Un loft a Manhattan, una mansarda nel cuore di Saint-Germain des Prés ma anche una fattoria del ‘700 con piscina tra filari di lavanda in Borgogna. Una casa a disposizione in ogni città per viaggiare nel mondo senza essere miliardari. Parola degli affezionati dello scambio casa, un fenomeno sempre più in crescita anche in Italia e che negli ultimi anni, con la crisi che ha portato ad un taglio deciso sui budget delle vacanze, ha registrato una vera e propria impennata.
Vacanze
Relax prima del fatidico sì alle Terme di Saturnia
Matrimonio, che stress! Se siete tra i fortunati che stanno per pronunciare il fatidico sì, saprete sicuramente quanto faticoso e stressante può essere organizzare la giornata più bella della propria vita. E per non arrivare con le occhiaie e un diavolo per capello proprio al fatidico giorno, perché non concedersi una mini vacanza di relax alle terme?
Alle Terme di Saturnia, infatti, sembrano aver pensato proprio a tutto per la coppia in procinto di unirsi in matrimonio: con il programma “Relax prima del sì”, valido per tutto il 2011 per chi soggiornerà almeno 4 notti, si ha infatti diritto a trattamenti esclusivi nella Spa, con il Saturnia Long Massage (massaggio corpo della durata di 70 minuti, effettuabile anche in coppia presso la nuova area luxury relax), il Pada Hasta (combinazione di massaggio e digitopressione per il trattamento della pianta dei piedi e del palmo delle mani), il Mukha Bliss (massaggio viso in cui vengono stimolati i “marma”, punti energetici particolarmente importanti e sensibili secondo la tradizione ayurvedica, donando distensione e alleggerendo le rughe da stress), ed infine Aquarelaxation, una tecnica di rilassamento effettuata in acqua termale in una condizione di totale assenza di suoni e senza la percezione del peso corporeo posto in posizione di galleggiamento.
Vacanze 2011, meno della metà degli Italiani partirà. Ecco gli effetti della crisi
Meno della metà degli italiani andrà in vacanza nell’estate 2011. Colpa della crisi economica, che non accenna a riportare i soldi nelle tasche degli italiani, e anzi fa segnare la situazione del turismo italiano ai livelli di quell’estate “horribilis” del 2009, quando a muoversi per una vacanza furono solo i più fortunati.
A riconfermare il trend è un’indagine dell’Osservatorio Europcar-Doxa, che ha tracciato un’analisi di quanti andranno in vacanza e dove.
Le stime per l’estate 2011
Secondo lo studio di Europcar-Doxa, il 51% degli Italiani non andrà in vacanza. Del restante 49%, il 71% (il 35% del totale) andrà al mare; il 6% andrà in montagna e il 4% sceglierà le città d’arte. Seguono poi il lago e la campagna (il 2%) e le vacanze itineranti (un altro 2%).
La stragrande maggioranza di chi potrà permettersi le ferie (il 76%) non starà via per più di due settimane ed il 74% resterà in Italia.
Guida di Viaggio a Ubeda:un tipico esempio del Rinascimento spagnolo.
Ubeda è una cittadina a sud della Spagna, nella provincia di Jaén, parte della comunità autonoma dell’Andalusia. Rappresenta un esempio magnifico del Rinascimento spagnolo ed è per questo che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Úbeda è un comune spagnolo di 36.342 abitanti situato nella comunità autonoma dell’Andalusia, ubicata fra i fiumi Guadalquivir a sud e Guadalimar a nord.
Si trova al centro della provincia di Jaén, nella comarca della Loma, centro di comunicazione che allaccia Levante e Murcia con l’Alta Andalusia e con la Valle del Guadalquivir.
È porta d’ingresso per i parchi naturali di Cazorla, Segura y las Villas e Serra Magina.
Úbeda è celebre per i suoi monumenti e la sua struttura urbana rinascimentali; per questa caratteristica è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, assieme all’altra città andalusa di Baeza, per l’unità culturale e monumentale che s’ispirò nel secolo XVI all’Umanesimo e al Rinascimento italiano.
