Un miracolo? Ormai forse non basterebbe nemmeno quello e quel che è certo è che l’aereo in volo l’ultima volta il 4 gennaio scorso con Missoni, familiari e amici a bordo che si spostava da Los Roques a Caracas è scomparso. Dal Venezuela, intanto, fanno sapere di aver sospeso le ricerche. Il governo ribadisce che non sarebbero stati i narcos a dirottarlo, ma un semplice incidente, costato la vita a coloro che si trovavano in viaggio. Ecco che ribadiscono: “Il velivolo è precipitato, il caso è chiuso“. Non la pensa diversamente, del resto, nemmeno l’ambasciatore italiano che non crede all’ipotesi del sequestro.
La prima testimonianza è stata quella di un pescatore che dice di aver visto il velivolo precipitare in mare. Se all’inizio nessuno gli ha creduto, ora sembra che ciò che ha detto sia attendibile. Come fa sapere il il quotidiano “Il Giorno”, ormai è questa la realtà: dell’aereo non si troverà mai alcun pezzo, si vivrà di ipotesi, più o meno valide.
I parenti dell’erede della nota griffe certamente non vogliono accettare la realtà, ma dal Venezuela confermano che: “L’ultima lettura del radar di Maiquetià, indicherebbe che l’aeronave con matricola YV2615 ha perso quota all’improvviso precipitando nel mare. L’aereo era a 5500 piedi d’altezza, però per quanto si può osservare dal radar, si deduce che ha perso più di 1000 piedi di quota in un minuto. Ha anche perso velocità passando dai 120 nodi a 20 nodi. A 20 nodi, che è l’ultima lettura di cui si dispone quell’aereo non può sostenersi“. In più lo stesso pescatore che ha testimoniato in questi giorni, avrebbe detto che ha visto un aereo cadere a picco nel mare. Grande dolore e ancora tante domande: la stessa sorte dell’altro aereo, scomparso sempre in loco il 4 gennaio ma del 2008. In quella occasione il caso fu chiuso presto e a tutt’oggi degli italiani presenti nessuna traccia.