Aprira’ al pubblico nei primissimi giorni di dicembre (il 3, con tutta probabilita’) il nuovo Macro progettato dall’architetto francese Odile Decq. Al centro dello spazio la grande installazione di Bik Van der Pol (Liesbeth Bik e Jos Van der Pol) che ha vinto il premio Enel Contemporaneo 2010, enelcontemporanea2010una rivisitazione della Farnsworth House ideata da Mies van der Rohe nel 1951, in vetro e acciaio, dove si allevano farfalle. ”Avevamo promesso che avremmo aperto in autunno, sara’ invece autunno avanzato, all’inizio di dicembre”, ha detto l’assessore alle Politiche culturali del Comune Umberto Croppi, riservandosi di comunicare nelle prossime settimane la data sicura dell’evento e le modalita’.
Il nuovo Macro
Di certo, con i nuovi spazi, saranno disponibili anche tutti i servizi, quindi la piena agibilita’ della struttura che e’ stata inaugurata a fine maggio in concomitanza con il Maxxi. Mentre nell’ala preesistente gia’ da oggi sono allestite dodici rassegne (fra cui quelle dedicate alle polaroid inedite di Mario Schifano, all’Attico di Fabio Sergentini, a Hiker Meat di Jamie Shovlin e alle installazioni di Nunzio), il nuovo Macro ospitera’ l’inedito lavoro della coppia di artisti olandesi intitolato ‘Are you really sure that a floor can’t also be a ceiling?’. La Farnsworth House, ha spiegato il direttore del Macro Luca Massimo Barbero, ”e’ un’icona del modernismo e qui riprodotta e’ un’architettura nell’architettura”. Anziche’ fungere da abitazione, come nel caso dell’opera Mies van der Rohe, il lavoro premiato a Enel Contemporaneo e’ un modello scomponibile in scala ridotta (circa 75%) e fungera’ da casa provvisoria per le farfalle, viste come gli attori ultimi di idee idealiste di trasformazione, cambiamento e riciclaggio.
Le farfalle
”E’ l’essere vivente piu’ sensibile ai micro-cambiamenti”, ha proseguito Barbero ricordando il concetto dell’effetto farfalla alla base della teoria del caos. Dalle nuove strutture del museo si potranno osservare ”le farfalle che faticano a nascere” in ogni loro fase, prima bachi e poi crisalidi, perche’ l’installazione e’ tutta in vetro e sara’ inondata dalla luce naturale proveniente dal gigantesco lucernaio-terrazza. Gli scienziati, infatti, considerano le farfalle una specie di riferimento, in quanto particolarmente sensibili al degrado ambientale e il loro declino funge pertanto da ammonimento riguardo alle condizioni ambientali.
I visitatori, del resto, sono invitati a entrare nella casa dove le pareti trasparenti del modello hanno una doppia funzione: da un lato fornire una visuale completa della serra creata dall’uomo e delle persone che vi camminano all’interno, dall’altro creare un ponte tra lo spazio interno e quello museale. L’ambiente all’interno del modello e’ stato realizzato in collaborazione con specialisti locali e attraverso un programma di prestito di piante tropicali che potranno essere restituite al termine dell’installazione. Un custode si prendera’ cura sia delle farfalle sia dell’ambiente.