Guida di viaggio a Pompei: un museo archeologico all’aperto!

 Pompei è famosa in tutto il mondo per i resti della città romana, una delle più ricche e potenti dell’Impero, che nel 79 d.C. fu completamente ricoperta dall’eruzione del vicino Vesuvio.

I resti delle città furono scoperti casualmente nel XVII secolo, ma solamente nei primi anni dell’800 si effettuarono campagne di scavi, le quali riportarono alla luce numerosi tesori.

Pompei da visitare: punti di interesse turistico
Il principale polo turistico è l’area archeologica di Pompei antica. Nella Pompei moderna in piazza Immacolata ha sede l’Istituto Sacro Cuore.

Al centro della piazza si eleva il monumento all’Immacolata, posto su una colonna pompeiana con capitello corinzio.

Nell’enorme piazza antistante il Santuario della Beata Vergine del Rosario, secondo polo turistico della cittadina, è stato eretto il monumento a Bartolo Longo;

sul fondo della piazza sorge maestosa La Casa del pellegrino, inaugurata nel 1939.

Museo Vesuviano
è possibile ripercorrere la storia del Vesuvio e delle sue eruzioni grazie al materiale dell’osservatorio vesuviano che comprende oggetti recuperati da G.B. Alfano tra cui frammenti di lava, una collezione di minerali, cenere e bombe e quadri, stampe moderne e antiche, incisioni, fotografie ma anche carte topografiche, opuscoli che riproponevano alcune scene dell’eruzioni e alcune trascrizioni di lapidi commemorative dei vari eventi sismici.

Guida di viaggio a Il Cairo:in ogni singola pietra è intrinseca una storia!

 Il Cairo è una delle più densamente popolate capitale del mondo. Situato sulla sponda di ovest del Nilo, ma i siti più famosi e più interessanti da visitare sono nella parte orientale della città. Il centro del Cairo, cuore della capitale effervescente, è sede di importanti edifici caratterizzati dall’architettura tipica del secolo XIX.

Il Cairo nella sua zona industriale è un centro che negli anni si è specializzato nelle lavorazioni siderurgiche, le cui materie prime sono importate prevalentemente da Assuan e poi lavorate per essere esportate nel resto del mondo.

Questo aspetto, per niente trascurabile, ha permesso una grande espansione demografica, annoverando la città stessa tra quelle più popolose.

Intorno agli stabilimenti si sono sviluppati quartieri di fascia medio alta, quindi il livello di civilizzazione, inteso quale livellamento agli standard medio borghesi è salito in maniera considerevole.
Numerosi spazi verdi sono comunque restati incontaminati, in particolare nei quartieri orientali di al Darb ed al Ahmar.

Due ferrovie, oltre alle varie strade, collegano i quartieri di Hilwan ed Helyopolis con il centro de Il Cairo, che dispone oltretutto di due aeroporti internazionali e di altri due per i voli nazionali.

La zona di Al Azbikya costituisce il fulcro dell’attività amministrativa della capitale, anche se alberghi, ministeri ed infrastrutture si estendono soprattutto nella parte nuova della città.

Nella zona orientale invece, si trovano gli antichi quartieri, con stradine caratteristiche fatte di cunicoli e vecchi edifici.

Il Cairo islamico
Con le sue vie e palazzi che ricordano le fiabe del Mille ed Una Notti, il Cairo islamico ospita un gran numero di templi e moschee, tra cui la moschea di al-Azbar, centro di studio e di insegnamenti islamici da oltre un millennio. Altri luoghi importanti di quest’area sono la cittadella, la moschea di Mohammed e la moschea di Ibn Tulun considerata la più antica della città.

Il Cairo copto
La parte di sud della città è il Cairo antico, o Cairo copto, con numerose chiese costruite nell’antica fortezza di Babilonia, come la chiesa “La Sospesa”, che riceve il suo nome dalla sua posizione “sospesa” tra due torri romaniche.

Giza ed Eliopoli
Situati alle due estremità del Cairo – Giza a sud-ovest e Eliopoli a nord-est – questi sobborghi della capitale marcano due momenti anche storicamente ben distinti.

Giza, famosa per i suoi antichi monumenti è l’area con le testimonianze architettoniche più remote.

