Hans Purrmann un maestro del colore: dal 10 aprile al 28 agosto al Museo d’Arte di Mendrisio e Museo Hermann Hesse Montagnola

 Dopo le grandi rassegne succedutesi nel tempo nei prestigiosi musei svizzeri e tedeschi di Monaco (Museum Villa Stuck, 1976-77), Berlino (Akademie der Künste, 1982), Zurigo (Kunsthaus, 1982- 83), Brema (Gerhard-Marcks-Haus, 1995-96), Tübingen-Saarbrücken (2006), Kaiserslautern (Pfalzgalerie, 2010), il Museo d’arte Mendrisio, con i suoi nuovi spazi freschi di restauro nell’antico Convento dei Serviti di Mendrisio, insieme al Museo Hermann Hesse di Montagnola, residenza del celebre scrittore di lingua tedesca e luogo di culto per i suoi lettori, presentano in contemporanea una grande retrospettiva dedicata a Hans Purrmann (1880-1966), maestro del post- impressionismo tedesco, passato dal clima fervido della Monaco di Kandinsky, Klee e Marc agli ambienti parigini d’inizio secolo, dove fece parte del gruppo del Café du Dôme e si legò con Henri Matisse, amico, maestro e collega.

Mino Ceretti, l’esperienza della Pittura: la personale dal 23 marzo al 23 aprile alla Galleria Ostrakon di Milano

 Quaranta opere tra grandi tele e carte pastellate, a coprire un arco temporale di lavoro che va dal 1968 (Figure bersaglio) al 2010 (Figura probabile) – Mino Ceretti – 80 anni, un protagonista della scena artistica milanese – rendiconta una vita spesa nella ricerca pittorica, una attività inquieta che si propone in testi inediti, in opere di bilancio e di apertura. Lo fa negli spazi della galleria Ostrakon di Milano, in via Pastrengo 15, con un’ampia scelta di opere, che ne tracciano il percorso autonomo e originale.

Mino Ceretti
Allievo a Brera di Aldo Carpi, insieme a Guerreschi, Vaglieri e Romagnoni, con loro fonda e caratterizza il movimento critico del “realismo esistenziale” che scuote e innova la proposta di una pittura di realtà antiretorica nel Nord-Italia. Fu certo un coup de theatre la mostra del 1956 al Centro San Fedele di Milano in cui Giorgio Kaiserlian, il critico d’area cattolica, presenta la nuova ricerca, le nuove predicazioni di impegno, di un gruppo di pittori (Guerreschi, Ceretti, Romagnoni) che fa sulla tela “realtà oltre la cronaca”.

Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti: 1956-1974. La mostra al Maxxi inaugurata dalla Nannini

 Indefesso sperimentatore, portatore di una energia contagiosa e di una visione dell’arte ancora oggi per certi versi eversiva, Michelangelo Pistoletto conquista il Maxxi, che da domani lo celebra con un’antologia essenziale e rigorosa. Intitolata Michelangelo Pistoletto. Da Uno a Molti: 1956-1974, l’importante esposizione riunisce un centinaio di opere provenienti da collezioni internazionali pubbliche e private che, ha detto il maestro, ”rendono comprensibile la radice del mio albero”.

Michelangelo Pistoletto
Classe 1933, rappresenta con la sua opera, i suoi progetti, le sue iniziative, il meglio di passato, presente e futuro dell’arte italiana contemporanea. Autorevole e diretto, conquista tutti, a partire dal sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, che definisce ”politica” la bella mostra romana (seconda edizione, ma molto diversa, di quella che si e’ svolta negli Usa, al Museum of Art di Philadelphia), che, curata da Carlos Basualdo, punta soprattutto a far luce sugli esordi, sull’affermarsi di quella sua cifra dei quadri specchianti che e’ una vera e propria visione del mondo, del fare arte nelle societa’ occidentali.

