Mostra Anzio e Nerone al Museo civico archeologico di Anzio fino al 16 gennaio 2010, Anzio

 All’ interno del Museo Civico Archeologico di Anzio – Via di Villa Adele, l’ importante mostra “Anzio e Nerone – Tesori dal British Museum e dai Musei Capitolini“, organizzata dall’ Amministrazione Comunale e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. La Mostra, con ingresso libero, sarà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.30, fino al 16 gennaio 2010.

L’ IMPERATORE NERONE
L’ imperatore Nerone nacque ad Anzio nel 37 d.C. e diverse vicende della sua vita sono legate al luogo natale, sede di una residenza imperiale che, nei secoli, assunse le dimensioni monumentali che tuttora ammiriamo nell’ area tra il faro, il porto neroniano (straordinario esempio di ingegneria marittima) e l’ Arco muto. Nella splendida cornice del Museo Civico Archeologico, provenienti dal British Museum e dai Musei Capitolini, saranno esposti al pubblico straordinari reperti provenienti dall’ area della villa, da altre residenze e dallo stesso porto neroniano a testimonianza della ricchezza degli arredi e delle decorazioni, di età imperiale, ad Anzio.

REPERTI DAL BRITISH MUSEUM E DAI MUSEI CAPITOLINI
E’ l’ evento culturale dell’ anno – dice il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini – con la gloriosa storia della nostra Città protagonista. La Mostra, organizzata nei minimi particolari dal nostro Museo e dalla Soprintendenza, consentirà a cittadini e turisti di riappropriarsi delle memorie disperse attraverso importanti reperti che da questo territorio, per diversi percorsi, sono giunti sia nel British Museum di Londra sia nei Musei Capitolini di Roma“.

Itinerario di viaggio in Albania: tra storia e bellezze naturali

 L’ Albania può raccontare una lunga storia di continue invasioni, nel paese si sono avvicendati molti occupanti stranieri: dai greci ai romani, dai goti ai bizantini, ai bulgari, ai serbi, ai normanni, ai veneziani, agli svevi, agli angioini e infine ai turchi, è tutta una successione di genti, diversissime per origine etnica e per civiltà.

Giorgio Castriota, detto Skanberg, principe di Kruja, capeggiò una lega di nobili albanesi in una eroica e accanita lotta contro i turchi ma non riuscì a risvegliare un nazionalismo compatto. Dopo la breve dominazione italiana all’ inizio della II Guerra Mondiale, gli albanesi combatterono la loro resistenza che portò il paese, nel dopo guerra, ad abbracciare il marxismo e a cadere sotto l’ assoluto controllo di Mosca.
Nel 1961 si verificò una brusca rottura con Mosca e l’avvicinamento alla Cina di Mao che portò squadre di tecnici cinesi nel Paese. Il dittatore Hoxha chiuse per decenni il paese in assoluto isolamento. Fino al 1990, cinque anni dopo la morte di Hoxha, l’ Albania fu uno stato comunista estremamente isolazionista, con pochi contatti anche con gli altri stati comunisti. Una democrazia multi-partitica sta emergendo, ma la nazione soffre di problemi economici, e per il grande numero di rifugiati albanesi provenienti dal Kosovo. Questa in breve la storia di questo paese dimenticato dall’ Europa che conserva straordinarie tracce del suo passato con ben tre siti riconosciuti dall’ Unesco Patrimonio dell’ Umanità: Butrinti che racchiude e testimonia secoli di storia; Gjirokastra, la “città dei mille gradini” o “la città delle pietre”, Berat, conosciuta come la città delle mille finestre e dichiarata “città Museo”. Partiamo dunque per riscoprire questo paese geograficamente vicinissimo ma realmente molto lontano.

Turisti e cultura a Torino, il turista one-day è di casa

 E’ il turista ”one day”, quello che arriva per una mostra o un museo e riparte in serata, la nuova frontiera da esplorare per gli operatori del turismo torinese: perche’ se e’ vero che il 35% dei visitatori si ferma due notti e i soggiorni sono in media brevi, a seconda dei periodi le escursioni di un giorno possono rappresentare anche un terzo delle presenze di visitatori. E’ uno degli spunti emersi dalla ricerca ”Turisti e cultura a Torino”, presentata nei giorni scorsi da Torino Incontra, in cui un’ appendice specifica si concentra sulle gite di un giorno a musei e dimore sabaude.

IL TURISTA ONE-DAY
Il turista one day – spiega Sergio Scamuzzi, coautore della ricerca – è inafferrabile con le indagini tradizionali, appoggiate dagli alberghi, e per lo più ignorato da quelle sui visitatori delle attrazioni turistiche, che in ogni caso non potrebbero darne una stima quantitativa complessiva”. L’ indagine di Torino Incontra, allora, si è concentrata sui visitatori di due soli luoghi, il Museo del Cinema in periodo natalizio e la Reggia di Venaria ad agosto 2008, prime di una serie di interviste sistematiche a spettatori di grandi mostre, eventi sportivi, musei.