La sua architettura urbana fu esportata anche in America Latina nel periodo coloniale.
Origini:
Il primo insediamento ebbe origine nell’Età del Rame e del Bronzo e il maggior sviluppo fu nel periodo romano, come centro amministrativo e commerciale. Un periodo prospero che continuò fino al secondo secolo, a cui seguì successivamente il declino. Furono costruite delle mura difensive intorno alla città sotto la dominazione araba con Abderrahman II e fu chiamata Ubbadat-Arab. La conquista da parte del re cristiano Ferdinando III la rese città di confine fra il regno di Castiglia e quello di Granada, ultima roccaforte araba. Ubeda in seguito raggiunse la prosperità nel XVI secolo e proprio in questo periodo furono costruiti molti dei monumenti più noti per volere del clero e della nobiltà.
Da vedere:
Il tragitto alla scoperta della città può cominciare dalla Plaza Vázquez de Molina che emerge nella cornice di case bianche. Qui sono presenti piccoli gioielli dell’architettura rinascimentale come la Cappella Sacra di El Salvador, la più bella chiesa di Ubeda, edificata nel XVI. secolo.
La chiesa segue il disegno di Diego de Siloé e la struttura venne compiuta da Andrés de Vandelvira per volontà di Francisco de los Cobos, segretario dell’imperatore Carlo V (Carlo I di Spagna). Capolavoro dell’architettura rinascimentale spagnola, e chiese esibisce una splendida, abbagliante facciata plateresca il cui elemento di maggior pregio è una scultura della trasfigurazione di Cristo, affiancate da statue di San Pietro e San Paolo. Nell’interno il tema della trasfigurazione è ripreso in un pregevole retablo dorato e vivace, opera di Alonso de Berruguete, che fu allievo di Michelangelo.
Vicino a questa meraviglia si trova un palazzo del XVI che fu del Decano della Cappella Sacra di El Salvador. Si tratta del Palazzo di Constable Dávalos che cela uno splendido cortile al suo interno, con una doppia galleria di archi sovrapposti.
Sempre nella Plaza Vázquez de Molina si trova il palazzo del municipio, Las Cadenas, che nasce sempre da progetti di Andrés de Vandelvira, che presenta una magnifica facciata preceduta da leoni monumentali. In un’altra parte dello stesso palazzo a sede il Museo de Alfareria, che espone vasellame in ceramica di varie epoche e tipi, proveniente da tutta la Spagna e dalla stessa Ubeda, tuttora importante centro per la produzione di ceramiche.
Dopo pochi passi troviamo la Chiesa di Santa María de los Reales Alcázares che sorge sul sito di una moschea araba. L’interno è composto da cinque navate, le cappelle e il chiostro del secolo XVI si fondono in una armonia di stili molto bella, all’inizio gotico e via via ritocchi stilistici dei periodi successivi. Per concludere, nella Plaza Vázquez de Molina , si trova anche il Palazzo del Marchese di Mancera che ha in sé l’inconfondibile stile rinascimentale della città ed è attualmente un Convento dei Servi di Maria.
Guida di Viaggio a Mojacar:un’anima araba dove tutto profuma di sale e dove la pioggia non è di casa.
Siamo in una piccola città della regione spagnola dell’Andalusia, nel cuore dell’Almerìa, dove tutto profuma di sale e cela un’anima araba: prima di tutto il nome, Mojàcar, popolata da circa 7000 mojaqueros; poi gli oltre cinque chilometri di splendide spiagge di sabbia fine e di ciottoli lucidi; infine le case dai tetti piatti, tagliati, a testimoniare che qui non si sa quasi che cosa sia la pioggia.
