Se ne parla poco almeno in Italia, ma il Carnevale di Oruro, in Bolivia, resta tra i più famosi e frequentati del mondo. E’ tenuto in considerazione, insomma, quanto quello della Colombia e poco meno di quello di Rio ed è addirittura tutelato dall’Unesco come Patrimonio orale e intangibile dell’Umanità. Febbraio è il mese giusto per arrivare da queste parti, scoprire un Paese che non è mai scontato né turistico e vivere qualche giornata tra tour e allegria. La cittadina in questione non è nemmeno lontana da raggiungere, visto che si trova a 180 chilometri da La Paz.
Le celebrazioni dello speciale Carnevale di Oruro sono tutte da vedere. Sono, infatti, un mix perfetto tra le tradizioni indigene e quelle cristiane e ogni manifestazione ha un preciso significato. Di solito, l’idea è quella di ricordare l’eterna lotta tra il bene e il male, ma imperdibile è certamente il momento solenne, rappresentato dalla Diablada. Si tratta di una sfilata coloratissima dove viene messo in scena il combattimento tra angeli e demoni.
A guidarli c’è proprio Tio, il diavolo e la moglie China Supay, la grande tentatrice. Una lotta senza esclusione di colpi che, però, si conclude con la comparsa della Virgen del Socavon, protettrice dei minatori. Il tutto tra danze e musica tanto coinvolgenti che vi risulterà difficile non lasciarvi andare al ritmo.
Quando andare in Bolivia, se non a Carnevale
In Bolivia, un viaggio si può organizzare tutto l’anno. E’ vero, però, che il periodo migliore è quello che va da fine giugno a inizio settembre. E’ il momento infatti in cui il clima è meno umido. Diverso è il discorso per l’estate che è compresa tra i mesi di maggio e quelli di ottobre. Per giungere da queste parti dovrete soltanto essere in possesso di un passaporto con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’ingresso. Il visto, invece, non è necessario fino a tre mesi prima di permanenza nel Paese.
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