Per chi vuole trascorrere le vacanze di Pasqua 2013 in Calabria, ecco un programma di viaggio, tra le tradizioni religiose e culinarie della zona, che potrebbe fare al caso vostro. Iniziamo dal Caracolo, una manifestazione religiosa che coinvolge tutta l’area della riviera, e che deve il suo nome al vocabolo di derivazione araba che significa girare. Si tratta di una vera e propria festa caratterizzata da una processione che per l’appunto gira per il paese (da qui il nome della manifestazione). La caratteristica principale del Caracolo sta nelle otto statue che rappresentano gli ultimi momenti della vita di Gesù, portate in spalla da alcuni partecipanti.
Le statue sono molto antiche e la modalità di svolgimento della processione è estremamente suggestiva: i cortei si muovono in maniera lenta, sino a tornare al punto di partenza. Il Caracolo è una manifestazione molto conosciuta in quanto è l’unica del suo genere in tutto il territorio nazionale, solamente in Spagna si svolge un evento analogo. A Pasqua i calabresi amano preparare dolci tradizionali molto gustosi e dal grande valore simbolico, come i cuculi, detti anche cuzzupe o cuddhuraci, i crustuli, le nepitelle, i mostaccioli, i cici arbereshe ed i jaluni grecanici e tanti altri ancora.
Tornando alle tradizioni calabresi, citiamo la cittadina di Briatico in provincia di Vibo Valentia, che a differenza delle classiche processione dove si portano statue in spalla, quì viene portata la Vara, una sorta di portantina che rappresenta la bara del Cristo Morto. Infine segnaliamo l’auto-flagellazione, che è alla base del più noto rito pasquale in Calabria, i Vattienti (o Battenti) di Nocera Terinese. In questo caso lo spettacolo è piuttosto cruento: si tratta di uomini con le gambe scoperte che si percuotono con violenza le cosce fino a sanguinare, utilizzando il cardo per aumentare il sanguinamento.
Foto credits: Flickr foto by Fiore