Nell’area diamentralmente opposta la storia ci porta a tempi più recenti, verso la fine del secolo XIX, quando un ricco industriale belga acquistò una porzione di deserto a nord del Cairo dove fondò una piccola città satellite, Eliopoli.
Anche se oggi assorbita dalla metropoli del Cairo, attrae ancora i turisti per la sua architettura bizzara, i suoi ristoranti e la sua vita notturna intensa.

Guida di viaggio a Taranto:la città dei due mari

 Orazio, il grande poeta romano dell’epoca di Augusto, descrive nelle sue Odi Taranto come la splendida “Città dei due mari”, la perla del Salento, la capitale della Magna Grecia.
Taranto è situata nella parte nord-orientale dell’omonimo Golfo sul Mar Ionio e si divide in due parti: una costruita sulla terraferma e un’altra, più antica, che sorge sull’isoletta che separa l’insenatura marina (Mar Grande) dalla laguna interna (Mar Piccolo).

tratti salienti
La città vecchia, come si è detto, è una piccola isola circondata dai due mari, Mar Grande e Mar Piccolo. A guardarla dall’alto si vede una mossa distesa di tetti e campanili ma non si coglie la sua particolare atmosfera. Solo addentrandosi nel cuore antico della città si scopre la magia di vicoli strettissimi e di luminose piazzette, l’eleganza architettonica di case e strade.

Nella parte bassa dell’isola è possibile vedere l’antico borgo marinaro abitato ancora oggi da pescatori, che al mattino escono dalle loro case per il loro lavoro. Il pesce viene sbarcato dai pescherecci direttamente al mercato che si tiene ogni giorno in via Garibaldi, nella città vecchia. Qui si trovano anche cozze, ostriche e molluschi che provengono dai tipici vivai per la mitilicoltura, disseminati nel Mar Piccolo e nel Mar Grande e caratterizzati dai lunghi pali che affiorano dall’acqua.

Nella parte alta, abitata dalle famiglie abbienti, numerosi palazzi signorili, meravigliosamente affrescati, si affacciano sul panorama di Mar Grande in cui spiccano le isole Cheradi. Lo spettacolo è sempre splendido, ma al tramonto diventa addirittura magico. In Città Vecchia tutto, i suoi palazzi, le chiese, i monumenti, sono un intreccio di epoche e stili diversi, lontani tra loro ma che, come in un libro, raccontano la storia di questa città.

Taranto è oggi uno dei porti commerciali e militari più importanti d’Italia. La città è ricca di fascino e di ricordi. Le sue vie e le sue piazze riportano alla mente antichi splendori, quando la città era ricca e temuta e contava quasi trecentomila abitanti;
In epoca greca, la Città Vecchia non era un’isola, ma una penisola. Non esistevano allora né il Ponte di Pietra (Porta Napoli) né l’attuale canale navigabile; al posto di quest’ultimo vi era una stretta striscia di terra che comunicava con l’attuale città nuova. La penisoletta costituiva l’Acropoli (ossia la città fortificata) che era sede di templi e uffici pubblici. La popolazione abitava dove adesso sorge la città nuova.

GUIDA DI VIAGGIO A LUGANO: per gli Italiani è come essere a casa

 Situata sull’omonimo lago ai piedi del monte San Salvatore, si trova la città di Lugano (30.000 abitanti circa), principale centro economico, turistico e commerciale del Canton Ticino, che si trova nella parte meridionale della Svizzera e che è quello che presenta maggiori affinità con l’Italia, a partire dall’uso della lingua
. Grazie alla sua posizione favorevole (dista solo 15 km. dal confine italiano di Ponte Chiasso), al suo clima mitigato dalla presenza del lago che favorisce la presenza di una vegetazione molto rigogliosa a dispetto della latitudine e alla presenza di numerosi negozi, ristoranti e alberghi di livello, Lugano è sicuramente tra le mete turistiche principali di tutta la Svizzera e, soprattutto per chi vive nel Piemonte e nella Lombardia settentrionale, può essere visitata anche nell’arco di una sola giornata. L’economia locale si basa soprattutto sul turismo, sull’agricoltura e sull’attività bancaria.