Nell’estremo sud della Spagna, infatti, gli abitanti e i visitatori si svegliano ogni mattina e per 320 giorni su 365 vengono accarezzati da un raggio di sole: la neve è rigorosamente bandita, la pioggia è ammessa raramente, e anche gli inverni si presentano più come prolungamenti dell’autunno o anticipazioni di primavera. Le temperature medie annuali vanno dai 12°C dei mesi più “freddi” ai 25°C dell’estate, offrendo magnifiche possibilità di vacanza in ogni periodo dell’anno.
Con le spalle protette dalla Sierra Cabrera e gli occhi lanciati verso il blu intenso del Mediterraneo, le case di Mojàcar se ne stanno appollaiate su una collina a 152 m sul livello del mare, con il loro tipico intonaco bianco reso ancora più bianco dal sole ardente dell’Andalusia.
Mojacar è una città costituita dall’antica Mojacar Pueblo, un nucleo originario costituito da case in calce che si trova sulla collina, e da Mojacar Playa, una località turistica moderna che si estende lungo la costa. Mojacar Pueblo ha un aspetto decisamente pittoresco, idelae per una passeggiata in relax, Mojacar Playa, invece è ricca di locali e, soprattutto in estate, ha una vita notturna molto animata.
Caratteristiche & tradizioni:
Nel punto più alto dell’antica città di Mojacar Pueblo, un insieme di tortuose stradine ricche di botteghe artigianali e negozi, si trova il Mirador El Castillo, dal quale ammirare uno splendido paessaggio. La Iglesia de Santa Maria è stata costruita nel 1560 e la sua struttura è molto simile a una fortezza. Nella parte bassa del Mojacar Pueblo si trova la Fuente Mora, una suggestiva fontana arabo-moresca con un’iscrizione del 1488.
Una legenda molto diffusa racconta che Walt Disney nacque qui in questa cittadina nel 1905 e che il suo vero nome fosse Jose Guirao Zamora. La legenda nasce dal fatto che nel 1940 Disney mandò dei suoi uomini a Mojacar. Le biografie comunque registrano la nascita di Disney nel 1901 a Chicago.
La vera attrazione di Mojàcar è la “Playa”, il litorale che come una cintura dorata fa da ponte tra il villaggio e il mare: lambita da un’acqua cristallina che non cela nulla del fondale liscio o sassoso, la spiaggia alterna fazzoletti di sabbia selvaggi e incontaminati a zone più turistiche, perfettamente equipaggiate per qualsiasi esigenza.
Non è da meno l’agglomerato urbano, una serie di terrazzamenti che si arrampicano sulla roccia calda alle pendici della Sierra, formando spigoli dalle angolazioni piacevolmente disordinate, intervallati dalle viuzze tortuose che si intrecciano nella cittadina. Nonostante l’anima prettamente turistica, Mojàcar non è del tutto priva di un interessante patrimonio artistico: da vedere sono la bella chiesa di Santa Maria, dei secoli XVI e XIX, il castello di Mojàcar risalente al XV secolo, e infine l’antica porta di accesso alla città e il massiccio torrione, unici sopravvissuti delle vecchie mura di cinta.
Guida di Viaggio a La Coruña:una città antica e incastonata in un paesaggio da favola.
La Coruña è un comune situato nell’estremo nord ovest della Spagna, nella regione autonoma della Galizia. La città, molto antica ed incastonata in un paesaggio da favola, è una vera e propria finestra sull’Atlantico, oceano che ha giocato il ruolo più importante nei 2.000 anni di storia della città.
Origini e storia:
I romani lasciarono le loro tracce anche in questa città nel secondo secolo avanti Cristo trasformando la località in uno dei porti commerciali più importanti del tempo. Anche durante il medioevo la città mantenne la sua importanza producendo un enorme quantità di manufatti.
Nel secolo XIX secolo la città fu il centro antimonarchico più importante della nazione. Fu infatti dopo il periodo franchista che la città raggiunse nuovamente il suo antico splendore con lo svilupparsi del settore terziario, di quello finanziario ed di quello delle comunicazioni.
La città è anche sede di un aeroporto internazionale dove operano compagnie come la Iberia, Spanair, Easyjet ecc.
