Sognare in India e in gran parte del mondo, per la verità, oggi ha un solo nome: Bollywood. Le produzioni cinematografiche locali, cariche di vestiti colorati, attori bellissimi, sorridenti e talentuosi fanno innamorare tutti, ancora di più gli indiani e sin dalla nascita, nel 1913. Bollywood regala da sempre emozioni con i suoi film musical e momenti di evasione e svago ancora di più alle donne. Attualmente, il tema principale a parte l’amore, è il costante cambiamento della società indiana e la lenta emancipazione femminile. I protagonisti sono ricchissimi e, soprattutto, aperti all’Occidente e al cambiamento. Facile capire che chi vive in realtà ancora troppo chiuse, trovi in queste pellicole un modo per volare via dalla propria esistenza e sognare un futuro migliore.
Le produzioni sono molto costose e il giro economico è incredibile, soprattutto se pensiamo che riguarda un Paese carico di contraddizioni dove esistono moltissimi poveri che vivono tra stenti e malattie. Non è raro che vengano preferiti anche set italiani, abilmente mascherati per finire le produzioni e riuscire, così a risparmiare: Un esempio su tutti, in questo senso, è rappresentato da Bachna Ae Haseeno, una commedia del 2008 che è stata girata tra Venezia, Capri e la Puglia. Lo stesso vale anche per la Toscana.
In generale, la vera passione indiana sono i film rosa e noir, ma i gusti dei cittadini e dei registi sono in continua evoluzione. Di recente, un regista indo-americano, ha scelto di lavorare seguendo l’esempio di Borat. Ricordate? Si tratta del falso documentario diretto da Larry Charles e ha presentato nelle sale di New York, Kumaré storia vera di un falso guru. La storia è quella del settore dei maestri di yoga e di spiritualità indiana negli Stati Uniti. Gli stranieri, poi, sono molto attirati dal cinema indiano, in particolare dopo il successo di The Millionaire e non sono pochi coloro che partono per Bollywood sperando di cambiare vita e lavoro.