Nel labirinto della Città di pietra Luminosa, ricca, limpida e complessa. La città di Stone Town, sull’isola di Zanzibar, ricorda la voce di Freddy Mercury, che proprio tra i questi vicoli sul mare è nato e ha vissuto la propria infanzia. Le strade di Stone Town, profumate di incenso e cannella, sono tanto strette e contorte da non permettere l’ingresso delle auto. Si gira a piedi o in bicicletta, unendosi al flusso vivace dei passanti. Mji Mkongwe, il nome swahili della parte più antica della capitale, è un centro vivace e multiculturale, dalle architetture coloniali e i giardini eleganti, ma anche una città di mercati e moschee, bazar e casupole incasellati l’uno sull’altro tra le strutture di pietra bianca (patrimonio dell’umanità dell’Unesco).
Una città giovane
Sono tante le civiltà che hanno lasciato il segno in una storia relativamente recente (la città ha meno di due secoli di vita), dai persiani agli arabi (Stone Town è stata capitale del sultanato di Oman), dagli inglesi ai portoghesi e addirittura agli indiani, attratti sull’isola dal suo ruolo centrale nel commercio delle spezie e purtroppo degli schiavi.
Cosa non perdersi a Stone Town
Il punto di partenza di ogni visita è il Vecchio dispensario, oggi diventato il Stone Town Cultural Centre. In questo edificio di pietra corallina è ricostruita la storia e illustrata la cultura della città, ma ci sono anche negozi, ristoranti e uffici che lo rendono ancora oggi uno dei punti nevralgici del centro storico. L’altro riferimento fondamentale è il bazar, dove si vende e si compra di tutto a ogni ora del giorno. Si trovano le stoffe colorate dallee donne locali (khangas), si gusta il kebab, il pollo fritto, la cassava e la samosa, oppure si passeggia tra i banchi per assistere alle aste e alle contrattazioni.
La casa di David Livingstone
Difficile non rimanere affascinati dalla vivacità, dalla luce e dai profumi speziati di questa città. e qualciuno decide di rimanere. Come l’esploratore David Livingstone, che da qui è partito alla ricerca delle sorgenti del Nilo. La sua casa di Zanzibar è uno degli edifici più belli della città vecchia, costruita nel 1860 per il sultano Majid.
Il Palace Museum
Altro edificio da non perdere è il Palace Museum, un tempo residenza del Sultano, che ancora contiene gli arredi della famiglia reale. A fianco, c’è il Palazzo delle Meraviglie,un trionfo di colonne e balconi; nel 1883, quando fu stato inaugurato, era il primo di tutta l’isola ad avere l’elettricità, un “prodigio” a cui ancora oggi è dovuto il suo nome.