La fragranza dei dolci al miele e alle mandorle, il candore atteso della neve e le armonie penetranti delle zampogne: in Molise il suono del Natale è soprattutto quello dell’antico strumento che accompagnava i pastori nei loro spostamenti la cui tradizione è viva da secoli – tutto l’anno – a Scapoli (www.comunescapoli.is.it), paesino di nemmeno mille abitanti che si erge su uno sperone roccioso a ridosso delle Mainarde. Angolo nascosto del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il piccolo centro della provincia isernina vanta una fama internazionale come patria delle zampogne: è uno dei pochi in Italia in cui ancora opera un numero ristretto di artigiani che mantengono in vita la tradizione e la fabbricazione dello strumento tramandandone le tecniche di costruzione alle generazioni future. Chi a luglio ha perso il mega raduno del Festival Internazionale della Zampogna – con suonatori di zampogne e cornamuse da tutto il mondo – e non vuole aspettare un altro anno, il periodo di Natale è più che mai indicato per una visita al borgo dove le nenie che preannunciano l’avvento del Messia aggiungono quel pizzico di fascino in più a una vacanza in una località di montagna di per sé affascinante.
Italia
Puglia, il Natale in masseria – Parte quarta
Viaggiando in direzione Selva di Fasano, la strada è attorniata da trulli isolati e raggruppati in piccole contrade. Una di queste ospita la Tenuta Monacelle (www.tenutamonacelle.it), lussuoso relais tra ciliegi, ulivi, pini e querce. Gli antichi trulli, ben 30, sono stati trasformati in suite, camere di grande prestigio e in un ristorante, Il Ciliegeto, tra pietre calcaree e saloni a volte. Qui si degustano i sapori tipici della cucina pugliese e mediterranea, preparati dai proprietari della tenuta. Anche sulla costa, da Savelletri a Ostuni, è piacevole rilassarsi al tepore del mare, che d’inverno regala giornate calde, e nella tranquillità delle sue belle ed esclusive masserie. A Savelletri di Fasano quattro sono gli indirizzi più ricercati e probabilmente anche i più costosi: Torre Coccaro (www.masseriatorrecoccaro.com) è una masseria del XVI secolo, la più antica del territorio, circondata da ulivi, mandorli e carrubi. Le camere si affacciano su una corte interna ma la parte più suggestiva del complesso è la torre antica a cui si accede da una scala in pietra. Torre Maizza (www.masseriatorremaizza.com) si affaccia su un campo da golf ed è della stessa proprietà di Torre Coccaro.
Puglia, il Natale in masseria – Terza parte
Fuori Putignano sorgono le grotte di Castellana (www.grottedicastellana.it), il più scenografico, ricco e grande complesso speleologico italiano, scoperto nel 1938. In questo periodo è possibile visitarle (sono chiuse solo il 25 dicembre e il primo gennaio) senza le lunghe code del periodo estivo, godendosi con calma la scoperta. Si scende una scalinata fino all’enorme grotta Grave, al cui centro si ergono i Ciclopi, colossali stalagmiti, e si raggiunge la caverna del Precipizio o, con un percorso più lungo, la grotta Bianca. Nei dintorni, per una sosta di qualità tra gli ulivi si può scegliere, in località Conversano, la Casina dei Preti (www.casinadeipreti.it), deliziosa e tranquilla dimora in rosso pompeiano con giardino all’italiana, pergolato e frutteto. Oppure il Resort Montepaolo (www.montepaolo.it), dimora di charme del Cinquecento, che offre ospitalità nella casa di campagna o nella torre adiacente – la Torre del Brigante, bene di interesse storico-architettonico – e piatti tipici regionali a menu fisso nel ristorante dell’agriturismo.
Puglia, il Natale in masseria – Seconda parte
A Natale la regione pugliese si prepara a festeggiare con i mercatini e, secondo la ricca tradizione popolare, con i presepi più belli, allestiti nelle grotte e nei frantoi ipogei. Fra questi, è famoso quello vivente di Pezze di Greco (www.presepeviventepezzedigreco.it), a Fasano, messo in scena dal 18 dicembre in una lamia, una grotta, con oltre 300 figuranti della civiltà contadina. Rispetto all’estate il periodo natalizio ha ritmi diversi e altri aromi e sapori: a tavola arrivano i piatti delle feste, dai dolci della tradizione – cartellate al miele e al vincotto – ai piatti contadini che si preparano solo in inverno, come i cardi in brodo con polpettine, l’agnello in pignata con lampascioni (cipolle selvatiche) e carciofi. Sono ricette che affiancano nei menu più innovativi la rivisitazione di piatti come fave e cicorie o bocconcini di baccalà in tempura e riso bianco.
Itinerario tra i presepi d’Italia
La stella cometa che spunta dall’Arena di Verona e’ uno dei simboli del Natale in Italia, visto che l’evento richiama appassionati da tutto il mondo. Ma la cometa luminosa,in piazza Bra, e’ diventata anche l’immagine storica della Rassegna internazionale del Presepio nell’Arte e nella Tradizione, ospitata nel grande anfiteatro scaligero sino a domenica 23 gennaio. La collezione di quest’anno e’ composta da oltre 400 presepi e di opere d’arte provenienti da vari musei del mondo.
