Visitare San Francisco fuori dalle rotte più battute dal turismo di massa, toccando alcune delle sue principali attrazioni, ma scoprendone anche gli angoli più nascosti a bordo di vetture che assomigliano più a un museo itinerante che a un mezzo di trasporto usato ogni giorno da migliaia di persone. È la linea “F”, non una delle tante linee di tram e funivie che solcano le colline di San Francisco, ma una flotta di veicoli d’eccezione: carrozze d’epoca provenienti non solo dai diversi Stati americani, ma un po’ da tutto il mondo, anche dall’Italia. Vetture che altri servizi di trasporto pubblico hanno dismesso e che hanno trovato rifugio in quella che il Los Angeles Times definisce la Florida dei tram, un luogo ameno in cui macchine “attempate” trascorrono la “pensione”. Gestita dalla Muni, la San Francisco Municipal Railway, la linea F è supportata anche dalla Market Street Railway, un’organizzazione no profit di amanti dei tram che si occupa di raccogliere i fondi e di restaurare le vecchie vetture.
LA LINEA F
La linea F è distinta da vetture storiche di tutti i colori e dalle forme più diverse. Ciascuna ha il suo look, con lo stile che riflette perfettamente la moda di epoche e luoghi diversi del globo. Anche l’Italia ha dato il suo contributo, con dieci vecchie vetture arrivate da Milano e datate anni ’20, ’30 e ’70. La flotta comprende anche un tram giapponese anteriore alla Seconda Guerra Mondiale, verde con tetto bianco e la forma di un autobus. Il tram blu e bianco della Svizzera degli anni ’50 addirittura reca la scritta: “Zurigo città gemella di San Francisco”. Fra i tram più peculiari anche quello della località balneare di Blackpool, in Inghilterra, con il tetto aperto nonostante il tradizionalmente piovoso clima britannico.
Tra gli ultimi “acquisti” due tram di Melbourne, classe 1928, di legno, verde col tetto color oro pallido. Lo stile degli anni Venti è rimasto inalterato, a parte una nuova mano di vernice, l’accesso per i disabili e il sistema di navigazione GPS. Ma ci sono anche dozzine di tram PCC, modello americano ideato dalla Presidents’ Conference Committee nel 1934. La forma è standard, ma i colori sono diversi a seconda delle città di provenienza: Baltimora, Boston, Brooklyn, Cincinnati, Dallas, Detroit, Los Angeles, Minneapolis, New Orleans, San Diego e Washington fra le altre.
UN’IMMERSIONE NELLA VITA LOCALE
Nonostante la sua peculiarità e l’aria un po’ demodé la linea F fa parte a tutti gli effetti del sistema di trasporto cittadino ed è anzi preferita dai pendolari e dagli abitanti del posto più che dai turisti perché meno affollata delle altre linee e con un biglietto che costa meno della metà delle moderne vetture rosso e argento della funivia, simbolo della metropoli e prese letteralmente d’assalto dai turisti. Tutto questo rende un viaggio sulla linea F ancora più piacevole, senza contare che i suoi tram variopinti percorrono circa dieci chilometri, dal quartiere Castro al Fisherman’s Wharf passando per vibranti quartieri residenziali, distretti d’affari, strutture congressuali e soprattutto attrazioni turistiche di fama internazionale. La flotta vintage della Muni, l’unica che scorre interamente in superficie nella parte nord-est della città, conduce infatti a pochi passi da veri e propri gioielli di San Francisco, come Mission Dolores, il City Hall, Chinatown, Nob Hill, Jackson Square, North Beach, Telegraph Hill e Coit Tower.
ITINERARIO DELLA LINEA F: CASTRO
L’itinerario comincia dal capolinea situato nel quartiere Castro, famoso per essere il cuore pulsante della comunità gay di San Francisco, zona eclettica, piena di case ma anche di uffici, negozi e ottimi locali. Nei dintorni ci sono infatti molti ristoranti e soprattutto il Castro Theatre, un esempio di architettura coloniale spagnola degli anni Venti, oggi monumento nazionale sede ogni anno del San Francisco Silent Film Festival e normalmente palcoscenico di serate dedicate a vecchi film, spettacoli teatrali e concerti. Castro è un quartiere poco recente: chiamato anche Eureka Valley, fu l’area presa d’assalto dagli immigrati tedeschi e irlandesi che l’hanno modellato coi propri gusti e colori. Solo dagli anni ’70 ha cominciato ad essere abitato da molti omosessuali, che hanno contribuito a rivitalizzare il mercato immobiliare e hanno aperto diverse attività. Fra queste anche quella di Harvey Milk, uno dei primi e maggiori esponenti del movimento gay, che vi aprì il suo negozio di fotografia nel 1975.
ITINERARIO DELLA LINA F: DOLORES
Castro alle spalle. Il tram prosegue fino a Church Street e poi sale di un isolato fino alla fermata Dolores. Di qui, camminando per tre isolati verso sud dietro la chiesa cattolica si intravede la storica Mission Dolores, fondata da padre Junipero Serra nel 1776, il più antico e intatto edificio della città con all’interno un piccolo museo e un delizioso giardino. Nei dintorni anche il cantiere di restauro Pharr Division del Market Street Railway e il monolitico ‘nuovo’ edificio della zecca dello stato americana (1937), normalmente non aperti al pubblico. Tanti anche i negozi di antiquariato. A tre isolati a nord dalla fermata Van Ness si può invece ammirare il City Hall, il municipio, tra gli edifici comunali più impressionanti d’America. Tra Van Ness Avenue e il City Hall si possono poi visitare la Davies Symphony Hall e il Teatro dell’Opera. La tappa successiva, Ninth & Larkin, è a un isolato dalla moderna Main Library, e a due isolati dall’Asian Art Museum.
