Le vacanze horror, a volte non sono quelle in cui tutto va male, si perdono le valigia, si trovano gli scarafaggi in albergo e si prende la dissenteria.
A volte, le vacanze horror sono cercate dagli amanti del brivido, da chi ama il macabro e l’incubo. Ci sono posti, nel mondo, conosciuti per la loro aria spettrale, per le loro leggende degne di Dario Argento e per l’atmosfera da incubo. Si chiama turismo dark, e vede sempre più turisti attratti dai posti più strani del mondo, dal bosco con le bambole impiccate a quello dei suicidi.
Bisogna avere il pelo sullo stomaco, per andarci, come all’isola dei serpenti (in realtà vietata ai comuni mortali), ma il settore è in forte aumento. Merito anche di tante agenzie specializzate che stanno rendendo questi viaggi sicuri, pur mantenendone l’atmosfera da brivido.
Sono tanti i posti da brivido, segnalati in documentari e speciali dalle tante piattaforme Tv che ne avevano anticipato la fortuna. I più gettonati sono quelli dove sono accadute delle tragedie, dagli omicidi alle catastrofi, come ad esempio Chernobyl.
La Cnn Travel segnala, vincitore indiscusso, l’Ospedale psichiatrico Gonjiam di Gyeonggi. Si tratta di una struttura chiusa da tempo, dove i fantasmi (naturalmente dei pazienti) la fanno da padroni. Si trova in Corea del Sud, ed è il classico posto abbandonato dove si respira l’aria di morte e sofferenza.
Poi c’è l’isola giapponese dei minatori, su cui è stato girato anche un film dello 007 più famoso del mondo. L’Isola di Hashima era la casa dei minatori, abbandonata circa 40 anni fa, e mette i brividi.
Pripyat, la città svuotata dal disastro nucleare di Chernobyl è diventata una meta turistica, con il tempo che si è fermato. I visitatori hanno la sensazione dell’archeologia del futuro, quando l’uomo s sarà estinto e qualche visitatore extraterrestre troverà le nostre abitudini nei palazzoni del comunismo sovietico.
Altra meta gettonata è il cratere di fuoco del Turkmenistan, un errore umano dell’estrazione che ha creato una sorta di porta per l’inferno, nel deserto del Karakum. Dopo mezzo secolo continua a bruciare, alimentato da gas naturale incendiato per non creare danni peggiori.
Per chi non vuole andare troppo lontano, c’è l’ex ospedale psichiatrico dell’isola di Poveglia, dove i fantasmi dei pazienti psichiatrici disturbano chiunque osa entrare.
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