Oman, sempre più turistico ma senza esagerare. Gli italiani, crisi a parte, ne hanno scoperto la bellezza già da qualche anno e sempre più richiesti sono i tour tra le sue immense distese di sabbia, alla ricerca delle oasi. Tra le peculiarità di un viaggio del genere, c’è anche quella di essere una destinazione perfetta per le vacanze invernali. Un luogo, insomma, dove sfuggire per allontanarsi dalle nostre temperature polari, alla scoperta delle meraviglie storiche e ambientali locali.
Sharqiyah Sands
Un mare di sabbia nel vero senso della parola ed è noto anche con un altro termine, che si riferisce al nome della tribù nomade che qui si sposta, cioè Wahiba sands. Si tratta del più conosciuto e frequentato deserto omanita e si trova a sole due ore da Mascate. In pratica, inizia a metà strada tra la città di Sur e il massiccio dell’Hajar. Chi giunge fin qui, insomma, non può perderselo anche perché è quello con un più facile accesso. Per organizzare un itinerario organizzato da queste parti, basta dormire nella capitale o a Sur. Si può andare in giornata, basta prendere a noleggio una vettura con quattro ruote motrici. Certo, restare per almeno una notte è una emozione che non bisognerebbe perdere anche per rendere più intensa una esperienza da provare pure sotto le stelle e tra la sabbia delle dune.I temerari, poi, decidono di attraversare tutto il deserto, da nord a sud fio a giungere allo sbocco sul mare d’Arabia. In tutto sono circa 170 chilometri. Belle pure le passeggiate piedi con la guida dei beduini.
Rub al-Khali
Detto anche “quarto vuoto”, visto che copre un quarto della penisola arabica è un deserto fra i più vasti al mondo. Ancora non è stato del tutto esplorato.E’ chiamato pure il “deserto dei deserti” e copre una superficie superiore a quella della Francia tanto da trovarsi parte in territorio omanita, parte in territorio saudita e yemenita.