Sarà l’effetto della crisi o semplicemente il fatto che gli over 65 preferiscono risparmiare per aiutare i figli in ristrettezze economiche. Il fatto è che solo il 30 per cento di loro sceglie di organizzare un viaggio ed è strano pensare che improvvisamente la voglia di partire non conquisti più coloro che una volta rendevano più florido tale tipo di mercato. In Europa chi ha superato questa età raggiunge l’86 per cento della popolazione, circa il 17 per cento degli abitanti e il 40% ha effettuato un soggiorno con pernottamento superiore alle 4 notti.
In Italia, in particolare, la percentuale di ultrasessantacinquenni è pari a a 12 milioni, ma solo il 30% ha usufruito di una vacanza di questo tipo. Un fenomeno su cui discutere e che fa pensare, anche perché sono proprio le persone più mature ad aver salvato fino ad oggi il settore turistico. Le altre fasce di popolazione, hanno ridotto già da tempo il loro unico svago lontano dal lavoro che era quello dei viaggi. In ogni caso, nel 2011 ha viaggiato un 10% di anziani in più rispetto al 2006.
Nel 2011 gli over 65 hanno fatto il 29% in più di viaggi rispetto a cinque anni prima e hanno trascorso il 23% in più di notti fuori casa per motivi turistici. Questo però non basta perché si torna a parlare di un limitato interesse generale verso le partenze e di un argomento che ormai diventa una nota dolente. Nel 2011 per i viaggi di lunga durata gli over 65enni hanno speso 1.344 euro a testa mentre le altre fasce d’età ne hanno spesi 1.203. Se è sicuro che la spesa è rimasta quasi invariata per coloro che hanno una età compresa tra i 45 e i 64 anni, un cambiamento in negativo si è avvertito per coloro che hanno tra i 25 e i 44 anni.La spesa media per viaggio, per gli over 65 è invece di 401 per i viaggi domestici e di 934 euro per quelli all’estero. Difficile dire cosa succederà in futuro, ma di sicuro gli over 65 restano la speranza del turismo attuale.