Mostra Le mura megalitiche al complesso del Vittoriano dal 5 giugno all’ 8 luglio 2009, Roma

 “Le mura megalitiche. Il Lazio meridionale tra storia e mito”: dal 5 giugno all’8 luglio 2009 il Complesso del Vittoriano ospita una mostra di carattere storico, artistico e archeologico che vuole far conoscere una grande ricchezza del nostro territorio, le mura poligonali, sconosciuta ai più. Una nuova idea del territorio che la Regione Lazio realizza in questa occasione attraverso il “grande attrattore” delle mura megalitiche con lo scopo di sostenere, valorizzare e promuovere il patrimonio culturale del territorio laziale.

Promossa dalla Regione Lazio, Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, e la Provincia di Frosinone, la mostra si avvale della curatela di Giuseppe Guadagno, Giovanni Maria De Rossi, Daniele Baldassarre. La direzione e il coordinamento generale della mostra sono di Alessandro Nicosia.

LE OPERE
Oltre 100 le opere esposte tra incisioni, litografie, disegni, acquarelli, stampe, olii, libri, lettere, fotografie d’epoca, mappe, planimetrie, scenografie, pannelli, gigantografie e video, che ripercorrono e ricreano per la prima volta insieme la storia, il mito, le vicende e le ipotesi archeologiche, le suggestioni esercitate sui viaggiatori dell’ Ottocento e non solo, delle mura megalitiche presenti nel Lazio meridionale e precisamente nel territorio del frusinate.

Mostra Tutte le anime della mummia al museo archeologico di Chianciano dal 20 giugno 2009 al 6 gennaio 2010

 Un centinaio di oggetti provenienti dalle maggiori collezioni egizie d’ Italia e la ricostruzione parziale di una delle sepolture faraoniche più grandi della Valle dei Re sono il cuore pulsante della mostra allestita a Chianciano (Siena): “Tutte le anime della mummia. La vita oltre la morte ai tempi di Sety I” è la mostra che sarà aperta al pubblico al Museo Civico Archeologico di Chianciano, dal 20 giugno 2009 al 6 gennaio 2010.

Lo scopo dell’esposizione è quello di illustrare il rituale funerario egiziano in età ramesside, mettendo a confronto lo straordinario contesto sepolcrale del faraone Sety I (Nuovo Regno: XIX dinastia, 1290-1279 a.C.), dal quale provengono una quarantina di statuette e un rilievo riuniti per la prima volta a Chianciano, con un ideale corredo funerario di privato della stessa epoca. Oltre al corpo e alla mummia, i raffinati oggetti esposti in mostra raccontano quali “elementi incorporei” costituiscono la persona, e cioè quante sono le “anime” di un egiziano, da proteggere con cura nella tomba perché il defunto abbia una vita eterna dopo la morte.

COSA VEDERE ALLA MOSTRA
Due eleganti vasi canopi in terracotta, uno etrusco e uno egiziano, ideali “case dell’ anima”, introducono alla prima sezione espositiva, dedicata a ciò che gli Egiziani valutano indispensabile alla vita oltre la morte. Ogni egiziano deve garantire immortalità agli “elementi” che lo costituiscono: corpo, cuore, ombra, nome, Ka, Ba e Akh. La mostra dedica a ognuno di questi “elementi” una sottosezione, ricca degli oggetti del corredo funerario che hanno la funzione magica di proteggerli.

Mostra L’ Egitto mai visto al Castello del Buoncosiglio dal 30 maggio all’ 8 novembre 2009, Trento

 Venerdì 15 maggio alle ore 12.00 presso la Biblioteca Trivulziana – Sala Weil Weiss del Castello Sforzesco di Milano, sarà presentata alla stampa nazionale la mostra “Egitto mai visto – Collezioni inedite dal Museo Egizio di Torino e dal Castello del Bonconsiglio di Trento”.

In anteprima mondiale, a oltre cento anni dalle scoperte, dal 30 maggio all’8 novembre 2009, l’esposizione “Egitto Mai Visto” permetterà di ammirare oltre 800 affascinanti ritrovamenti che fanno parte di due sorprendenti collezioni inedite, profondamente diverse tra loro, una proveniente dal Castello del Buonconsiglio e l’altra dal Museo Egizio. La più ricca e straordinaria raccolta, proveniente dai depositi del Museo Egizio di Torino, l’istituzione museale più importante dopo quella del Cairo, si deve al grande archeologo Ernesto Schiaparelli, celebre in tutto il mondo per la sensazionale scoperta della tomba di Kha, l’architetto del faraone Amenofi III.

