Una mostra dedicata al grande fotografo americano Robert Mapplethorpe, nel ventennale della scomparsa, nella Galleria dell’ Accademia di Firenze aperta fino al 27 settembre. E’ la prima volta che le opere di questo grande artista della fotografia di fama internazionale vengono esposte in un tempio dell’ arte come l’ Accademia di Firenze, ricordata soprattutto nel mondo come il “Museo di Michelangelo”, per la presenza di una delle icone dell’ arte universale quale il David, cui si affiancano i Prigioni, ma anche molte importanti opere di pittura di grandi maestri dal Trecento al pieno Rinascimento.
L’ ESPOSIZIONE DI MAPPLETHORPE
Complessivamente le opere di “Robert Mapplethorpe – La perfezione nella forma” che compongono l’ esposizione sono 111, tra le quali vanno compresi – come parte integrante quali termini di confronto – anche il David e i quattro Prigioni di Michelangelo, oltre a quattro disegni e un modellino in cera di quest’ ultimo. Le 93 fotografie di Mapplethorpe sono scelte tra la produzione dell’ intero arco della sua attività artistica e provengono tutte, ad eccezione di due, dalla Robert Mapplethorpe Foundation. Tra queste, accanto ai soggetti umani, trovano spazio anche numerose nature morte, come vasi di fiori di iris e tulipani, nei quali Mappelthorpe ribadisce tutta la sua cura per lo studio della luce e delle ombre sull’ oggetto o di sfondo all’ oggetto, o meglio alle sue forme, che gli conferiscono una lucida collocazione nello spazio.
PATTI SMITH ALLA MOSTRA
Prima visitatrice in anteprima della mostra è stata la cantante americana Patti Smith, “la sacerdotessa del rock”, grande amica di Mappelthorpe, morto nel 1989 per Aids all’ età di 43 anni. E proprio come omaggio al fotografo e per sostenere la lotta contro l’ Aids, Smith ha tenuto un reading di sue poesie e di versi di Michelangelo ai piedi del colossale David in marmo, cantando anche diverse canzoni ed ha concluso l’evento intonando la celebre “Because the night” per la gioia di oltre 250 benefattori presenti in sala.
I curatori della mostra, Franca Falletti e Jonathan Nelson, già nella scelta del titolo “Robert Mapplethorpe – La perfezione nella forma” hanno voluto esprimere il principio profondo che accomuna l’ artista dello scatto fotografico ai grandi maestri del Rinascimento e in particolare a Michelangelo: la ricerca di equilibrio, correttezza e nitidezza insita nella “Forma” che tende alla perfezione attraverso il rigore geometrico dei volumi definiti dalla linea e scolpiti dalla luce.
COSA VEDERE ALLA MOSTRA DI MAPPLETHORPE
La mostra è divisa in cinque sezioni (Mapplethorpe e il Rinascimento, La geometria della forma, Il frammento come forma, La forma si sdoppia, La forma scultorea) che affrontano “quattro diversi aspetti dell’ unico grande tema della forma intesa come valore a sè, scissa sia dal contenuto oggettivo, il soggetto rappresentato, sia dal contenuto soggettivo, il carico di esperienza personale (emotiva, cognitiva o quant’ altro), che si veicola attraverso l’immagine“, ha spiegato Franca Falletti.
Inoltre, la Robert Mapplethorpe Foundation si è affiancata alle istituzioni italiane nel promuovere, con il suo insostituibile patrimonio di opere, di documentazione e di conoscenza, questo eccezionale evento.