Viaggio in Perù, meglio ancora se da giugno ad agosto: sicuramente una destinazione importante e prima di tornare a casa, potreste sentire il bisogno di comprare qualcosa di tipico per voi e per i vostri cari. A patto di avere spazio in valigia, non potete dimenticare l’alpaca silver che è una lega di vari metalli e tra questi il nichel, lo zinco e il ferro. I prodotti di questo tipo, quindi, sono destinati a non arrugginire come l’acciaio e si puliscono facilmente come l’argento. Da queste parti di solito si completa con pietre semi preziose. Molto comune è la serpentina. Il costo base per questi monili è di circa venti euro.
Le tradizioni peruviane passano in buona parte dalla musica. Il flauto di Pan è quello più usato e maggiormente noto se si parla di musica andina. Qui è indicato come zanpona o siku. Potrete trovarne di varia grandezza e con un numero di canne differente. Questo cambierà pure il prezzo che comunque è molto basso.
La tradizione in Perù, comunque, passa anche dalla lavorazione della lana di alpaca. Si producono abiti da millenni e si tratta di un filato noto per la sua estrema morbidezza. E’ nel frattempo molto caldo e pregiato e se ne ricavano maglioni, cappelli, guanti e poncho, tra i più richiesti questi ultimi. Sono dei caratteristici soprabiti che possono indossare tutti. Uomini, donne e bambini e non costano molto. Circa 15 euro, almeno come prezzo base. C’è infine il liquore leggendario peruviano. La bevanda alcolica nazionale è il pisco, una acquavite di vino che deve il suo nome alla città omonima nel nord del Paese. Qui si gusta in vari modi. Liscio, con ghiaccio o miscelato con vari cocktail. Il più conosciuto è il pisco sour, che si ottiene con una miscela dell’acquavite con limone, zucchero e bianco d’uovo. Ne esistono di marche differenti e la bottiglia costa circa venti euro.