Il lusso in una struttura pubblica va mantenuto e curato nel tempo, per poter offrire sempre standard elevatissimi. Ecco perché a Parigi è il momento per molti grandi e storici hotel di chiudere per restauro. Le location esclusive vanno arricchite anche di nuovi dettagli e tecnologie che, uniti a soffitti riccamente stuccati e a saloni decorati a festa, fanno la differenza con tutti gli altri alberghi.
Nuovo look, quindi, per gli alberghi a cinque stelle più conosciuti come il Ritz in Place Vendome, il Crillon in Place de la Concorde fino al Plaza Athené nei pressi degli Champs-Elysees. Il problema non era tanto strutturale, quanto di semplice adeguamento per evitare che hotel di livello più basso potessero attirare maggiormente i potenziali clienti. Questo senza contare le grandi catene mediorientali Raffles e Mandarin Oriental che con il loro design accattivante e i ristoranti stellati, sono temibili avversari. Gli stessi che con una atmosfera meno formale hanno ricevuto il maggior numero di prenotazioni.
Ci sono esempi contemporanei, del resto, che hanno dimostrato quanto un restauro accurato possa fare la differenza. E’ il caso del Royal Monceau Raffles che risale al 1928 ma è stato riaperto solo tre anni fa, dopo il decisivo intervento di risistemazione del designer di fama mondiale, Philippe Starck. Gli hotel che hanno chiuso i battenti o sono pronti a farlo, non saranno pronti prima del 2015 e solo allora si potrà confermare se è la crisi ad aver fato calare le prenotazioni o se, invece, era necessario qualche anno di chiusura per reinventare il futuro delle strutture. Le stesse che potrebbero attirare l’attenzione di russi e asiatici, sempre più attenti al comfort in viaggio. Nasceranno dunque palazzi in fibra ottica e servizi high-tech e, ancora, sarà aumentata la superficie delle suite. Il tutto a beneficio dei clienti di tutto il mondo.
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