500 chili di cioccolato per un maxi presepe ambientato negli Stati Uniti, fino al 6 gennaio a Sorrento

 E se invece che in una grotta di Betlemme, Gesù fosse nato sulle scale della Casa Bianca, magari, ai giorni nostri? Un’insolita ipotesi portata avanti dal pasticciere Antonio Cafiero che, nella sua gelateria di corso Italia a Sorrento, ha appena dato forma a un presepe di oltre 500 chili realizzato con cioccolato bianco, al latte e fondente ambientato, guarda caso, nel cuore degli Stati Uniti.
A fare da riparo a Madonna, San Giuseppe, Bambinello & co, l’imponente ingresso della mitica White House addobbata a festa con coloratissimi alberelli tutti da sgranocchiare, così come l’intera opera d’arte creata, rigorosamente a mano e senza stampi, in 15 giorni pieni.
Un presepe tutto commestibile che il 6 gennaio sarà fatto parzialmente a pezzetti e distribuito a turisti e residenti.

I will keep a light burning, il 4 gennaio la performance di Renaud Auguste Dormeuil al Sofitel Roma

 Dopo il successo della mostra fotografica “Fashion Stills. Si la mode m’était contée”, esposizione dedicata al mondo dell’alta moda, il Sofitel Rome Villa Borghese torna a stupire i suoi ospiti con l’evento “I will keep a light burning”, una performance spettacolare e suggestiva realizzata il prossimo 4 gennaio 2011 dal grande artista francese Renaud Auguste Dormeuil.
Ispirato dalle scoperte del poliedrico padre della scienza moderna, Galileo Galilei, l’artista francese, grazie ad un potentissimo telescopio, immortala per la sua piece artistica gli astri dell’universo, invisibili a occhio nudo, nel momento esatto in cui la Terra è agli estremi della sua rotazione intorno al sole.

La fiera del bue grasso nelle Langhe compie cent’anni

 Compie 100 anni la Fiera del bue grasso di Carrù (Cuneo), nelle Langhe, un defilé di esemplari di razza bovina piemontese, dal bianco manto e occhi, sopracciglia e lingua nera, che arrivano a sfiorare i 1300 Kg. ‘’La fiera è ogni anno un bagno di vera piemontesità, bella da vivere per lo spettacolo variegato che ha per protagonista il popolo di Langa’’ ha sottolineato il presidente onorario di Slow Food Carlo Petrini, che ha partecipato alla nuova disfida tra il bue grasso di Carrù e la chianina toscana. Due razze simili, precisa il macellaio di Farigliano Giammarco Taricco, come ha dimostrato la ricerca genetica, che si sono sfidate alla prova della costata, con l’antica macelleria Falorni (www.falorni.it) di Greve in Chianti.

Il mercatino natalizio di Avellino per riscoprire la gastronomia tra banchetti golosi

 Ad Avellino quest’anno si è acceso per la prima volta il mercatino natalizio, e strizza l’occhio ai golosi. Nell’aria l’aroma del vin brulé si fonde col profumo di salumi, formaggi e dolci della tradizione irpina. Tra le casette in legno d’abete, illuminate da alberi e decori variopinti, si vive un’esperienza culinaria gourmand. La gastronomia è regina delle bancarelle. Fino all’Epifania si possono gustare prelibatezze come la soppressata e il Carmasciano, un particolare pecorino che nasce nelle Mefite della Valle d’Ansanto dal latte della pecora laticauda. Mani esperte preparano crêpe farcite con tutti gli ingredienti che la fantasia suggerisce e fondono il caciocavallo sui carboni ardenti per spalmarlo su bruschette arricchite con fette di salame. Tra i dolci fa bella mostra di sé il rinomato torrone irpino insieme ai classici della tradizione campana: mostaccioli, sfogliatelle, susamielli, da gustare con un bicchierino di crema di babà.

Natale in Abruzzo, per rivivere le tradizioni della montagna

 È un Natale che si vive soprattutto nella tradizione quello che accomuna le tante iniziative invernali in Abruzzo, fra suggestive montagne innevate e riti d’altri tempi. Sono i giorni in cui gli zampognari scendono dal Gran Sasso e dalla Majella per scaldare i borghi con le nenie natalizie e in moltissimi paesi si rinnova la tradizione del presepe vivente. Fra le rappresentazioni della Natività, allestite ogni anno con la paziente collaborazione di tutta la popolazione locale, le più famose sono quella di Rivisondoli (www.comune.rivisondoli.aq.it/turismo.html), paesino incastonato in un panorama mozzafiato, e quella di Cerqueto di Fano Adriano (www.cerqueto.net/presepe.html). Quest’ultimo, il più antico della provincia teramana, si svolge nella sera di Santo Stefano nella piazza del paese, con un allestimento mozzafiato aggrappato al Gran Sasso. A Torricella Sicura torna il presepe etnografico “Le Genti della Laga”, su una superficie di 600 metri quadrati che invita ad immergersi nell’atmosfera dell’antico Abruzzo teramano.

