Tra le provincie di Parma e Piacenza, in quella che una volta era conosciuto come il Ducato omonimo, si erge un castello perfettamente conservato, denominato il Castello di Bardi, a circa 60 km da Parma città. Si tratta di un edificio arroccato da più di mille anni sopra uno sperone di diaspro rosso, nella confluenza dei torrenti Ceno e Noveglia, nacque alla fine del nono secolo per proteggere la città dall’invasione ungara, poi passò alla famiglia dei Landi, nobili principi dell’epoca rinascimentale.
Il castello è interamente visitabile: in particolare si possono ammirare i camminamenti di ronda, le torri, la piazza d’armi, il cortile d’onore con un porticato annesso, il pozzo, la ghiacciaia, i granai, le prigioni e le sale di tortura. La storia del castello, quando morì definitivamente la dinastia dei Landi, è complessa: passò prima ai Farnesi duchi di Parma, poi nel 1861 divenne un carcere militare. Restò tale fino al 1868 quando venne ceduto all’aministrazione comunale, per lungo tempo nel corso del secolo scorso divenne municipio, per poi divenire, definitivamente, un luogo esclusivamente culturale, custodendo al suo interno anche il museo della Civiltà Valligiana.
All’interno del castello vi è una sala che ospita una collezione di oggetti di tortura: sii tratta di materiale appartenente a diverse epoche, dal periodo dell’Inquisizione al XVIII secolo, con oggetti di varie fogge e scopi più o meno leciti. Si tratta di una stanza che esercita una grande attrattiva sui visitatori, come pure è interessante la storia del fantasma del castello. Pare infatti che lo spirito del comandante Moroello, morto suicida per amore, aleggi all’interno delle fredde mura: la sua fotografia è presente in una sala, eseguita da un’equipe di parapsicologi di Bologna.
Insomma un edificio suggestivo ed interessante, ricco di spunti e ideale per una gita pomeridiana indimenticabili: da un pò di tempo il castello è in ristrutturazione quindi meglio informarsi sulle aperture in caso vogliate farvi una bella visita.