ITINERARIO DELLA LINEA F: POWELL STREET
La fermata di Fifth Street segna invece l’arrivo a Powell Street, via costeggiata dalle vetrine dei negozi. Non lontano la consacrazione dello shopping con il centro commerciale collegato allo storico Emporium Building. Da qui, proseguendo verso sud si arriva al ‘vecchio’ edificio della Zecca dello Stato, costruito tra il 1869 e il 1874, e che nei piani municipali dovrebbe essere trasformato in un museo della storia cittadina. Powell Street è accessibile a tutti, mentre per chi ama le compere di lusso la tappa più indicata è Stockton, passeggiando fra Tiffany e Saks. Da questa fermata, camminando nella direzione opposta, si arriva al Moscone Center, centro congressi della città, e agli Yerba Buena Gardens, moderna oasi verde costruita sopra le sale congressi. Qui si arriva anche scendendo a Third & Kearny e passando davanti al Museo d’Arte Moderna.
ITINERARIO DELLA LINEA F: SECOND&MONTGOMERY
Altra fermata, Second & Montgomery, altro scenario urbano: la strada omonima è non a caso detta la Wall Street dell’Ovest, con edifici storici come il Russ Building a due isolati. A questo punto la linea F passa attraverso il quartiere coi principali grattacieli della città fino al Market. Tra le strutture degne di nota e di scatto il Crown-Zellerbach, il primo vero grattacielo moderno di San Francisco realizzato a fine anni Cinquanta, e gli edifici “gemelli” del Matson Navigation e del Pacific Gas & Electric.
ITINERARIO DELLA LINEA F: SOUTHERN PACIFIC BUILDING
Dopo la brusca curva a destra, intorno a Steuart Street, la linea F praticamente avvolge lo storico Southern Pacific Building (ora One Market), progettato dopo il terremoto del 1906 con una forma a U per diventare una stazione ferroviaria (i binari però non sono mai stati ampliati). È qui che la linea F cambia direzione, gira intorno a Justin Herman Plaza e raggiunge l’Embarcadero, la strada che costeggia una parte del lungomare della baia di San Francisco. Alla fermata di Steuart Street, c’è il Railway Museum, una sala unica non molto più grande di un tram, ma è ricca di artefatti, dai tariffari d’epoca ai vecchi segnali stradali. L’entrata al museo è gratuita, ma il fornito negozio di souvenir invita ad aprire il portafogli, contribuendo anche a finanziare il restauro dei tram storici.
IL FERRY BUILDING
Nel momento in cui il tram imbocca l’Embarcadero, il Ferry Building del 1898 che domina la scena, con la sua torre dell’orologio modellata su quella della cattedrale spagnola di Siviglia. Si è fermato soltanto tre volte nella storia, per i due terremoti del 1906 e del 1989 e per il restauro completato nel 2003 che ha convertito questo centro di trasporto in uno dei centri gourmet più rinomati al mondo. Tutti i martedì e i sabato mattina, gli agricoltori locali si riuniscono in questo mercato insieme a curiosi, artigiani, esperti della ristorazione, specialisti di catering ed intenditori di cibi. La prima fermata davanti al Ferry Building, Washington Street, è anche il passaggio per il Jackson Square National Historic District, a quattro isolati a ovest, il quartiere commerciale più antico della città: risale al 1852 e fu risparmiato dal terremoto del 1906. Oggi pullula di antiquari e gallerie d’arte. Vicino sorge anche il famoso Transamerica Pyramid, grattacielo alto 260 metri, ma sfortunatamente al pubblico non è consentito accedere alla vista panoramica superiore, a differenza del Pier 7, accessibile dalla fermata di Broadway. Più avanti, alla fermata di Greenwich Street, si vede a ovest la Coit Tower, sul crinale di Telegraph Hill, un monumento in Art Deco del 1933 dedicato ai volontari dei vigili del fuoco. Dalla sommità della torre i panorami sono incantevoli.
FILIBERT STREET
Passeggiando su Filibert Street, passando per la sede di Levi Strauss e l’omonima piazza, molto simile a un parco, si arriva a una sorta di strapiombo con delle scale che in realtà sono vere e proprie strade cittadine i cui lati sono stati trasformati in bellissimi giardini dai residenti, sono i Filbert Gardens. Si raggiunge Coit Tower sia dalle scalinate di Filibert sia di Greenwich, ma si tratta di fare una salita impegnativa. L’alternativa più semplice è restare sulla linea F fino alla fermata Pier 39 e poi attraversare la strada verso Beach & Stockton e prendere il bus 39-Coit della Muni che raggiunge la torre seguendo un percorso particolarmente panoramico. Se si è diretti ad Alcatraz, l’isola della baia di San Francisco famosa perché ex sede dell’omonimo carcere di massima sicurezza, i traghetti del National Park Service partono proprio a sud di Pier 33.
IL FISHERMAN’S WHARF
Di solito tra le attrazioni più visitate d’America, il Fisherman’s Wharf – al suo interno vanta musei e negozi – comincia già dal centro commerciale Pier 39 e si estende a ovest superando il capolinea della linea F. Non è raro incontrare per le strade chioschi che vendono frutti di mare. È qui che termina l’Embarcadero e la linea F converge su Jefferson Street per raggiungere il capolinea a Jones. Scendendo a Jefferson, ma anche a Powell o Taylor ci si troverà al centro del Wharf. Dall’ultima fermata, proseguendo su Jones Street per circa due isolati si arriva al Maritime National Historic Park, una chicca per appassionati di navi storiche e cimeli del mare.