Una domanda che gli esperti si pongono da decenni ormai e la risposta, sussurrata e temuta è che certamente lo farà. Potrebbe essere fra cento anni o fra dieci o anche fra secoli, ma un evento del genere bisogna aspettarselo e le conseguenze non sono affatto prevedibili. Il gigante che dorme, il Vesuvio, ha creato un “tappo” che se dovesse esplodere si farebbe sentire anche nelle regioni vicine alla Campania e potrebbe polverizzare tutto quello che si trova nelle immediate vicinanze. Tutte queste catastrofiche previsioni, ovviamente, terrorizzano la popolazione, ma questo non ha fermato nel corso degli anni abusi edilizi e la costruzione di case e strutture nella cosiddeetta zona A, quella più pericolosa perché più vicina al cratere principale.
Il monte Vesuvio seppure non vada oltre qualche nuvola di fumo per ora, resta un vulcano esplosivo attivo ed è una grande preoccupazione degli scienziati che continuano a ripetere che presto o tardi si farà sentire e bisognerebbe preparare la popolazione con piani di evacuazione ad hoc. Ma sarebbe davvero possibile mettersi in salvo tutti in pochi minuti, cioè quelli che servirebbero alla nube di detriti incandescenti per scendere in città? Non siamo in grado di rispondere, ma certo è un problema di rilevanza internazionale anche se si sa che l’uomo contro la natura non può mai vincere. Questo comunque non vuol dire che non possa combatterla.
La sua grande eruzione del 79 d.C è il terrore di tutti, anche se abbiamo avuto la fortuna di non viverla direttamente. Quel che resta però è ancora oggi impresso in luoghi come Ercolano e Pompei e non può non far riflettere. Intanto nel 2007, il Vesuvio è stato inserito nella selezione che prevede la scelta delle sette meraviglie del mondo naturale. E’ arrivato in finale, piazzandosi quindi anche bene, ma non è riuscito a vincere.