Può il turismo VR (virtuale) riuscire a prendere il posto di quello classico che ci vede spostarci per visitare luoghi specifici di nostro gradimento? La possibilità che questo possa accadere a breve non è da mettere da parte del tutto.
Vi sono infatti buone possibilità che si riesca a ricreare per l’utente finale una realtà virtuale così “perfetta” da consentirgli di vivere delle esperienze di viaggio realistiche. Di certo la realtà VR non potrà ricreare la sensazione di un bagno nel mare dei Caraibi al momento, ma siamo sicuri che non sia possibile ricreare una visita guidata nelle città d’arte totalmente veritiera senza che nessuno si sposti effettivamente dal proprio luogo di residenza?
Per quanto al momento si tratti solo di molte ipotesi e pochi fatti, è innegabile che il settore turistico è quello che più può guadagnarci da un’applicazione della realtà virtuale. Anche semplicemente per offrire un’anteprima ai propri clienti, di quello che potrebbe aspettarli in caso scelgano una determinata vacanza. Ci vuole poco ad immaginare di recarsi in un agenzia di viaggio e vivere per qualche minuto, grazie a dispositivo della realtà virtuale, la vita che si avrà in loco se si opterà per un certo tipo di vacanza.
E da questo punto di vista è possibile prevedere un effettivo utilizzo da parte del settore in modo tale da dar modo alle persone di esplorare in anticipo ciò che visiteranno per una scelta più consapevole. Riuscirà questa idea di turismo ad insinuarsi nel classico modo di organizzare vacanze? Qualcosa ci suggerisce che la risposta è positiva.
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