La Versilia non ha certo bisogno di presentazioni. Terra di Vip, conosciuta e rinomata, sinonimo di vacanza da sogno e forse la capostipite delle vacanza da film, che per prima ha introdotto gli stabilimenti, i lettini e gli ombrelloni. Ma siamo sempre in Toscana, patria del cibo italiano più rinomato nel mondo. Sì perché la Toscana ha sempre un grande appeal, forse perché, come per i francesi, è stata la prima a “mettersi un bollino”. Non ufficiale, come gli AOC dei primi del Novecento, ma reale.
Già ai primi dell’Ottocento infatti si vantava di essere la prima a metter su uno stabilimento balneare femminile in Italia. E poi si parlava di “arretratezza italiana”. Certo, bisognava andare al mare con stivaletti e gonna lunga, ed appartenere all’alta borghesia, ma si lanciò lì la moda che poi avrebbe coinvolto la massa.
In realtà esistevano già i bagni termali, per i ricchi, ma nessuno aveva mai ancora pensato a stabilimenti sulla spiaggia, al mare. Forse complice la medicina, che indicava l’aria di mare salubre per molte malattie, l’Italia diventò meta di tanti aristocratici europei, che cercavano la guarigione, ma iniziavano anche ad apprezzare le vacanze sotto al sole, fino a quel momento tabù assoluto, perché abbronzarsi era sinonimo di lavoro in campagna.
La Versilia ha così sempre fatto la storia, perché riuscì a far partire una moda e poi a guidarla. Fece della spiaggia un business, e alcuni stabilimenti ancora esistenti sono parte integrante della vita delle persone da tantissimi anni. Locali storici, come il Bagno Annetta, ancora considerato lo stabilimento esclusivo di Forte dei Marmi, dove incontrare industriali, attori, e Vip di tutti i tipi.
Una sorta di via Veneto della spiaggia, con le cabine bianche e le ricche tende del ristorante, in riva al mare.
Arredamento da architetti famosi, con la piscina e lo spettacolo stupendo delle Alpi Apuane, che negli anni ‘30 del Novecento veniva chiamata la Costa dei Nobili.
Anche il Bagno Balena di Viareggio rappresenta la storia del settore. Se potessero parlare le cabine di questi stabilimenti ci racconterebbero tante storie, da quando si andava in spiaggia vestiti e con l’ombrellino, ai mutandoni di lana e le cuffie. Venne poi il bikini, una rivoluzione con l’Italia appena uscita dalla seconda guerra mondiale, che però era vietato (bisognerà aspettare una decina d’anni per autorizzarlo). Ma ci sono anche altre storie, come quella del juke box, altra grande rivoluzione portata in spiaggia per accontentare i tanti Vip musicisti che qui in Versilia si incontravano, da Cocciante a Mina, fino ai grandi mondiali come James Brown e Ella Fitzgerald, tutti al Bussoladomani.
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