L‘India è spiritualità, cambiamento, un percorso sensoriale tra profumi e colori e quasi magia. La ami o la detesti ma non torni a casa senza sentirti più ricco dentro. Non parliamo poi dei monumenti e dell’architettura che, in un contesto così particolare, sono davvero incredibili. Un esempio su tutti, sul quale oggi ci vogliamo soffermare, è rappresentato dal Tempio d’Oro, di origine sikh e costruito nella zona di Amritsar, nello stato del Punjab. Si ritiene che sia estremamente sacro e i pellegrinaggi per visitarlo sono continui, visto che bisogna giungere almeno una volta nella vita secondo gli stessi Sikh. Negli ultimi anni, inoltre, è diventato una attrazione a livello mondiale, sulla quale molti tour operator puntano quando si organizza un viaggio alla volta di tale Paese.
In Occidente è conosciuto con il termine di “Tempio d’Oro”, in realtà si chiama Harmandir Sahib, o anche Darbar Sahib, Hari Mandir, Harimandar tra le altre varianti, che significa letteralmente “Tempio di Dio”. Pochi anni dopo la sua realizzazione si fece notare per l’inserimento di un un piccolo lago, intorno ad una fitta foresta. Della dimora se ne innamorò, il terzo dei sei Grandi Mogol, l’imperatore Akbar, che visitò il terzo Guru sikh, Guru Amar Das, presso la vicina città di Goindval. Amò in generale questo luogo e il suo stile di vita da offrire una serie di privilegi a coloro che vi regnavano.
Il tempio fu completato del tutto però solo nel 1601 e dopo essere stato attaccato dagli Afghani sotto Ahmed Shah Abdali, fu ricostruito a metà Settecento. Gran parte delle attuali dorature e opere in marmo decorative sono comunque legate al 1800. Intorno un piccolo lago d’acqua, noto come il Sarovar e quattro entrate che simboleggiano l’importanza dell’accettazione e dell’apertura. Tutti infatti possono giungere indipendentemente dalla religione, età, colore della pelle e in ogni momento dell’anno.