Capitale della Danimarca, Copenaghen è una delle città più affascinanti dell’Europa, conta circa 1.100.000 abitanti ed è caratterizzata da basse costruzioni circondate da gruppi di edifici d’epoca di sei piani.
La città detiene il record di premi Nobel per le scienze ed è nota come la città delle fiabe. Ispirato dalla città Andersen scrisse La Sirenetta, che lo scultore Eriksen fece diventare il simbolo della città con la scultura bronzea sul porto.
Copenaghen è una città ricca di sorprese e di contraddizioni: innovazione e tradizione, design ultra moderno e palazzi antichi, atmosfere tranquille e serate mondane, tutto nella stessa metropoli. Passeggiando per le strade di Copenaghen scoprirete i suoi edifici storici, le sue strade antiche, i suoi meravigliosi musei e gallerie d’arte, gli splendidi giardini di Tivoli e la residenza monarchica più antica del mondo.
La capitale danese è un vero e proprio museo all’aperto vibrante di vita, sempre al passo con i tempi e con le ultime tendenze nell’ambito della moda, del design e dell’architettura. La cura e il rispetto che i danesi hanno per la loro capitale vi stupirà: pensate che il porto di Copenaghen è talmente pulito che potreste anche tuffarvici! .
La città è stata distrutta più volte dal 700 all’ 800 a causa di devastanti incendi, ma ogni volta è stata pazientemente ricostruita.
Una caratteristica di Copenaghen, che la rende unica al mondo, è che fu la prima, nel 1962, a creare una zona pedonale chiusa alle automobili, così da mantenerla pulita da smog e tranquilla da rumori. Inoltre non è raggiunta dallo smog per l’assenza di grandi impianti industriali nella zona.
Città a misura d’uomo, insomma, specie da primavera a autunno, quando il gelo invernale si scioglie sotto un sole appena tiepido e i cittadini abbandonano i rifugi domestici per riversarsi nelle strade fino a notte fonda.
Così, brulicante di vita, la trovò Hans Christian Andersen, quando vi approdò 14enne dalla natia Odense
A quell’epoca, ogni notte, le porte della città venivano sprangate e il re in persona custodiva le chiavi fino all’alba. Oggi questo rituale non è più in voga, ma la città vecchia di Copenhagen non è granché diversa da quella che trovò l’Andersen adolescente-
Lo scultore Edvard Eriksen ha dato una forma bronzea al malinconico personaggio che, piazzata su una roccia a contemplare l’orizzonte, è diventata il simbolo stesso di Copenhagen.
Curiosità di “corte”….
Cinque secoli fa, quando sul trono sedeva il re Cristiano II, Copenhagen era la capitale di un impero scandinavo che comprendeva Danimarca, Svezia e Norvegia. Ancora prima in questi luoghi i guerrieri vichinghi imperversavano per i mari., arrivarono persino a scoprire il continente americano secoli prima di Colombo.
Oggi, che il suo territorio d’influenza è ridotto alla sola Danimarca, sul trono siede una regina gentile e discreta, Margrethe II, che in gioventù, si dice, soffriva il complesso dei suoi 184 centimetri di statura, tanto che a corte era bandita l’espressione “Sua Altezza”.
Fino a che ha incontrato un conte francese alto nove centimetri più di lei, Henri Le Borde de Montepaz, diventato in fretta suo marito e principe consorte. Col suo aiuto ha tradotto in danese romanzi di Simone de Beauvoir. La regina di Danimarca non fa sentire il suo peso sul Parlamento. Sono pura formalità i suoi incontri settimanali con i ministri. E se non fosse un obbligo di Stato ci rinuncerebbe volentieri. Al di là dello stretto necessario, non è neanche molto intenta in vanesi rituali mondani. In compenso si occupa di teatro, scenografia, arte e letteratura. Si dedica al disegno e fa quanto può per favorire lo sviluppo delle arti. Anche grazie a lei, dunque, Copenhagen è stata eletta, nel 1996, Capitale Europea della Cultura.