Mercatini di Natale: in Alto Adige e Sudtirol si festeggiano i vent’anni

 Quest’anno, in occasione dei festeggiamenti per i vent’anni, i Mercatini Originali di Natale dell’Alto Adige/Südtirol si apprestano ad affrontare una nuova sfida… quella dell’innovazione. Christoph Engl, direttore di Alto Adige Marketing ha dichiarato in proposito: “Dobbiamo prepararci al meglio per i prossimi anni, che dimostreranno se effettivamente i Mercatini originali dell’Alto Adige sono in grado di emergere nella massa dei 190 Mercatini natalizi attualmente esistenti in Italia”. Da parecchi anni ormai, Alto Adige Marketing lavora fianco a fianco con i responsabili dei cinque Mercatini Originali dell’Alto Adige (Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone e Vipiteno) per garantire ai visitatori una proposta autentica e allo stesso tempo adeguata ai tempi, sviluppando un’atmosfera veramente natalizia, che renda la visita al Mercatino un’esperienza particolare.

I mercatini di Natale più amati sono al Sud: Napoli spodesta la Germania e l’Alto Adige

 Dicembre mese di mercatini, una tradizione del centro-nord Europa che si é radicata un po’ in tutto il continente in questi ultimi anni e che vede milioni di turisti affollare casette di legno e bancarelle alla caccia dell’ultimo regalo. Per l’occasione il portale di comparazione prezzi hotel www.trivago.it ha stilato una selezione dei migliori Hotel nelle città meta del Natale, sulla base delle valutazioni espresse dagli utenti della propria community. A sorpresa il Mercatino di San Gregorio Armeno a Spaccanapoli spodesta i tradizionali mercatini della Germania e dell’Alto Adige.

Salotto Cilento, a Napoli vanno di scena il buon gusto e la solidarietà

 La ricerca costante della più alta qualità. L’amore per il bello e il buono nel rispetto di antiche tradizioni artigianali. È questa la filosofia della casa di moda maschile M.Cilento 1780 nella scelta di ogni dettaglio. Che siano tessuti, pellami, accessori, ma anche vini e prelibatezze gastronomiche, l’attenzione è costantemente rivolta all’eccellenza.
Il Salotto Cilento, estensione culturale dello storico negozio di via Medina, nato da un’idea di Ugo Cilento è ormai nelle agende dei gentiluomini partenopei e non solo e di tutti i cultori del bello e del buono: un luogo fuori dal tempo, nel centro della città, ma lontano dal caos metropolitano, dove periodicamente ci si incontra per discutere di stile e di eleganza con ospiti illustri.

Ponte di Sant’Ambrogio: tutti in piazza Castello per gli O’bej! O’bej!

 La nebbia è sempre più rara a Milano, ma difficilmente rinuncia a presentarsi il 7 dicembre agli Oh bej! Oh bej!. La festa patronale di Sant’Ambrogio, con cui iniziano i festeggiamenti natalizi sotto la Madonnina, è infatti uno degli appuntamenti più importanti per la città e una delle occasioni per incontrare i milanesi doc, le cui strade difficilmente incontrano quelle dei turisti.
Tra le bancherelle sotto il Castello sforzesco, dove la fiera si svolge dal 2007, dopo più di cento edizioni in piazza Sant’Ambrogio, rivive ogni anno una tradizione medioevale (1288). Il suo nome deriva però dall’arrivo da Roma di un nuovo Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, Giannetto Castiglione, nel 1510. Per trovare una buona accoglienza, in un periodo burrascoso nei rapporti tra Milano e il Papato, fa precedere la sua carrozza da pacchi di doni e dolciumi che vengono distribuiti ai bambini. Con questo espediente ottiene un ingresso trionfale alla basilica di Sant’Ambrogio circondato dalla folla in festa che ammira i regali e grida “Oh bej! Oh bej!” (Oh belli! Oh belli! in dialetto).