“Segni del Cuore splendono sul Vetro” memoria, fede e sentimento, il composito ed affabulante itinerario creativo d’una giovane Artista fra Sicilia e Toscana. Rosa Maria Indelicato manifesta la sua valida creatività proprio attraverso e su quel vetro che, a ben ragionarci, va a riassumere, per sua natura, essenza e lavorazione, i quattro Elementi (Fuoco, Aria, Acqua, Terra) sui quali Empedocle il Sommo, Empedocle il Filosofo e il Teurgo, l’Empedocle di Agrigento, l’Empedocle con cui la Indelicato condivide comunanza di patria e sintonia d’intimo sentire, costruì un edificio di pensiero incrollabile, attuale,vittorioso sul Tempo. Ed è appunto su questa prioritaria, ineludibile scelta di supporto strutturale che vanno ad esplicitarsi molti degli esiti compositivi dell’Artista, la quale, anzitutto, inanella ed incatena su parallelismi e rosari di sequenze del “cum-figurare” una vasta e polivalente serie di luoghi, iperluoghi, soggetti, atmosfere, per evanescenze ed evocazioni solidamente incastonate ad un sedimentato, irrefrenabile rimaterializzarsi in “hypertòpos” di proteiformi evidenze d’un Ieri disperso, è vero,fra le amare spirali delle distanze, eppure in costante presenza di riproposizione agli intuiti ed agli esiti dell’estro.
Ma non è solo nell’ambito dei contesti / contorni / dintorni di questo perenne ed oggettivamente già vasto e proteiforme “Rituale della Rimembranza” che intende posizionarsi l’“excurrere” artistico della Indelicato, la quale, al tempo, riesce a dar senso e valenza anche ad altri contesti / contorni / dintorni, ripresi e mutuati,stavolta, da un diverso territorio di riferimento, cioè non più quello del suo Ieri di ectoplasmiche ri / evocazioni fra “sicilianità” o “sicilitudine” che dir si voglia (o, nello specifico, iconograficamente si raffiguri) ma questo del suo Oggi in tutta l’evidenza d’ogni quotidiana variabile del reale: ovvero nel palese emergere, in parallelo, d’una “toscanità” dalle denotazioni / connotazioni del tutto dissimili, per evidenti peculiarità storico-culturali, con il Sud, la Sicilia ed ogni più o meno mediterranea “isolitudine”.
Ulteriori segmenti espressivi riportano, poi, e con immediati richiami, a desideri e tormenti del suo personale vissuto; mentre l’arte sacra, che cesella il polivalente dimensionarsi creativo di Rosamaria Indelicato, le consente di completare, ed in forma di preghiera, questo suo significare composito e polivalente che, in ultima analisi, si mostra ed è tutt’altro che riconducibile, per presupposti ed evidenze, spunti d’estro e spessori d’esito, alla superficialità d’ogni acritico giudizio di oleografica “naïveté” da cui lei, al contrario, è lontana anni luce, avendo dimostrato ampiamente (e con giustificato merito) di sapere e potere proporsi / imporsi in autonomia di scelte e valenze nel difficile mondo dell’Arte.
E se è vero, come lo è, che fin troppo spesso, come osservò acutamente, qualche secolo fa, Jean de la Bruyère, “il piacere della critica ci toglie quello di essere profondamente commossi da cose molto belle”, mi si permetterà, infine, di sottolineare, sinceramente commosso (“Amicus Plato, sed magis amica Veritas”) dalla sua produzione deliziosa, spontanea e semplice (e la semplicità è “difficile a farsi”, scrisse il grande Bertolt Brecht), che soltanto una cosa Rosa Maria Indelicato non riuscirebbe mai a trasferire sul vetro, sulla tela o qualsiasi altra servostruttura di creatività: lo splendore terso ed irradiante dei suoi occhi, stelle di un’anima pulita che lascia sempre il segno, sul vetro e nel cuore.
La mostra sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10.00 alle 22.00 da lunedì 19 maggio – a domenica 29 giugno 2008 presso il GRAND HOTEL MEDITERRANEO – lungarno del Tempio 42/44 – Firenze (Ingresso: Gratuito). Saranno esposti quadri realizzati con lastre di vetro dipinte dal retro. Tale tecnica è ispirata a quella in uso nella sicilia dell’800 per le pitture votive.
Info: [email protected] www.atout.it/vetrirmindelicato.htm