Vacanzieri ospitati in alberghi diversi e di categoria inferiore rispetto a quelli pubblicizzati, appartamenti prenotati con letto matrimoniale più lettino che diventano due lettini e un divano con relativi disagi. Sono solo alcuni degli esempi più classici di vacanza rovinata, con cui probabilmente molti italiani dovranno fare i conti, dato che saranno circa 14 milioni quelli che trascorreranno in montagna le vacanze invernali. Un 25% di turisti in più rispetto allo scorso anno, alcuni dei quali organizzeranno le loro vacanze tramite tour operator.
E’ l’associazione CODICI a ricordare che il pacchetto turistico venduto dal tour operator ha un valore aggiunto rispetto alla semplice somma dei servizi che lo compongono: una vacanza non è solo servizi ma l’aspettativa di un periodo di benessere e relax. Il turista avrà diritto quindi non solo al rimborso dei servizi mancanti, ma anche al risarcimento del danno derivante dalla frustrazione di quell’aspettativa che il tour operator ha pubblicizzato. Alla casistica di vacanza rovinata per palese inadempimento degli obblighi assunti contrattualmente, si affiancano ipotesi più complesse, dove alla cattiva gestione della vacanza si somma l’inadempimento di obbligazioni gravanti su soggetti terzi. CODICI invita i cittadini a segnalare i casi di danno da vacanza rovinata, ricordando che tornati dalle vacanze ci sono 10 giorni lavorativi di tempo per presentare reclamo via raccomandata con ricevuta di ritorno al tour operator o all’agenzia viaggi. CODICI è inoltre disponibile ad offrire assistenza ai cittadini malcapitati.
Via | Helpconsumatori