Lugano è una città molto bella,immortalata tra gli altri dal cantautore di Teramo Ivan Graziani, in una canzone che ha fatto per il turismo dall’Italia verso la città cantonale forse di più delle tante bellissime vedute. Sarà banale dirlo, ma per noi italiani stare a Lugano è come essere a casa. Praticamente al confine con l’Italia. La gente parla italiano, veste italiano e mangia italiano (con le gustose varianti). La città si trova in una dell’omonimo lago, circondata da bellissimi panorami alpini. Il suo centro in stile tipicamente lombardo si visita facilmente a piedi e grazie al suo clima ogni periodo dell’anno è adatto per un soggiorno.

Le prime tracce sicure dell’esistenza di una comunità possono essere fatte risalire all’anno 875 al quale risale il primo documento che parla di “Sancti Laurentii in Luano”. La costruzione della Basilica di San Lorenzo (poi divenuta Cattedrale nel 1888) è della seconda metà dell’XI secolo. Oggetto di continue contese ducali (Como e Milano) Lugano e le sue Pievi passano sotto il dominio degli svizzeri nel 1513. Dominazione che si perpetua fino al 1798 anno in cui, sotto la spinta dei grandi rivolgimenti europei, chiede ed ottiene l’indipendenza entrando a far parte della Confederazione Svizzera. Lugano rimane sede della Fiera Grossa, una delle più importanti fiere del bestiame in Europa, dal 1515 fino all’inizio del XX secolo.

Il Centro Storico: E’ sicuramente la zona più interessante della città, sempre molto animata soprattutto nella bella stagione, nei periodi festivi e nei fine-settimana. La sua visita può iniziare sicuramente da Piazza della Riforma, in cui si trova il Municipio, per poi proseguire lungo Via Nassa e Via Canova (in cui si trova il Museo d’Arte), in cui si trovano alcuni dei maggiori locali e negozi della città. Risalendo lungo l’interno si possono visitare Piazza Dante, con la Chiesa di Sant’Antonio, la Cattedrale di San Lorenzo e il Convento dei Cappuccini.

Il Lungolago: dopo aver visitato il centro storico non può mancare una passeggiata (sempre molto gradevole) sul lago. Si può iniziare con la visita della Chiesa di Santa Maria degli Angioli con il vicino Giardino Belvedere, e poi risalire verso il centro sino al punto dove partono i traghetti, che consentono di raggiungere le altre località del lago, tra cui Campione d’Italia, in maniera semplice e piacevole, godendo magari dello stupendo panorama. Si prosegue poi con il Lungolago Albertolli, che conduce fino al Parco Civico, uno dei luoghi più belli di Lugano, che ospita tra l’altro il Museo delle Belle Arti (Villa Ciani), il Palazzo dei Congressi e il Museo di Storia Naturale.
Altre destinazioni a Lugano: nella parte meridionale della città si trovano la Riva Caccia, lungo la quale sorge il Museo d’Arte Moderna, e la località Paradiso, da cui parte la caratteristica Funicolare (impedibile per chi si reca a Lugano) che sale sino al Monte San Salvatore, dove si può gustare un caffé ammirando lo splendido panorama. Altra funicolare permette di salire sul Monte Brè, da cui si gode ugualmente di un bel panorama.

Guida di viaggio a Como:Un piccolo mondo tutto da assaporare

 Città di confine in bilico tra differenti culture, Como vive prima di tutto in quanto capitale del suo lago, come se questo costituisse un piccolo mondo a sé stante. Situazione contraddittoria se si pensa al carattere laborioso e provinciale dei suoi abitanti e al turismo internazionale legato allo splendido scenario naturale. La città vorrebbe infatti rivestire i ruoli di centro industriale e di centro turistico allo stesso tempo, sebbene l’industria della seta (attività tipicamente comasca) sia in forte crisi e la mentalità turistica non ancora del tutto formata.
Il centro della città è situato sul lungolago, a pochi passi da piazza del Duomo, una delle maggiori cattedrali lombarde. Il nucleo storico presenta ancora l’aspetto dell’originario castrum romano, con mura medievali ben conservate e grandi torri di vedetta (Porta Torre, Torre Gattoni, San Vitale)
In inverno il clima è mite con estati ventilate, alberi fioriti in primavera, ed altre fantastiche caratteristiche rendono Como una meta ideale in tutte le stagioni.