Al Maxxi un arcipelago di isole verdi dove incontrarsi

 Incontri urbani su isole verdi o sotto l’ombra di fiori giganti. Il Maxxi, il Museo del XXI secolo per l’estate creerà spazi d’incontro stupefacenti sull’enorme piazza che accoglie i visitatori del museo nato dall’irrefrenabile estro di Zaha Hadid. Un nuovo progetto per l’estate e soprattutto un nuovo luogo d’incontro che legherà il museo al quartiere circostante. Un arcipelago verde costituito da isole mobili sparse nella piazza del MAXXI, cuore del progetto WHATAMI dello studio romano stARTT, vincitore della prima edizione di YAP MAXXI.
Un concorso dedicato ai giovani progettisti, in parallelo altre installazioni ideate anche queste per gli incontri urbani e che vedrà una ragnatela di fili sottili unire il Moma di New York al palazzi circostanti, ma anche panchine e specchi nel progetto YAP MoMA – HOLDING PATTERN vinto dallo studio di Brooklyl Interboro Partners. Due spazi pensati per le persone e l’arte, per creare spessi fili nella distrazione delle città.

Il mostro della laguna: una scultura in vetro e ferro sigilla l’arte dei mastri vetrai di Murano

 Forme D’Acqua, in collaborazione con Consorzio Promovetro Murano e la partecipazione di Jean Blanchaert presenta il progetto “Il Mostro della Laguna”, sabato 26 febbraio dalle ore 17:00, presso la suggestiva location della Tenuta Agricola del Cavallino, in via Ca’ Pasquali, 1 a Cavallino-Treporti (VE).
L’evento porta alla luce un’opera unica nel suo genere, “Il Mostro della Laguna”, una scultura in acciaio e vetro di Murano progettata dall’Arch. Simona M. Favrin e realizzata dal maestro vetraio Nicola Moretti, con la collaborazione di numerosi professionisti e artigiani del vetro e del ferro.
Consorzio Promovetro Murano, che ha collaborato attivamente nella realizzazione del progetto, crede infatti nell’importanza di tali iniziative, atte a promuovere opere e installazioni di alto livello, ma soprattutto il vetro di Murano e in particolare il marchio Vetro Artistico® Murano, unica tutela legalmente riconosciuta per le produzioni muranesi.

A Uppsala, alla scoperta dei Vichinghi

 Popolo di navigatori e di conquistatori, i Vichinghi hanno sempre attirato l’immaginario delle persone. Ed ora la Svezia propone un itinerario non a caso nell’area di Uppsala, pochi chilometri a nord di Stoccolma, per conoscere i luoghi e le testimonianze ancora vive di questo popolo che in quell’area visse per poco meno di tre secoli, fino al 1050 d.C., e dei suoi antenati. Una possibilità per chi viaggia in quel territorio di vedere ancora molte tracce, spesso minime e appena percettibili, a volte invece molto esplicite, come i cumuli di pietre runiche accanto al Duomo: ma, appena fuori dal centro di Uppsala, si trova la città vecchia Gamla Uppsala: molto note sono le cosiddette “alture dei re”, del VI-VII secolo, che, secondo la mitologia e la tradizione popolare, coprono le spoglie degli antichi re, e i cimiteri con diverse centinaia di sepolture di origine vichinga.

Unità d’Italia: il 17 marzo è festa. Ecco le iniziative in programma

 Il Consiglio dei ministri ha deciso: il 17 marzo sara’ festa nazionale. I 150 anni dell’Unità d’Itallia hanno ora un palcoscenico speciale. Mentre rimane l’eco di Benigni a Sanremo con la sua appassionata esegesi dell’inno di Mameli, il suo ingresso trionfale dal fondo del teatro Ariston, a cavallo con lo sventollio del tricolore con un audience che ha superato tutti i pronostrici.
Feste e appuntamenti in tutta Italia. Dopo le celebrazioni del Tricolore a Reggio Emilia, il testimone simbolico dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia torna al Piemonte con l’inaugurazione, il 17 marzo a Torino del grande progetto ‘Esperienza Italia’, con incontri, eventi, manifestazioni e due luoghi straordinari: le Officine Grandi Riparazioni e La Venaria Reale. Le Officine a pochi passi dal centro storico, diventeranno l’Officina Italia, un laboratorio realizzato attraverso tre mostre aperte fino al 20 novembre: ‘Fare gli italiani’, un percorso multimediale, creativo, interattivo mirato a far cogliere allo spettatore i fattori che in 150 anni di storia hanno ‘fatto’ gli italiani; ‘Stazione Futuro. Qui si rifa’ l’Italia’ che parte dall’assunto che nei prossimi dieci anni in Italia cambiera’ tutto per l’avvento della banda larga e dell’alta tecnologia.