La sinergia tra pubblico e privato ha consentito il recupero del sito archeologico di Ercolano e la riapertura ai visitatori del Decumano Massimo, la strada piu’ importante dell’antica citta’. Dopo anni di intenso lavoro, oggi e’ avvenuto il taglio del nastro affidato a due alunni della scuola elementare ‘F.Giampaglia’ impegnata in un percorso didattico sul sito ercolanese. Un’apertura che non a caso avviene a dieci anni dalla attivita’ dell’Herculaneum Conservation Project ovvero una collaborazione tra la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di Napoli, la British School a Roma e il Packard Humanities Institute che e’ riuscita ad arrestare il degrado in cui versava il sito alla fine del ventesimo secolo. E per il recupero determinante e’ stato il finanziamento del magnate americano David Packard che ha finora investito 15 milioni di euro.
Il restauro del Decumano Massimo
Tirato a lucido da lavori imponenti, il Decumano Massimo e’ l’ultima tappa del lavoro di restituzione al pubblico delle arterie che compongono il reticolo urbano. Sulla destra spicca la Casa dal doppio portale con il suo eccezionale ingresso, il portico a colonne e gli elementi lignei ancora intatti. La Casa – hanno spiegato gli studiosi Hcp – e’ scavata per una parte ed e’ caratterizzata da architravi con elementi carbonizzati che reggono ancora il ferro.
I finanziamenti pubblici e privati
Al di sopra c’e’ la Scarpata Nord riportata alla luce e riqualificata con opera di consolidamento grazie a fondi europei 2000-2006. Ma la sinergia pubblico-privato ha consentito anche la mappatura di ambienti con infiltrazioni d’acqua o con pitture scrostate sulle quali sono previsti interventi di ripristino solo con materiali utilizzati per l’originale (sabbie sottili) e il consolidamento con calce per riempire i vuoti ed evitare crolli.