Un 2011 a caccia di tour mistici ed esoterici per il mondo

 Il 2011 si avvicina e, come sempre in questo periodo, è desiderio di molti avere qualche “anticipazione” sul proprio futuro nell’anno che verrà. Se siete stanchi del classico oroscopo, Hotels.com, leader nella prenotazione di hotel online, propone un giro intorno al mondo per provare i metodi di divinazione più antichi e affascinanti e scoprire il proprio futuro in modo davvero originale: dalla lettura dei fondi del the in Cina, a quelli di caffè in Turchia, dall’interpretazione delle pietre lanciate a terra in Marocco, alla lettura delle mani in Romania; in Germania invece il futuro si scopre tramite le Rune magiche, mentre in Italia è facile trovare chi può leggere il destino nei tarocchi. Quest’anno potrete sbizzarrirvi alla ricerca della previsione più giusta, o semplicemente…della più bella!

Il Giovanni Battista Disteso di Caravaggio esposto in prima mondiale al Museo Casa di Rembrandt di Amsterdam

 Mai esposto prima al pubblico, sara’ in mostra dal 3 dicembre al 13 febbraio 2011 al Museo Casa di Rembrandt di Amsterdam il Giovanni Battista disteso, dipinto attribuito al Caravaggio e considerato dalla critica l’ultima opera del geniale pittore, eseguita nel 1610 poco prima della morte in Toscana, nel piccolo centro di Porto Ercole. Ritrovato solo nel 1976, il dipinto proviene da una collezione privata e verrà esposto nella bottega di Rembrandt, altro genio barocco spesso definito il vero erede di Caravaggio.

Il Giovanni Battista disteso
Il Giovanni Battista disteso, sottolinea in un suo studio l’esperto Claudio Strinati, “é stato ripetutamente considerato come opera tardissima del Caravaggio, probabilmente identificabile con uno dei due quadri, raffiguranti entrambi San Giovanni Battista, che il maestro portava con sé sulla feluca che lo portava a Porto Ercole“. Si tratta senz’altro, secondo l’ex responsabile del polo museale romano, di un’opera dell’ultimo periodo, un momento in cui il Caravaggio stava sondando “una direzione diversa e sorprendente” e nel quale però ritornano anche temi della sua prima produzione, quella delle immagini moraleggianti della giovinezza (‘Ragazzo che sbucia il melangolò, ‘Ragazzo morso dal ramarro’, ‘Ragazzo con la caraffa di fiori’). “Anche il San Giovanni disteso – commenta Strinati – sembra far parte di quella schiera di giovinetti malinconici che meditano sulla pochezza delle cose umane e sulle delusioni della prima età frustrate poi dalla malvagità del destino“.

Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, gli impressionisti in mostra a Palazzo Ducale di Genova

 Si intitola Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse la grande mostra che si è aperta a Palazzo Ducale il 27 novembre. Esposti 80 sceltissimi dipinti, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, che faranno rivivere il fascino che il Mediterraneo esercitò su almeno cinque generazioni di artisti. In un periodo compreso tra la metà del ‘700 e i primi quattro decenni del XX secolo, passando ovviamente attraverso la grande stagione impressionista, gli artisti piu’ celebrati, da Cezanne a Monet, da Renoir a Boudin a Van Gogh, portarono a termine la loro rivoluzione pittorica attingendo alla luce e ai colori del Sud.

Riapre il tempio di Venere a Roma

 Quando a Roma furono proibiti i culti pagani, nel quarto secolo dopo Cristo, il tempio di Venere divenne il ‘Tempio di Roma’, quello dell’urbe. Si può capire anche da questa identificazione con la città quale rilevanza avesse il monumento più grande del Foro romano, riaperto nella capitale dopo 26 anni di restauro. Un colosso che Adriano volle dedicare alla dea e alla città eterna, divinizzata. Con una doppia cella, come la sua doppia anima: una verso il Colosseo e l’altra rivolta al Foro. Il tempio sorse dove precedentemente c’era il vestibolo della Domus Aurea di Nerone; quello che ne rimane si deve a un restauro disposto da Massenzio, nel 307 d.C., in seguito all’incendio che distrusse il cuore del foro. “Questo cantiere è aperto dagli anni ’80 – ha spiegato la progettista Claudia Del Monti – e’ stato avviato con la legge Biasini che stanziò i primi finanziamenti. Una storia durata trent’anni che si conclude oggi“. “Nel mio progetto ho dato molta importanza alla sistemazione dell’area – ha aggiunto – per rileggere il più possibile il tempio nella sua interezza.