Si può stare tranquillamente sdraiati sotto un ulivo nella zona della Tremezzina ed ammirare le nevi perenni della Grigna. La massima distanza stradale nella provincia non supera i 100 km., quindi si può passare dal centro città alle zone selvagge, oppure dall’estate all’inverno in un’ora di auto.

Il Lago di Como, chiamato anche Lario, con i suoi 410 metri di profondità è il più profondo dei tre laghi subalpini italiani ed è uno dei più profondi d’Europa. Con la sua grande massa d’acqua influenza il clima delle sponde e regala alla zona del Centro Lago e del promontorio di Bellagio un clima simile a quello della riviera ligure. Vi crescono l’alloro e l’ulivo, i giardini ospitano palme e piante tropicali, prospera il florovivaismo.

Alle bellezze naturali la Provincia di Como aggiunge poi un patrimonio artistico originale ed affascinante, nel quale si individuano almeno tre filoni di interesse. Il primo, più appariscente, è costituito dalle ville del Lago di Como, uniche al mondo sia per il loro valore architettonico e paesaggistico che per i tesori che contengono. Il secondo, più nascosto e colto, è costituito dall’incredibile concentrazione sul territorio di chiese romaniche, a testimonianza di un medioevo comasco tutt’altro che buio.

Il terzo, più evocativo ed intrigante, è costituito dalle numerose opere di fortificazione militare di diversa epoca, con relativi aneddoti e leggende, a memoria di un passato turbolento ed avventuroso. Tre patrimoni artistici che propongono il territorio del comasco per una scoperta artistica non banale, stimolante facilmente accessibile ,e di notevole spessore culturale.

In tutte le stagioni la “piccola” Provincia di Como si rivela al visitatore come uno scrigno ricchissimo di sorprese e di esperienze inaspettate, di paesaggi unici e suggestivi e di bellezze un po’ nascoste da visitare con calma.

Numerosi sono i monumenti che si possono visitare: suggeriamo di partire da Piazza Duomo, con la Cattedrale la cui straordinaria bellezza si deve alla bravura dei Maestri Comacini. Notevole è l’adiacente Palazzo del Broletto, antica sede comunale.

Vale la pena visitare anche Piazza Verdi, con i monumenti che ricordano varie epoche storiche (le mura medioevali, il teatro neoclassico e la Casa del Fascio), la Basilica di San Fedele e Porta Torre.

Da Piazza Duomo proseguiamo per Corso Vittorio Emanuele, via piena di negozi, bar e ristoranti, fino a giungere a Palazzo Giovio, sede del Museo Civico Archeologico dedicato a diversi periodi storici che vanno dalla Preistoria fino al Medioevo (segnaliamo in particolare la sezione che ospita i resti di epoca romana).

Accanto al Palazzo Olginati si trova invece il Museo Storico “Giuseppe Garibaldi”, diviso in varie sezioni: risorgimento, etnografia,storia contemporanea, e quadreria.

Di particolare interesse sono i resti delle chiese medievali di San Marco, San Nazzaro, Santa Margherita e Santa Caterina. Si prosegue poi per la Pinacoteca Civica.

Dopo aver ammirato le opere della Pinacoteca si può proseguire in Via Armando Diaz fino ad arrivare nella splendida Piazza Volta. A pochi passi da qui troviamo il lago, i giardini pubblici (punto di incontro per gli abitanti di Como ed i turisti durante l’estate) ed alcune opere dell’architetto Terragni, come il Novocomum, esempio del razionalismo architettonico italiano, o la casa Giuliani – Frigerio.

Una visita merita il Tempio Voltiano, inaugurato nel 1928 per celebrare l’opera di Alessandro Volta, celebre scienziato comasco; il Tempio ospita più di 200 reperti di cui circa la metà originali.

Altra grande attrazione turistica della città è il Museo della Seta, che conserva antichi macchinari e tessuti, che mostra 150 anni di tradizione delle tecniche relative alla lavorazione della seta. Tra le curiosità segnaliamo il Museo Rivarossi dell’omonima azienda produttrice di trenini in miniatura.

GUIDA DI VIAGGIO A SASSARI: un piccolo paradiso da visitare, tutto all’italiana!

