Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi, è la maggiore delle sette che costituiscono le federazione degli Emirati Arabi Uniti. L’economia dell’emirato si basa quasi esclusivamente sull’industria petrolifera, sfruttando i suoi giacimenti scoperti nel 1959. Produce annualmente circa 100 milioni di tonnellate di petrolio. La città si è così trasformata da piccolo villaggio di pescatori a moderno e ricchissimo centro.
È difficile credere che la moderna, elegante e lussuosa Abu Dhabi, in continua crescita, quarant’anni fa fosse solo un cupo villaggio di pescatori e di produzione di perle; probabilmente questa non è la città più interessante tra quelle che si affacciano sul Golfo, ma di certo non è così priva di spirito, come sostengono i suoi detrattori
Origini
La città fu fondata nel 1791 dalla tribù beduina dei Bani Yas. Essi avevano occupato la regione, lasciando il Neged poiché in disaccordo con i Wahhabiti dell’Arabia. Inoltre, un recente sondaggio sostiene che Abu Dhabi sia la città più ricca del pianeta grazie all’enorme patrimonio petrolifero che possiede.
Nel XIX secolo divenne un centro abbastanza importante per la produzione di perle, ma la crisi di questo settore allontanò molti abitanti dalla zona ed il centro cadde nello squallore. Negli anni Trenta, in un disperato tentativo di salvare l’emirato dal fallimento, vennero fatte delle concessioni petrolifere; trent’anni dopo, con l’arrivo dei primi guadagni dell’industria petrolifera, le capanne di fango e canne furono velocemente rimpiazzate da banche e negozi di lusso; l’insediamento urbano si è ora sviluppato in modo tale da occupare quasi tutta l’isola di Abu Dhabi (a forma di T), situata nel centro della costa settentrionale degli Emirati Arabi Uniti.
La popolazione è costituita prevalentemente da Arabi dediti all’agricoltura nelle oasi e sulla pesca lungo le coste, mentre l’economia del paese si basa principalmente sull’estrazione e sulla raffinazione del petrolio.