Natale in Norvegia, alla scoperta di Babbo Natale

 Babbo Natale nel Telemark, regione norvegese ricca di montagne, altopiani, foreste e laghi, ha una lunga barba bianca e un berretto rosso con pon pon, indossa una giacca di lana e pantaloni alla zuava e si chiama Julenisse. Jul in norvegese significa Natale, anzi è la parola che indica la festa pagana del solstizio d’inverno, che nell’Alto Medioevo re Håkon Adelsteinfostre fece coincidere con la nascita di Gesù. Nisser è la parola usata per definire i folletti del bosco e gli spiriti degli antenati che proteggono da sempre la casa e il raccolto. Julenisse, dunque, è il buon folletto del Natale, colui al quale, secondo la tradizione, ogni famiglia norvegese deve lasciare durante la notte della vigilia un letto a disposizione e la tavola apparecchiata con crema di farina e birra.

Obidos, la città del Natale è in Portogallo

 Sono magiche le feste di Natale a Óbidos, città fortificata a nord di Lisbona simbolo dell’unione di culture diverse. Da lontano, percorrendo le lunghe strade di campagna del distretto di Leira, a 80 chilometri a nord di Lisbona, la cittadina fortificata di Óbidos assomiglia a un gigantesco ferro da stiro. Intorno si snoda un chilometro e mezzo di mura di cinta, perfettamente conservate e percorribili in tutta la loro lunghezza.
E’ una città colta possente, generosa, solenne, opulenta e ha una storia interessante, unica nel suo genere: è un mosaico di stili architettonici – medievale, arabeggiante, gotico, rinascimentale e barocco – di vicende storiche antiche e moderne, e soprattutto di culture diverse che convivono in perfetta armonia. E’ una città che ha saputo trarre da ogni invasione, da ogni battaglia un arricchimento, un miglioramento.

Zurigo, tra mercatini di Natale e Capodanno sul lago

 Per la stagione invernale Zurigo Turismo propone la scoperta di nuovi luoghi della città e della regione: dai mercatini natalizi, alla magia del Capodanno sul lago, dalla riapertura di importanti musei alle collezioni d’arte che tornano all’antico splendore… fino all’inaugurazione di nuovi quartieri dedicati allo shopping a Zürich-West, la zona più trendy della città. Il periodo di Natale avvolge la città di Zurigo in una magica atmosfera: migliaia di luci che ravvivano la città, ‘il Nuovo’ mercatino natalizio che si aggiunge ai quattro già conosciuti, la festa di Capodanno più famosa di tutta la Svizzera con meravigliosi fuochi d’artificio che si specchiano nelle acque del lago. Per l’inverno 2010 tornano ad affascinare il grande pubblico musei e collezioni dei più grandi artisti dell’Ottocento e del Novecento europeo, senza dimenticare lo shopping nella nuova zona trendy di Zurigo, la Zürich-West ricca di negozi e di ristoranti alla moda.

Prezzi hotel: il crollo tariffario parte dalla Liguria e da Venezia

 Diffusa ed evidente diminuzione delle tariffe alberghiere nell’autunno 2010: la media dei costi di pernottamento negli hotel europei è diminuita dell’11% a Novembre rispetto al mese precedente. Quasi tutte le cittá piú popolari hanno subito un segno negativo sui listini. Il costo di soggiorno a Venezia scende del 42%. Questo quanto emerge dal tHPI (indice dei prezzi degli hotel) che viene calcolato ogni mese dal comparatore prezzi www.trivago.it.
L’indice dei prezzi hotel trivago segnala infatti che il costo medio per il pernottamento in una camera doppia e’ di 101€, l’11% in meno rispetto al mese scorso. Un valore inferiore del 4% rispetto a quello dello scorso anno, quando una camera standard per due persone costava 106€ di media nello stesso mese.

Intro(pro)spettive volume 3, la personale di Roberto Mercoldi fino al 15 dicembre a Roma

 La galleria Cargo presenta intro(pro)spettive (volume 3), la personale di Roberto Mercoldi
inaugurata il 18 novembre e che terminerà il 15 dicembre 2010 in via del Pigneto 20 a Roma.
L’analisi della città come luogo e dimensione della vita di chi la vive è il nucleo intorno al quale Roberto Mercoldi costruisce la sua ricerca. Nella città si imprime il mutare del tempo sotto forma di storie e di architetture; in essa convivono il passato, il presente e il futuro di chi visse, di chi vive e di chi vivrà. E’ una eredità materiale e collettiva che direttamente o indirettamente chiama tutti i suoi abitanti ad imprimervi un’impronta che verrà tramandata. Questa eredità è in continua trasformazione: ciascuno ne possiede un pezzo, ciascuno la muta e con ciò trasforma il volto di chi la abita.