 Sassari, capoluogo della omonima provincia sarda, ha circa centotrentamila abitanti. Sorge nella Sardegna nord occidentale su di un tavolato calcareo disteso verso il mare, in direzione del poco distante Golfo dell’Asinara, circondato dai rilievi del Logudoro a sud e dal fiume Mannu ad ovest e dalla regione dell’Anglona ad est, in un clima tipicamente mediterraneo con estati calde e un modesto tasso di piovosità.

Importante centro commerciale ma anche agricolo, in particolare per la produzione ortofrutticola e vinicola.
In epoca più recente (XIX secolo) si ebbe un grande sviluppo della coltivazione dell’ olivo, e ormai gli oliveti caratterizzano i dintorni della città.
Il centro urbano costituisce il nucleo dell omonima area metropolitana regionale di oltre 225 000 abitanti e di un’area urbana con i centri a corona della città di circa 275 000 abitanti.
Ogni giorno per usufruire dei servizi gravitano in città circa 300.000 persone tra residenti, lavoratori e studenti di ogni parte della regione, ecco perché spesso si parla di Sassari come del capoluogo regionale del nord Sardegna.

Le origini
L’odierno toponimo ricorre dalla metà del XII secolo in diverse forme, fra quali anche Sassaris, Sassaro, Sasser, Sacer, alternato con Thathari, Thathar, Táttari, essendo non raro il passaggio ss-th nella lingua sarda. Secondo Massimo Pittau trova riscontro in altre località (sássari, sátzari, sátzeri, perda’e sássari, perda’e sassu, sássinu-a), tradotto come “ciottoli di fiume” dal sardiano o nuragico, antecedente al latino saxum.
Questo conferma l’origine non medioevale, ma bensì nuragica e forse prenuragica, dell’insediamento nelle valli sassaresi, ricche di sorgenti e corsi d’acqua. [3] Secondo Salvatore Dedòla, la radice originaria sarebbe Thar- (come per Thar-ros), il cui raddoppio è derivato dal sumerico e accadico per indicarne le pertinenze territoriali, e persiste in altri esempi come Buddi-Buddi.

Nel corso della sua storia, questa terra, ha subito il passaggio di diverse civiltà, quali pisani, genovesi, aragonesi ed austriaci, fino a giungere alla conquista d’indipendenza con l’Unità d’Italia.

Monumenti & Attrazioni
Il monumento per antonomasia di Sassari è la fontana del Rosello, costruita in stile tardo-rinascimentale e caratterizzata da statue rappresentanti le stagioni e una statua di San Gavino a cavallo.

Ubicato nel cuore della città, il Duomo intitolato a San Nicola di Bari.
Eretto nel XIII secolo secondo le linee dell’architettura romanica, fu successivamente ristrutturato in stile gotico con facciata barocca.
All’interno potrete ammirare affreschi del XVII secolo.

Il Palazzo Ducale, un edificio monumentale del 1775-1805 in pietra calcarea.

Interessante la Torre di Sant’Antonio, uno dei resti delle mura pisane erette nel XIII secolo.

Degno di visita anche il Museo Nazionale Sanna, diviso in sette sale a seconda del periodo storico dei reperti archeologi ivi custoditi.
Abbiamo cosi la sala dedicata alla preistoria, dal paleolitico inferiore al neolitico antico; la sala del Monte d’Accoddi; la sala delle tombe ipogeiche, le “Domus de janas”, provenienti da diverse necropoli; giungiamo poi alla sala riservata alla civiltà nuragica; nella quinta sala potrete ammirare reperti etruschi e greci mentre nella sesta quelli inerenti al periodo della dominazione romana nell’antico porto Torres.

GUIDA DI VIAGGIO A NAPOLI:una città multiculturale piena di vita e di anime contrastanti

 Napoli, capoluogo dell’omonima provincia e della regione Campania, è una la più grande città del Sud Italia e conta oltre 990.000 abitanti.
Situata lungo la costa che si affaccia sul Golfo di Napoli, la città partenopea si sviluppa dalla pendici del Vesuvio fino ai Campi Flegrei.