Caratteristiche:
La Coruña è una città dai vari volti: dalla calma e suggestione del lungomare alle vie cosmopolite e vivaci del centro storico, ricche di taverne, ristoranti, locali e pub; dalle urla dei pescivendoli al mercato del pesce nella città vecchia, al relax e alla pace sulle spiagge di sabbia fine o nelle suggestive aree verdi a ridosso della città. La Coruña è inoltre città culturale e d’arte, che accoglie numerosi musei e palazzi storici, nonchè la celebre Torre di Ercole: un faro tuttora in funzione costruito nell’epoca dell’Impero Romano, da cui si gode una vista spettacolare su tutta la città.La Coruña, circa 243 mila abitanti, è la città più importante della Galizia, e si trova nel nord ovest della Spagna.
La città è anche capoluogo della omonima provincia. La Coruna è anche un porto molto importante sull’oceano Atlantico da cui partono le merci agricole e i prodotti della raffineria della regione.
Il clima della regione è temperato marittimo perché è temperato dall’oceano atlantico. L’estate è comunque calda e secca, interrotta solo da qualche occasionale temporale estivo.
Vacanze 2011: il topless è out
Niente topless per i single per le prossime vacanze 2011. A decretare la fine del “monokini” è un sondaggio di Speed Vacanze, tour operator specializzato in viaggi e crociere per singles, che ha chiesto ai propri clienti il proprio parere in merito al nude look. E il verdetto è stato plebiscitario: bocciato il topless in spiaggia. Il 62% degli intervistati pensa infatti che il seno nudo equivalga a ostentazione, soprattutto quando la misura è extra large. Di cattivo gusto, insomma, per tutte quelle che hanno una taglia superiore alla terza. Assolutamente non gradito è poi il topless delle non più giovani, così come non piace che la donna passeggi a seno nudo o si intrattengono con altre persone sulla spiaggia.
La disinibizione non paga
Che gli uomini siano più timidi o che le donne disinibite non piacciono? La risposta, secondo il sondaggio, è l’accostamento del seno nudo alla volgarità, o, insomma, a una scarsezza di stile. Solo un 38% dei single si pronuncia a favore del topless, anche se la donna non è esattamente una star del cinema.
Quel che è certo è che cambia la percezione della nudità come conquista sociale e segno di emancipazione: si al bikini che sottolinea le forme ma niente tanga o monokini che non lasciano spazio alla fantasia.
Turisti distratti e oggetti dimenticati: qualcuno lascia anche la suocera
Su la mano chi è andato in vacanza e – almeno una volta – ha talmente riempito la valigia con i nuovi acquisti e ha dovuto lasciare qualcosa in albergo… i casi non si contano, per l’estremo divertimento di albergatori e camerieri che collezionano ogni genere di oggetti dimenticati nelle nostre camere dopo la nostra dipartita. Ecco allora che lastminute.com ha fatto un censimento degli oggetti più “dimenticati” (volontariamente o no) negli hotel dai turisti “distratti”…
La classifica degli oggetti dimenticati
In 29 su 100 dimenticano il caricabatteria del telefonino, indiscusso re dei dimenticati in vacanza. Seguono il pigiama (27%) e lo spazzolino da denti (26%). Ma ci sono poi libri e riviste, vestiti di vario genere e spesso e volentieri anche le scarpe, magari spaiate…
Guida di Viaggio a Tossa de mar:il paradiso blu.
Tossa de Mar è il vero gioiello della Costa Brava. È una cittadina bellissima, con un centro storico perfettamente conservato e a picco sul mare. Si tratta di un luogo talmente bello che la Ciutat Vella è stata dichiarata, già nel 1931, Monumento Storico-Artistico Nazionale.
Le mura fortificate che circondano il centro storico sono l’unico esempio di paese fortificato medievale ancora visibile in tutta la Costa Brava. Anche se la costruzione originale risale al XII secolo, le mura attuali sono il risultato di una ricostruzione realizzata nel 1387 e che serviva per difendere la città dalle incursioni dei pirati mori.
