Il K2, seconda vetta più alta al mondo dopo l’Everest, è sicuramente la più difficile da scalare, tanto è vero che non superano 300 le persone che l’hanno scalata a differenza dell’everest che ha dei versanti molto più agevoli e più facilmente raggiungibile. La difficoltà dell’ascensione del K2 è un’impresa proibitiva, impossibile per la maggiorparte dell’anno.
Oltre alla forte pendenza, il K2 presenta infatti numerosi passaggi alpinistici difficili, ripidi e ad altissima quota, problematici anche in discesa, laddove la via normale per l’Everest presenta come difficoltà alpinistica il solo Hillary step. Il K2 è inoltre situato in luoghi remoti: il campo base è infatti a Askole a più di 80 km di distanza a piedi dalla più vicina località raggiunta da veicoli, 60 dei quali sono da percorrere sul ghiacciaio Baltoro. Sicuramente non è una passeggiata.
Per una spedizione in stile himalayano è già un’enorme difficoltà arrivare a trasportare e a montare il campo base, ed infatti si contano molte sciagure già relativamente a questa fase. La latitudine del K2 è inoltre di 8 gradi più a nord dell’Everest, il che, se da una parte affievolisce l’impeto del monsone, dall’altro rende il clima più rigido e più difficilmente prevedibile: la montagna è infatti spesso sottoposta allo scatenarsi di pericolosissime tempeste che durano diversi giorni e che in certi anni hanno impedito di raggiungere la vetta per l’intera stagione.
La difficoltà del K2 è testimoniata dall’elevata percentuale di insuccessi sul numero totale di tentativi, comprese anche numerose vere e proprie tragedie. La seconda ascensione è avvenuta ben 23 anni dopo la prima, cioè nel 1977. Fino al 2007, solamente 278 persone [8] (di cui 35 italiane) hanno raggiunto la vetta, contro le oltre 3000 che hanno raggiunto quella dell’Everest; inoltre 66 persone vi hanno perso la vita (spesso nella fase di discesa), delle quali ben 16 nel 1986. Per quanto ci siano stati dei tentativi, non è finora stata effettuata alcuna ascensione invernale del K2.
Via | Wikipedia