Anime contrastanti che si scontrano e convivono l’una di fianco all’altro, come si comprende non appena si mette piede in città. Le splendide memorie storiche del Museo di Capodimonte e del Palazzo Reale insieme ai peggiori segni della modernità, traffico e caos. La devozione religiosa per San Gennaro che convive con l’anima pagana della città, conservata e tramandata nella Napoli Sotterranea e nella Cappella San Severo, tra le “capuzzelle” dei morti e e l’alchimia del Cristo Velato. E poi scorci di un panorama senza eguali, regole di vita che valgono soltanto qui e in nessun altro posto della terra. C’è tanto da vedere, e non è facile scegliere. Napoli è un vero teatro della vita, a cielo aperto, gratis ed accessibile a tutti. Ma non aspettatevi solo scenette divertenti e sfondi da cartolina.

Napoli è una città bellissima, che vive tra mille contraddizioni. Angoli meravigliosi ed altri difficili e duri. Nonostante i numerosi pregiudizi nessuno che si rechi in visita a Napoli se ne va senza portarsi dietro, ricordi, sentimenti e colori che lo spingeranno non solo a ricordarla con affetto, ma anche a sperare di rivisitarla presto. Napoli è allo stesso tempo l’orgoglio e il risentimento del sud. I Napoletani sono i primi a sapere che la loro città è un luogo magico, di enormi potenzialità e dove le prime vittime di una criminalità forte e presente sono sopratutto loro. Ma non abbiate paura di visitare questo luogo magico, che per i turisti è tutto sommato tranquillo. Basta usare il solito buon senso. Una cosa è certa, dopo un paio di giorni a Napoli, diventerete strenui difensori di questa città.

Di origini antichissime, Napoli si pensa sia stata fondata da alcuni coloni greci nel lontano VIII secolo a.C.
Oggi Napoli è una città multiculturale, ricca di monumenti e con un’economia variegata.
San Gennaro, festeggiato il 19 settembre, è il patrono di Napoli

Guida di viaggio a Strasburgo: “crocevia d’Europa”- Mix di popoli e culture

 Strasburgo, detta anche “crocevia d’Europa”, è situata nella regione Alsazia e Lorena a nord-est della Francia.

Crocevia di popoli e di culture, Strasburgo, sede del Parlamento europeo, è il simbolo stesso della nuova Europa. Contesa per secoli da Francia e Germania, ha fatto tesoro della sua lunga storia e oggi si presenta come una città che ha saputo cogliere il meglio di queste due culture, presentando al visitatore un volto estremamente piacevole e ricco di fascino.
Strasburgo è la città con il porto fluviale più importante della Francia, la sesta per numero di abitanti (circa 275,000). Fondata più di 2000 anni fa, che si sviluppò su un terreno paludoso adiacente al fiume Ill, che ancora oggi scorre in mezzo al centro cittadino.

Il suo cosmopolitismo è stato uno dei motivi per cui si decise di farne dal 1949 una delle capitali dell’Europa unita, con il suo Palazzo del Parlamento Europeo.
Dal 1988 l’Unesco ha dichiarato il suo centro storico Patrimonio dell’Umanità.

Cenni storici
La sua posizione strategica fece diventare la città nel medioevo un importante centro commerciale. Grazie a questo nel 1262 diventò una città libera del Sacro Romano Impero. La sua ricchezza economica di quel periodo è testimoniata dagli importanti edifici che sono presenti ancora e sono l’orgoglio della città ancora oggi. Uno di questi fu la Cattedrale di Strasburgo cominciata nel 1176 e terminata nel 1439 che era per l’epoca, l’edificio più alto del mondo. Durante le dispute religione che scoppiarono nel 1500 la città abbracciò la dottrina luterana.
A partire dal 1600 comincia la contesa tra Francia e Germania per la città. Strasburgo diventa francese nel 1681, sotto il regno di Luigi XIV, e la conquista viene ratificata dal Trattato di Ryswick nel 1697. Un’altro tassello alla francesizzazione della città si ha quando l’inno nazionale francese, la Marsigliese, viene composto proprio qui da Claude Joseph Rouget.

Attrazioni
Uno dei modi più belli per vedere la città è attraverso un giro in battello sui canali che circondano la città vecchia. Durante la gita in battello potrete vedere anche i Ponts-Couverts (nella foto), i ponti coperti collegati dalle torri di guardia medievali, punti un tempo strategici sui quattro canali dell’Ill e sulla pittoresca Petit France, il vecchio quartiere che fu dei conciatori, ricco di mulini e attraversato da bellissimi ponti. La città è poi una tipica città universitaria.