L’ ESPOSIZIONE
Grazie agli eccezionali materiali esposti, ai diari di scavo, alle lettere e alla documentazione fotografica, si potrà rivivere l’emozione delle ricerche, effettuate fra il 1908 e il 1920 a Gebelein e soprattutto ad Assiut, la mitica città dove, secondo la tradizione copta, si rifugiò la Sacra Famiglia nella fuga in Egitto.
Il visitatore anche attraverso ricostruzioni scenografiche di forte impatto, sarà condotto in un viaggio alla scoperta di questo capoluogo di provincia dell’Antico Egitto che per 4000 anni ha custodito i segreti della vita quotidiana e dell’Aldilà.
In mostra saranno proposti diversi sarcofagi a cassa stuccati e con iscrizioni variopinte che racconteranno la vita della classe media, di amministratori provinciali e di piccoli proprietari terrieri nella provincia del Medio Egitto fra il 2100-1900 a.C., fra il Primo Periodo Intermedio e il Medio Regno. I sarcofagi, alcuni dei quali ancora contenenti la mummia, saranno accompagnati da tutti gli elementi del corredo funerario che venivano deposti nelle tombe, vale a dire poggiatesta, specchi, sandali, bastoni, archi e frecce, vasellame, cassette in legno, modellini di animali, barche con equipaggi, modelli di attività agricole e artigianali.

Mostra “Nigra Sum Sed Formosa Sacro e Bellezza dell’ Etiopia Cristiana” dal 13 marzo al 10 maggio 2009, Venezia

 La Mostra “NIGRA SUM SED FORMOSA SACRO E BELLEZZA DELL’ ETIOPIA CRISTIANA” viene esposta per la prima volta in Italia a Venezia, risulta molto innovativa e forse questo lo dobbiamo anche grazie ai materiali in gran parte inediti. E’ la prima grande mostra in assoluto che il nostro paese dedichi all’ arte, non di certo arte contemporanea, qui potrete ammirare l’ arte millenaria di un paese fantastico e ancora poco conosciuto come l’ Etiopia. Naturalmente per una mostra di questa entità si è voluto scegliere una città che non poteva essere diversa da Venezia. La stessa Venezia che già nel ‘400 aveva instaurato con il “regno che dominava il Corno d’Africa” forti legami di certo economici, e anche religiosi ma soprattutto legami culturali molto stretti. Questo legame ha fatto in modo che, su richiesta dell’Impero del Leone, tanti stimati pittori furono mandati in quelle terre e per secoli influenzarono ogni espressione artistica di quelle terre. Risulta fondamentale nella realizzazione di questa iniziativa il ruolo di collegamento e il supporto progettuale fornito all’ Università Ca’ Foscari e alla Regione. I curatori della mostra, che verrà allestita nella sede espositiva dell’ Università Ca’ Foscari lungo il Canal Grande, sono Gianfranco Fiaccadori, Giuseppe Barbieri, e Mario Di Salvo coadiuvati da un amplissimo comitato scientifico internazionale.

Mostra Akhenaton. Faraone del Sole, dal 27 febbraio al 14 giugno 2009, Torino

 Il Faraone che istituì il culto dell’Aton, il disco solare trasformato in un’entità divina a tutti gli effetti, la società al tempo di Akhenaton rappresenta un unicum per la storia egizia: la mostra, basandosi sulle più recenti acquisizioni dell’egittologia mondiale, parte dalla teoria ormai consolidata che la riforma religiosa voluta da Akhenaton, focalizzata sul culto dell’Aton, non fu null’altro che un espediente teologico per restituire al monarca il ruolo di unico tramite tra gli uomini e il dio in quanto individuo nella cui essenza si fondono divino e umano. L’arte di quello che è chiamato “periodo amarniano” mostra con maggiore chiarezza questa evoluzione che rivela una presa di distanza dalla staticità delle epoche precedenti. . Il ritrovamento della sua capitale con le vestigia dei palazzi, dei templi dedicati all’Aton, delle ricche dimore dei funzionari e delle botteghe degli artisti ha riportato alla luce la splendida arte, i segni della vivacità culturale, la nuova sensibilità intellettuale che permearono il regno di Akhenaton.

Al Museo Archeologico dell’ Alto Adige di Bolzano la mostra delle mummie dal 10 Marzo al 25 Ottobre 2009

 Una grande esposizione sulla storia naturale e la cultura delle mummie al Museo Archeologico di Bolzano: in rassegna oltre 60 mummie, numerosi reperti e preziosi oggetti rituali per offrire una panoramica affascinante sul fenomeno della mummificazione, diffuso in tutto il mondo e lungo l’ intero arco della storia dell’uomo.
La mostra si intitola: Mummie – Sogno di vita eterna. Nella mostra sarà esposto anche l’ Uomo Venuto dal Ghiaccio: la mummia di Otzi.
Si potranno toccare i diversi ambienti naturali e le differenti civiltà, dai dinosauri a Otzi, dall’ antico Egitto ai giorni nostri. L’ idea di proporre questa esposizione è nata da una scoperta sensazionale fatta nei depositi dei Musei Reiss-Engelhorn durante alcuni lavori di ristrutturazione: nel 2004 furono trovate ben venti mummie di varia provenienza e mai esposte prima di allora.
Per la mostra delle mummie, che si estenderà su una superficie di oltre mille metri quadrati, il Museo Archeologico di Bolzano sarà completamente riallestito. All’ interno del Museo si potranno vedere mummie umane e animali provenienti da tutti i continenti, alcune mummificate in condizioni naturali e trovate in paludi, zone desertiche o ghiacciate, altre conservate grazie a processi indotti dall’uomo.