Di quella costruzione resta la quasi totalità del perimetro originario con tre grandi torre cilindriche, chiamate del Codolar, de las Horas e de Joanàs. La zona turistica più nuova della città è pulita, ordinata con una buona offerta di hotel, ristoranti e bar. A differenza della vicina Lloret de Mar, meta giovanile e casinara, il turismo di Tossa è sofisticato e di buon livello. Per chi vuole scoprire la parte più bella della Costa Brava, Tossa de Mar è una visita quasi obbligata.
Origini & Storia:
Nel passato remoto fu un insediamento romano. La città vecchia chiamata Villa Vella è completamente circondata da alte mura che risalgono al secolo XII.. U n castello venne costruito nel punto più alto del monte Guardi. Più tardi questo castello fu sostituito da un mulino a vento e attualmente vi è invece un faro ancora operativo. Verso il 1500 alcune case vennero costruite nelle parte esterna della città in quanto la popolazione era cresciuta molto e la città non bastava più a contenerla. Questo aumento della popolazione continuò nel XVII e nel XVIII.
Nella metà del 1900 iniziò a svilupparsi il turismo.
Da villaggio di pescatori con economia basata sull’agricoltura, specialmente sulla produzione di uva e di sughero (i tappi da sughero venivano esportati anche in America), negli anni ’50 Tossa sviluppò la sua vocazione turistica. La pesca attualmente fornisce solamente ciò di cui hanno bisogno i ristoranti.
Le spiagge
Tossa de Mar ha un mare stupendo, premiato con la Bandiera Blu della Comunità Europea. Le spiagge sono pulite, ordinate e con un acqua è cristallina; l’unico inconveniente è che sono piccole e quindi molto affollate, soprattutto ad Agosto. Le spiagge di Tossa sono quattro: la più grande è Platja Gran, che parte dal promontorio della Città Vecchia e arriva fino al monumento alla Gavina Joan (il Gabbiano Jonathan Livingstone, protagonista del romanzo di Richard Bach ).
Subito dopo il monumento c’è Platja del Reig, un pezzetto di sabbia da cui si arriva arrampicandosi sugli scogli che stanno alla fine della spiaggia del Mar Menuda. Quest’ultima si trova verso la fine della cittadina ed è costeggiata da ristoranti e bar. Alla fine dell’arenile c’è una piscina naturale amata dai bambini e dalle persone che non sanno nuotare; è anche il punto d’ingresso dei sub della vicina scuola di Diving. L’ultima spiaggia, la più caratteristica, è quella di Es Codolar che si trova proprio sotto la Città Vecchia.
È il luogo dove i pescatori riparano le loro barche e si rifugiano durante il cattivo tempo. Ci si arriva salendo per carrer Portal, nella parte antica della città e poi riscendendo attraverso le scale. Per trovare posto, bisogna arrivarci prima delle 9 del mattino.
Altro da vedere
E’ d’obbligo una passeggiata nella Città Vecchia e una visita al Museo cittadino. Molti entrano pensando di trovare qualche vecchio cimelio e invece trovano alcuni capolavori, compreso un quadro di Marc Chagall chiamato Il Violinista. Si tratta di un regalo che l’artista francese fece alla città che lo ospitava. Fu proprio Chagall a definire Tossa de Mar, il Paradiso Blu. Lui, di colori, se ne intendeva.
Dintorni
Tossa de Mar è un ottimo punto di partenza per escursioni lungo la Costa Brava. Potete raggiungere in poco tempo non solo le altre cittadine di mare ma anche Girona, Figueres, Barcellona e se vi piace, andare anche a fare una passeggiata al fresco dei Pirenei.
Tradizioni & eventi:
Tossa offre ristoranti, cocktail bar e discoteche per allietare le serate calde d’estate. Ci sono molti buoni ristoranti di fronte al mare, soprattutto nell’antico quartiere, che offrono sia cucina Catalana che cucina internazionale. Durante l’alta stagione i ristoranti stanno aperti fin dopo la mezzanotte e molti di loro offrono spettacoli di flamenco oppure di musica dal vivo.