Una dei monumenti da visitare è senza dubbio la splendida Cattedrale di Notre-Dame, realizzata in arenaria, un capolavoro di intrecci e ricami scolpiti nella pietra. Fu costruita a partire dall’Undicesimo secolo (il coro è romanico e la navata gotica), e termino solo nel 1439, con la facciata occidentale, iniziata nel 1277.

Guida di viaggio ad Avellino:una visita a giro d’orologio!

 Avellino è una città moderna che conserva ancora un piccolo nucleo medievale ed è posta in Campania nella verde conca di Irpinia.

Le principali attività economiche si basano sull’industria delle cartiere, delle ferriere e della lavorazione delle lane. Rinomate sono inoltre le nocciole avellane che vengono coltivate nella campagna circostante.
San Modestino, festeggiato il 14 febbraio, è il santo patrono di Avellino.

Cenni storici
Storicamente Abellanum venne conquistata dai Romani nel 265 a.C. e nell’82 fu dichiarata da Silla capoluogo della colonia Livia. Nel corso del Medioevo la città conobbe l’ invasione dei Longobardi e dei Goti.
Nel 500 a.C la città divenne sede vescovile e nel 969 venne occupata dai Bizantini. Cessata la dominazione normanna venne incorporata al dominio di Carlo d’Angiò che la cedette al barone di Montfort.
La città fu dapprima inserita nel Principato di Benevento e successivamente il quello di Salerno.
Nella seconda metà del 1200 la città divenne capoluogo del Principatus Ultra Serras Montorii.
Sotto la dominazione dei Caracciolo la città venne abbellita di importanti opere architettoniche. Il 1820 la vede protagonista dei violenti moti rivoluzionari.

Cosa vedere
Passeggiando per la città non si può non notare uno dei simboli di Avellino: la torre dell’Orologio. Questa svetta sulle abitazioni del centro storico con i suoi 40 metri di altezza, venne costruita nel ‘600 in stile barocco.

Altro simbolo cittadino è la fontana dei Tre Cannoli, venne ristrutturata sotto la dominazione dei Caracciolo che chiamarono ad operare l’architetto bergamasco Cosimo Fanzago.

Giunti nella splendida città di Avellino possiamo iniziare la nostra visita dalla Cattedrale che fu riaperta dopo il terremoto del 1980. Notevole è la grande facciata neoclassica che ha origini risalenti al XII secolo.
All’interno possiamo trovare il coro ligneo del Cinquecento, sotto la cripta, ristrutturata nel secolo XVII vanta origini romaniche.

GUIDA DI VIAGGIO A GRAZ: La “città verde”, frizzante e ricca di stimoli per ogni gusto e in ogni periodo dell’anno!

 Seconda in Austria, dopo la capitale, per popolazione (240mila abitanti), Graz è chiamata città verde per i viali e i giardini, ma anche perchè ha ottenuto che la vicina autostrada non scempiasse il paesaggio delle sue colline e fosse interrata; qui possiamo trovare numerose testimonianze di ciò che era la città in passato. La parte moderna della città, invece, risulta essere fortemente impegnata in fiorenti commerci e industrie.

Il clima della città è caratterizzato dalla forte presenza di escursioni termiche, che favoriscono inverni freddi e nevosi, con temperature al di sotto dello zero, ed estati piovose e fresche. In estate si hanno delle temperature che difficilmente superano i 18°, condizionate soprattutto da tre venti: le brezze di monte, le brezze di valle e il fohn, ovvero, è il tipico vento alpino generato a seconda delle depressioni bariche all’esterno delle Alpi.

Tutto il centro storico (riservato a pedoni, biciclette e tram dagli anni Settanta) è dal 1999 Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, riconoscimento che rende omaggio ai palazzi medievali, rinascimentali, barocchi e jugendstil della riva sinistra del fiume Mur. Ma non è un museo all’aperto: è una città industriale (legata soprattutto all’automobile) e universitaria (frequentata da 40mila studenti in tre sedi; vanta anche la prima facoltà istituita in Europa per il jazz) che dà il via ogni anno a importanti iniziative musicali, teatrali d’avanguardia letterarie.