Dal balletto all’opera, passando per la musica sacra: fra agosto e settembre Riga si conosce e si esplora anche a ritmo di musica grazie alle diverse kermesse che ogni anno attirano nella capitale della Lettonia appassionati e di turisti. E’ il caso ad esempio del Festival Internazionale di Musica Sacra, in programma dal 19 agosto al 4 settembre, giunto quest’anno alla tredicesima edizione. Un’iniziativa che nasce dal desiderio di celebrare le musiche e gli artisti che nei secoli sono stati ispirati dalla parola di Dio e che ravviva l’estate della città-scrigno delle Repubbliche Baltiche in un periodo in cui l’affluenza turistica è al top, approfittando delle ideali condizioni climatiche della regione.
IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SACRA
Gruppi da tutto il mondo si esibiscono in alcuni dei luoghi più suggestivi della città. Come la Doms, costruita nel 1211 su una sponda del fiume Daugava e considerata la maggiore cattedrale medievale dei Paesi che si affacciano sul mar Baltico. Tra facciata e interni si mescolano diversi stili: romanico, gotico, barocco. Altra location è la chiesa di San Pietro, dedicata al santo patrono, il cui campanile prima della Seconda Guerra Mondiale pare fosse il più alto edificio d’Europa. Distrutto più volte e successivamente ricostruito con struttura in metallo, oggi può essere visitato dai turisti che dalla sommità possono godere dell’incantevole panorama della città a 360 gradi.
GLI ALTRI FESTIVAL
Cartellone pieno anche a settembre, con le Giornate della musica da camera, i Days of Poetry e il Festival della cultura contemporanea della “Notte Bianca” (i siti indicati sono in lettone, ma con un traduttore automatico in rete si riescono a carpire le informazioni principali).
COSA VEDERE A RIGA
Con o senza musica, comunque, Riga nei mesi più caldi dell’anno si trasforma e regala sensazioni contrastanti. Toglie la patina grigia del freddo, ad ogni modo suggestiva, e si riscalda nei tanti caffè all’aperto, sulle terrazze del centro storico, con le gite in barca sul Daugava e le scappate “mordi e fuggi” in una delle vicine spiagge come Jurmala o Majori. La prima comprende una serie di piccole cittadine e località di villeggiatura che si estendono per una ventina di chilometri lungo la costa a ovest di Riga. Majori è invece più simile a un resort e ospita alcune delle migliori spa della zona.
LA CITTA’ VECCHIA
Perdersi nella Città Vecchia, dal ’97 patrimonio dell’Unesco, è praticamente un must per chi visita la città. Girovagare senza una meta precisa fra le chiesette di mattoncini rossi in stile gotico, le piccole case in legno, gli edifici barocchi e quelli senz’altro più sobri del museo sovietico non ha prezzo. Fino a raggiungere la cattedrale in tempo per i recital del suo celebre organo (tutti i giorni tranne la domenica, d’estate). In Ratslaukums (piazza Municipio) sorgono la casa Melngalvju nams, distrutta nella Seconda Guerra Mondiale e oggi restaurata, e il Ratsnams (il palazzo municipale), che ospita il Consiglio di Riga. Fra le attrazioni anche i cosiddetti Tre Fratelli, tre case affiancate in Maza Pils iela. Una di esse è la più antica casa in muratura della Lettonia e risale al Quattrocento, la seconda ospita un museo dell’architettura, mente l’ultima, la più recente, venne innalzata nel diciassettesimo secolo. Dal parco Bastejkalns si può saltare direttamente su una delle imbarcazioni che percorrono il canale e il fiume intorno al centro storico. Tante le fermate lungo il tragitto, come Kipsala, isola nel Daugava da esplorare a piedi.
IL QUARTIERE DELL’ART NOUVEAU
Adiacente a Vecriga, la Città Vecchia, il quartiere dell’Art Nouveau. Fra le strade più stravaganti ci sono Alberta iela ed Elizabetes iela, che si distinguono per le costruzioni più curiose, mentre per conoscere i dettagli della storia di questo angolo della città si può entrare nel museo dedicato al Jugendstil. E tutto questo non sarà che un assaggio della sfaccettata capitale europea, punto privilegiato di raccordo fra Est e Ovest. Spesso visitata in pochi giorni nell’arco di tour delle tre repubbliche Baltiche, Riga merita al pari di Vilnius e Tallin qualche giorno in più prima che venga presa di mira dal turismo di massa.