Il presepe di Greccio
Particolare attesa per la rappresentazione quest’anno a Greccio, sede della rievocazione storica del primo presepe voluto da San Francesco D’Assisi. Il borgo incassato nella roccia ospita l’eremo di Greccio, straordinaria fusione diarchitettura e natura. Qui i boschi di lecci accolsero le solitarie ascesi di San Francesco. Il Santuario è noto in tutto il mondo per essere stato scelto dal Poverello di Assisi per la prima rievocazione della Natività di Betlemmedella storia del Cristianesimo, avvenuta nella notte di Natale del 1223. Greccio è stato inserito tra i siti del Patrimonio dell’Unesco. L’appuntamento con il presepe vivente è per il 24 e il 26 dicembre e il 2-5-6 e 8 gennaio.
La fiera del bue grasso nelle Langhe compie cent’anni
Compie 100 anni la Fiera del bue grasso di Carrù (Cuneo), nelle Langhe, un defilé di esemplari di razza bovina piemontese, dal bianco manto e occhi, sopracciglia e lingua nera, che arrivano a sfiorare i 1300 Kg. ‘’La fiera è ogni anno un bagno di vera piemontesità, bella da vivere per lo spettacolo variegato che ha per protagonista il popolo di Langa’’ ha sottolineato il presidente onorario di Slow Food Carlo Petrini, che ha partecipato alla nuova disfida tra il bue grasso di Carrù e la chianina toscana. Due razze simili, precisa il macellaio di Farigliano Giammarco Taricco, come ha dimostrato la ricerca genetica, che si sono sfidate alla prova della costata, con l’antica macelleria Falorni (www.falorni.it) di Greve in Chianti.
Puglia, il Natale in masseria – Prima parte
Morbide colline, macchie di boschi, uliveti che spaziano all’infinito; borghi arrampicati su cucuzzoli spruzzati di neve, trulli, torri saracene, castelli, frantoi e, in lontananza, il blu del mare. E’ la Puglia, che anche d’inverno accoglie a braccia aperte e dà a tutti la possibilità di godere della bellezza del suo paesaggio, del suo buon clima e dell’ottimo cibo. Città, borghi e contrade si preparano a ricevere per Natale e Capodanno con manifestazioni, eventi, feste, con più collegamenti aerei e, soprattutto, con le proprie case aperte: masserie e trulli, antiche abitazioni contadine trasformate in palazzi-hotel di charme, di design o tradizionali a prezzi supervantaggiosi per affrontare questi tempi di recessione e di tagli.
Riaperta la fontana delle 99 cannelle a L’Aquila
Alle 12.40 di giovedì 16 dicembre la prima delle 99 cannelle della monumentale fontana aquilana ha ricominciato a gettare acqua. ”Un evento per la citta’ e un segno di speranza – ha detto la presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni, al momento del taglio del nastro –. Il nostro impegno e’ un segno di speranza dopo il dramma del 6 aprile 2009. Il centro della citta’ e’ ancora martoriato di ferite e l’acqua che e’ tornata a sgorgare da questa preziosissima fontana e’ l’auspicio per una ricostruzione rapida e veloce”. Al taglio del nastro, oltre al presidente del Fai, erano presenti il sindaco, Massimo Cialente, l’Arcivescovo Giuseppe Molinari e il pilota di Formula 1, Jarno Trulli. La fontana delle 99 Cannelle e’ il primo monumento che torna a splendere nel centro storico dell’Aquila, dopo il consolidamento e il restauro finanziato dal Fondo Ambiente Italiano (Fai).
Capodanno nel Salento
Mancano ormai 2 settimane al capodanno ed è ora, anche per i ritardatari, di pensare alla meta per festeggiare l’arrivo di questo 2011 così tanto atteso. Una delle mete più gettonate è sicuramente la Puglia, una splendida regione che fino a qualche anno fa veniva considerata solo come una meta estiva di mare. Le splendide città d’arte della regione, e in particolare della zona del Salento, invece, sono delle splendide alternative alle solite località di montagna del nord Italia o alle città d’arte della Toscana e del Lazio.
Passare il Capodanno 2011 nel Salento, infatti, è un’esperienza davvero unica che permette al viaggiatore di visitare luoghi resi ancora più affascinanti dalla magica atmosfera delle festività natalizie e dai tanti eventi organizzati nei borghi della zona.
Turisti per caso sbarca in Liguria: Patrizio Roversi e Syusy Blady tornano a bordo dell’Adriatica
Tornano le avventure dei ‘Turisti per caso‘ in versione ‘velisti per caso’: Patrizio Roversi e Syusy Blady, a bordo della loro ormai celebre barca a vela, l’Adriatica, si sono lanciati alla scoperta dei porticcioli della Liguria. L’iniziativa e’ stata realizzata in collaborazione con il progetto europeo Tourisme Ports Environnement – che ha l’obiettivo di elevare la qualita’ ambientale dei porticcioli – e con la regione Liguria, ed e’ stato presentato a Parigi in occasione del Salone della Nautica. Le peripezie dei velisti per caso sono per ora visibili sul sito internet della regione Liguria, su velistipercaso.it e turistipercaso.it e c’e’ il progetto di farle arrivare anche in tv, su Sky e La7.
”Si tratta di 46 mini-filmati di circa 5 minuti che illustrano in modo nuovo e alternativo il territorio e i dispositivi nautici e turistici per chi arriva in barca – spiegano all’ANSA Syusy e Patrizio –. Cosa trova, cosa fa, cosa vede un turista-diportista nautico che arriva lungo le coste della Liguria? Quali particolarita’ gli offre questa costa? In quali posti puo’ attraccare? Che servizi trova? Cosa gli offre l’entroterra? Quali luoghi puo’ visitare?”.