Guida di Viaggio a Roses:la città delle rose.
Roses è una conosciuta località balneare in provincia di Girona, in Catalogna. Chiamata la “città delle rose” è un porto naturale adagiato all’estremità del Golfo di Roses, tra Cap Creus e il massiccio del Montgrí. Il sito ha testimonianze di insediamenti risalenti all’epoca preistorica come i tre grandi dolmen dei primi coloni della zona: la Creu de Cbertella (3000-2700 a.C.) del Neolitico, una galleria coperta da una lastra di quattro tonnellate, il Llit de la Generala (3200 a.C.) e il Cap de la Casas.
Origini:
Fondata dai greci provenienti da Rodi, come molte altre località della Costa Brava, anche Roses fino agli anni ’50 era solo un villaggio di pescatori. L’attività di pesca è ancora oggi molto importante anche se è il turismo la principale fonte di ricchezza del luogo.
Caratteristiche:
La cittadella è un mosaico di insediamenti storici con il quartiere greco del secolo III e la colonia commerciale, i resti romani e il monastero in stile romanico del secolo XI. Il Castello Trinitat risale al secolo XVI con un’architettura di tipo militare per la sua forma a stella e fu voluto dall’imperatore Carlo V. L’edificio aveva pareti molto spesse e cannoni e mortai disposti in tre punti a difesa del porto e della costa, con una guarnigione di duecento uomini. Da vedere anche la Chiesa Santa Maria, edificata nel 1796 con navata, cappelle laterali e la facciata in stile neoclassico disegnate dall’ architetto Martí Sureda y Deulovol nel 1853.
La sede del Consiglio Comunale, la Casas Mallol, risale al 1906 e fu pensata dall’architetto Joan Mares, in stile modernista. La facciata ha la particolarità di una galleria e di varie finestre con piccoli pilastri e decorazioni floreali in rilievo. Proseguendo, un’altra interessante visita da fare è al Castello Bufalaranya, ubicato sulla strada fra Roses e Cadaqués, risale al X secolo e colpisce per il particolare disegno a forma di spiga di grano del campo cintato.
Da visitare la fortezza visigota del secolo VII, di cui attualmente sono rimasti pochi resti; fu costruita con pianta ovale, con doppie pareti e due torri quadrate all’ingresso. La struttura era chiaramente difensiva e all’interno furono ritrovati numerose ceramiche, opere in bronzo e pezzi in ferro.
Nei dintorni per gli amanti dell’arte, a Figueres, c’è il Teatro Museo Dalí oppure per chi desidera scoprire località affascinanti, non può mancare Cadaqués o Port de la Selva.
Le spiagge
Nel territorio di Roses rientrano cale nascoste, spiagge di sabbia fine e acqua trasparente, lunghi arenili con fondali bassi ideali per le famiglie. Ovviamente ci sono anche qui orrori di spiagge urbanizzate con gli edifici fin quasi dentro l’acqua; in compenso, ci sono delle spiagge ancora incontaminate. Le spiagge più belle sono quelle che si trovano nel territorio del Parco Naturale di Cabo de Creus, come Cala Jòncols, spiaggia vergine di circa 190 m di larghezza che si trova a 18 km dal centro di Roses. Ci si arriva da una strada litorale che passa per Cabo Norfeu e finisce proprio a Jòncols.È ideale per chi ama fare immersioni e scoprire fondali incontaminati. La Pelosa è una delle cale più famose e amate del litorale di Roses. Situata vicino a cabo Norfeu, ci si arriva con la stessa strada che porta a Cala Joncòls allontanandosi dal centro di Roses di circa 15 km. sulla spiaggia c’è un chiringuito dove a pranzo preparano piatti di pesce appena pescato dai pescatori che li hanno una baracca per rifugiare le barche. Roses è una conosciuta località balneare in provincia di Girona, in Catalogna.