Brutte notizie per chi si affida ai tour operator per le proprie vacanze. A luglio infatti è stato abolito il Fondo nazionale di garanzia per i viaggi organizzati gestito dal Ministero per i Beni culturali. L’aver optato per uno strumento statale piuttosto che uno privato si è rivelato essere una scelta sbagliata.
Cosa significa tutto questo? E’ presto detto: in caso di fallimento o insolvenza del tour operator il cliente non verrà più rimborsato dallo stato ma saranno le stesse agenzie di viaggi a dover rimborsare lo stesso attraverso assicurazioni specifiche o garanzie di tipo bancario. Se pensiamo a quello che è successo in passato con i Viaggi del Ventaglio, Valtur, Alpitur ed altri interlocutori del settore ci si rende conto che la probabilità di eventi avversi non è così rara come potrebbe sembrare e che il bisogno di tutelare il consumatore sia sempre necessario. Soprattutto se tali accadimenti portano il turista a rinunciare alla propria vacanza o a doverla pagare nuovamente in loco se i problemi si manifestano nel corso della stessa.
E’ stata l’Europa a volere il cambiamento dopo l’inadempienza italiana nel settore. Ecco quindi che per i pacchetti comprati dopo il 1 luglio spuntano i fondi di garanzia privati. Cosa bisogna fare quindi per accertarsi di non avere potenziali problemi in viaggio? E’ semplice: quando si esegue la prenotazione del proprio viaggio è importante verificare la copertura prevista, che dovrà essere palesata chiaramente nel contratto. E quindi scegliere il tour operator in grado di dare maggiori e sicure garanzie.
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