Il deserto marocchino è un deserto di nome ma non di fatto: in realtà è pieno di vita, di oasi che sono vere cittadine, di palmeti che irrompono improvvisi tra le sabbie, di pareti e canyon, di castelli di terra, di montagne rocciose, di mercanti, di pastori, di bambini, di animali e di storie. Delle antiche carovaniere che attraversavano il Sahara dal Mediterraneo a Timbouctou rimane una delicata ragnatela di piste. Proprio queste vie vogliamo percorrere in un’ alternanza di paesaggi passando dalle piste lungo le rive dell’ oceano, attraversando quelle tra le dune di sabbia fino a quelle di pietra sulle montagne.
DA AGADIR FINO A PLAGE BLANCHE
Dall’ Italia ad Agadir, dove prendiamo possesso e dimestichezza con le robuste 4×4, dopo pochi chilometri abbandoniamo l’ asfalto per visitare il parco naturale di di Souss-Massa e lì continueremo su strette piste parallele alla spiaggia per visitare i villaggi di pescatori scavati nelle impressionanti scogliere di Bou Soun e proseguire verso la bella spiaggia e le insidiose onde di Aglou Plage.
Qualche chilometro di asfalto e poi, dopo invitanti calette di sabbia bianca, giungiamo alla tranquilla Ifni. Ora le cose si fanno difficili, anche se le onde dell’ Atlantico sono una buona guida verso il Sud, tra spiagge deserte, scogliere a strapiombo e relitti abbandonati di grandi navi. Ecco Plage Blanche, pochissimi turisti ci arrivano, eppure le vedute sull’ Oceano sono stupende e miriadi di uccelli fanno tappa su queste scogliere prima del balzo finale verso l’ Arguin, in Mauritania.
DA AREORA ALLA CASA DI FOCAULT
Se nella sperduta Areora non troveremo alloggio, supereremo Cap Draa per raggiungere gli alberghi di Tan-Tan. Il giorno successivo abbandoniamo le piste marine per affrontare il Sahara. Da Tan Tan percorreremo un pezzo del triq Lemtouna, la mitica carovaniera preistorica, attraversando minuscoli villaggi sperduti tra la sabbia, come Ayoun e Aouinet, raggiungeremo la storica Assa, dalle trecento cupole. Fatta una veloce visita al magico Agadir di Amtoudi, affronteremo l’ impervia e difficile pista del Tamanart, famosa per le incisioni rupestri di cui è disseminato il wadi. Da Aguerd percorreremo una pista, neppure tratteggiata sulla Michelin e, se tutto va bene, ci ritroveremo tra le montagne di Tafraute, uno dei posti più suggestivi del Marocco. Verso Igherm la pista è in via di asfaltatura e per bellissime valli scenderemo all’ oasi rossa di Tata e ai suoi innumerevoli ksar dove gli amici della Maison nomade ci accoglieranno con la consueta ospitalità. Visiteremo i dintorni e poi sempre deviando su piste secondarie, attraverseremo Akka-Iguiren, Akka-Irhen, Tissint, dove visiteremo la casa di Focault e Foum Zguid.
TRA LE DUNE DEL SAHARA
Da questa sperduta cittadina parte la pista più sahariana del percorso, quella tra le dune dell’ Erg Debaia che – attraversando un solo villaggetto e molti siti preistorici in circa 170km – porta a Mahmid. Da qui inizia la strada che attraversa Tagounite, Tamegroute con la sua famosa biblioteca e Zagora, portando alla superba Valle del Draa, ininterrotto susseguirsi di plameti e kasba. Raggiunta Tazenakht ci dirigeremo verso Nekob, uno dei villaggi meglio mantenuti, nella terra degli Ait Atta.
TRA LE MONTAGNE
Su pista, ora di montagna, attraverseremo il massiccio vulcanico del Jebel Sarhro fino alla capitale della regione, Iknioun dominata dalle guglie della Bab’n Ali (la porta d’ Ali) e attraverso la Vallée des Aoiseaux giungeremo a El Kelaa M’gouna. Da questa cittadina parte una pista sassosa fino al villaggio di Tamaloute e poi “la bellissima pista di 15km che sbuca nelle Gole del Dades, 15km di colori su tutti i toni ocra e di formazioni rocciose spettacolari, composti in un paesaggio di una nudità da inizio del mondo”.
DAL DADES A MARRAKECH
Una volta raggiunto il Dades risaliamo la sua indimenticabile valle già più volte percorsa dagli altri itinerari, ma questa volta andiamo oltre la parte asfaltata, oltre le kasbe rosse, lungo il fiume tra kanyon sempre più stretti, su su fino a Msemrir, fino ai laghetti di Imilchil.
Risaliamo a nord, ma senza raggiungere le strade più frequentate, ci inoltreremo tra i monti del medio Atlante, attraverseremo la regione degli Ait Bougmaz ai piedi del M’goun, fino a rinfrescarci sotto le cascate di Ouzoud. E dopo le piste sul mare, quelle nel deserto e quelle in montagna, non ci resta che rinfrescarci nei bar di Marrakech in un paio di giorni di relax e poi partenza di nuovo per l’ Italia.
Viaggio offerto da “Il grande libro dei viaggi” AM