.
E non si tratta- precisa Trademark- di una percezione degli intervistati: gli aumenti di luglio e agosto della pensione completa, verificati telefonicamente, in due anni si sono
collocati proprio su queste percentuali.
crisi turismo 2008
Calo del turismo in Italia superata dalla Spagna. Al top presenze stranieri solo Venezia, Firenze, Trentino
Calo del turismo in Italia superata dalla Spagna. Al top presenze stranieri solo Venezia, Firenze, Trentino.
Da Riva del Garda anche il sottosegretario Brambilla ha parlato di un nuovo patto tra Regioni, Governo e imprese per rilanciare il turismo e il Sistema Paese: un invito all’ agire comune condiviso anche da Enrico Paolini, coordinatore degli assessori regionali al Turismo, e da Tiziano Mellarini, assessore al Turismo del Trentino e relatore del documento unico delle Regioni italiane sul turismo. Nel suo intervento il sottosegretario Brambilla ha più volte sottolineato la difficoltà dell’ Italia sui mercati internazionali: le stime indicano per il 2010 un movimento turistico di oltre un miliardo di persone. Si tratta di uno scenario in forte movimento ed evoluzione. Eppure, nonostante questo, l’ Italia sta perdendo quote di mercato: negli anni ’80 eravamo al secondo posto, dietro gli Stati Uniti, oggi siamo al quinto posto, superati dalla Spagna. Le ragioni vanno ricercate nei gravi problemi strutturali del nostro paese, dove in campo turistico brillano poche eccellenze, quali Venezia, Firenze e Trentino-Alto Adige. Su questo aspetto, la responsabile del turismo del Governo italiano ha indicato nelle rete delle infrastrutture e nei servizi di supporto le emergenze su cui agire: “Per troppo tempo la politica eè stata in sonno”.
Turismo Rapporto Trademark. Crisi del turismo per l’ estate 2008
Turismo Rapporto Trademark. Crisi del turismo per l’ estate 2008: in Italia vacanze più brevi e meno stranieri.
Sarà un’ estate difficile per il turismo italiano, all’ insegna del segno meno un pò in tutta Italia e in diversi segmenti. Segnali negativi per molte località balneari, per i laghi e le città d’ arte, con un perdita consistente di quote di flussi stranieri, americani soprattutto. La flessione sarà più marcata per Campania, Puglia, Abruzzo e Calabria, più leggera per Sardegna, Sicilia e arcipelago toscano. Stabilità degli arrivi nelle altre regioni italiane, ma con una sensibile diminuzione delle presenze, in media di oltre 5 punti percentuali. Non si salvano le coste dell’ Emilia-Romagna e del Lazio, dove le previsioni parlano rispettivamente di una diminuzione di presenze del 5,6% e del 4,7%.
E’ il quadro disegnato dal 17 rapporto Trademark Dove vanno in vacanza gli italiani, l’ annuale indagine a cura di Trademark Italia, società di consulenza e marketing al servizio del turismo e dell’ industria dell’ ospitalità. L’ estate 2008 sarà dunque con rari segnali positivi, una stagione peggiore di quelle precedenti. Ottimismo tarpato, promozione nazionale inesistente, istituzioni fiaccate, casualità e sprechi di comunicazione, sono la cornice di un’ Italia nella quale Regioni ed Enti turistici si muovono in
ordine sparso. Sullo sfondo c’e’ l’ andamento negativo dei consumi, con in più gli aumenti dei prezzi e del costo dei trasporti.
Il risultato atteso e confermato da questo sondaggio e’ un ulteriore taglio alla durata della vacanza degli italiani, che significa la contrazione delle presenze ma non degli arrivi. In sostanza, il numero di italiani in partenza rimarrà stabile o aumenterà (per effetto della frammentazione delle vacanze), ma il rientro a casa avverrà prima rispetto al passato.
In sintesi, le presenze italiane in alberghi, appartamenti, campeggi e agriturismi nell’ Italia
balneare diminuiranno complessivamente di 5,7 punti percentuali, con punte del -12% nelle zone di minore attrattività. E tutti i settori dell’ industria dell’ospitalità, sottolinea l’ indagine,
saranno vittime del taglio: trasporti, alloggio, ristorazione, commercio turistico e divertimenti saranno influenzati dalla crisi.