Marsiglia oggi è rinata, dopo i grandi investimenti dello Stato e la nomina a capitale europea della cultura.
Le città portuali sono sempre un po’ malfamate, ma Marsiglia ha vissuto a lungo la cattiva fama di città violenta, con bande di gangster pronti a trasformarla in un centro della criminalità francese ed europea.
A partire dal Clan dei Marsigliesi, che dettava legge a Roma dopo essersi dovuto allontanare dalla città francese, fino all’indagine Pizza Connection, quando Marsiglia era il centro di spaccio internazionale dell’eroina, ne è passato di tempo.
Oggi Marsiglia è una città rinata, pronta ad accogliere i turisti. La Napoli di Francia non fa più paura, e secondo il National Geographic, non “ha mai avuto un aspetto migliore”.
La storia di Marsiglia
Marsiglia oggi offre accoglienza e eventi interessanti, come il festival del cinema di luglio, che vi siete appena persi. Ma c’è ancora la street art, il porto vecchio, le vie del centro e i mercatini arabi.
Una città nata ben 2600 anni fa, grazie ai navigatori greci, che qui si stabilirono.
La leggenda vuole che proprio all’attracco, i navigatori greci lanciarono una cima ed un pescatore, per farsi aiutare, urlando in greco “massé alieos!” che divenne poi Marsiglia. Altre fonti indicano nel nome, il termine greco per indicare la “casa dei pescatori”.
La pesca entra sempre, dunque, nella storia di Marsiglia, grande porto strategico nel Mediterraneo durante i secoli, e centro balneare nel Novecento, quando le vacanze diventarono uno status symbol, specialmente in Provenza e sulla Costa Azzurra.
Perché andare a Marsiglia
La costa qui è infatti spettacolare, con le sue insenature e i bar alla moda. Ma oggi c’è anche tanta vita notturna, e tanta cultura, da quando, nel 2013, Marsiglia è stata eletta capitale europea della cultura.
La città ha iniziato lì la sua rinascita. Tante le nuove infrastrutture e architetture, finanziate dallo Stato, e realizzate dai grandi architetti mondiali, come Stefano Boeri, che ha realizzato la Villa Méditerranée.
Il Vieux-Port è stato ristrutturato da Norman Foster con una copertura futuristica in acciaio inox, mentre chi ama i negozietti e i piccoli ristoranti francesi, può passeggiare nello storico quartiere di Le Panier.
A qualche marsigliese non piace la vena turistica che ha ripreso la città, e su qualche muro vuole scoraggiare i visitatori: “Il turismo è il male”, “turisti andate via”. Sono le contraddizioni di una città meticcia e orgogliosa, trasgressiva ma tradizionale.
Come a Noailles, piena di ristoranti africani e banchi arabi, o il mercato multietnico di una città che è sempre stato il classico porto di mare. Non mancate di andare a Cours Julien, regno per la street art e i graffitari.