Dalla rosa mistica medioevale alle decorazioni floreali stilizzate dell’ Art Deco, dalle nature morte del Seicento all’ Art Nouveau: è la regina dei fiori la protagonista della mostra “Rose. Purezza e passione nell’arte dal Quattrocento ad oggi” che sarà al Filatoio di Caraglio (Cuneo) dal 27 giugno e per tutta l’ estate. Più di cento opere raccontano una storia lunga sei secoli, fatta di simboli e allegorie, rappresentazioni stilizzate o naturalistiche, nature morte e figure femminili.
SEI SEZIONI PER LA PITTURA
Le sezioni dedicate alla pittura sono sei. I valori mistici della rosa, che dal Medioevo in avanti è figura di Maria, del sacrificio di Cristo e della corona di spine che gli fu calcata, in una gamma di sfumature che va dalla purezza verginale della rosa bianca al carminio del sangue versato nella Passione; la vanitas della bellezza, che lega rose e ritratto femminile nel Settecento; le nature morte a base di rose, da quelle allegoriche del Seicento ai furiosi contrasti cromatici del tardo XIX secolo. Un’ ampia sezione elenca le decine di allegorie associate alle rose, da promessa di futuro a simbolo di caducità, figura di Flora, dea romana della Primavera, ma anche di Venere, e in bilico, come nella celebre tela di Tiziano, fra “Amor sacro e amor profano”; l’ ultima sala della mostra é invece dedicata all’ art nouveau, dove la regina dei fiori è ormai puro decor con un linguaggio di steli flessuosi e corolle in boccio che nel passaggio all’art deco si stilizzerà e si ripeterà sempre più in serie. Proprio alle arti seriali e applicate è dedicata un’ ampia appendice della mostra, che raccoglie pubblicazioni e tavole botaniche, gioielli e oggetti d’ artigianato in cui la rosa è in primo piano.
Pietà e amore, passione e pudore, dolore e grazia si alternano nelle sale del Filatoio in un percorso fra petali e spine, curato da Andreina D’ Agliano e Alberto Cottino e organizzato dall’associazione culturale Marcovaldo.
Per orari e prenotazioni, 0171.618260 o www.marcovaldo.it.