Arriva Van Gogh a Roma e subito si candida come mostra record, all’inseguimento dello straordinario successo riscosso in primavera da Caravaggio alle Scuderie del Quirinale. Assente dalla capitale da 22 anni, l’opera del pittore moderno universalmente piu’ amato (soprattutto dai giovani) sara’ in mostra dall’8 ottobre fino al 6 febbraio 2011 al Vittoriano che esporra’ una settantina di suoi capolavori, affiancati da trenta dipinti dei contemporanei Gauguin, Cezanne, Pissarro, Millet.
Van Gogh a Roma
La mostra prodotta da Comunicare Organizzando e’ stata realizzata con il fondamentale supporto di istituzioni quali il Van Gogh Museum, il Rijksmuseum, il Guggenheim, l’Hammer Museum, la National Gallery del Canada, la Tate National e il Louvre e si intitola ‘Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo e citta’ moderna’. ”Abbiamo portato a buon fine il sogno nel cassetto”, ha detto il presidente di Comunicare Organizzando Alessandro Nicosia, non nascondendo le molte difficolta’ incontrate per mettere a punto l’ambizioso progetto espositivo. Non si poteva pensare a una mostra monografica, ha spiegato Nicosia, in quanto i musei concedono prestiti solo a rassegne mirate, di approfondimento. Per questo, la curatrice Cornelia Homburg, tra le massime esperte del genio olandese, ha individuato un segmento non troppo indagato, ma capace di illustrare l’intero percorso creativo del pittore, quello che si snoda all’interno della dicotomia campagna-citta’.
Che cosa vedere alla mostra
”Non ci sara’ il Van Gogh dei Girasoli e delle nature morte”, ha detto la curatrice ma, accanto a lavori usciti per la prima volta dalle collezioni private, non mancheranno le opere celeberrime. Tanto che, ha sottolineato il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, ”il Vittoriano per tutta la durata della mostra diverra’ un museo dei musei” e la citta’ eterna, per i 150 anni dell’Unita’ d’Italia e i 140 di Roma Capitale, sara’ protagonista mondiale dell’arte. ”Abbiamo compiuto una selezione accurata dei capolavori per allestire quelle opere che in modo esemplare raccontano l’universo interiore di Van Gogh”.
Un pittore moderno
Conosciuto come pittore della campagna, l’artista olandese fu anche uomo di citta’, ha spiegato la Homburg. Anzi, il suo desiderio era forgiare la propria identita’ artistica di pittore moderno, eppure al tempo stessa imperitura. La campagna come immagine di luogo senza tempo sarebbe stata dunque l’iconografia piu’ adatta a rappresentare l’aspetto dell’eternita’, mentre le vedute cittadine erano destinate a esprimere la modernita’ del suo operare. Artista raffinato e colto, Van Gogh, nella creazione di una cifra personale e rivoluzionaria, attingeva inoltre a un immenso bagaglio di immagini classiche. ”Van Gogh ci mostra la ‘sua’ campagna, dove non sembra ancora arrivata la rivoluzione industriale, i sobborghi cittadini, in cui antico e moderno si fondono”, ha concluso la curatrice.
Contadino o gentiluomo di città?
Ecco quindi i suoi capolavori, tra cui figurano I piantatori di patate (dal Von der Heydt-Museum di Wuppertal) e i bellissimi disegni di contadine chine al lavoro (Kröller-Muller Stifting), Il viadotto (Guggenheim Museum), gli Orti a Montmartre (Van Gogh Museum), le teste di contadini. E i due autoritratti (anche questi dal Van Gogh Museum), uno in cui si raffigura contadino e l’altro gentiluomo di citta’.