La Cambogia è paesaggi, monumenti e, soprattutto, tradizioni. Le stesse che trovano la loro massima espressione soprattutto nella danza e nel teatro. Le origini dei vari balli sacri di apsaras, seduttrici mitologiche degli antichi si perdono nella notte dei tempi. In più, la danza si è evoluta come abitudine di tipo religioso e si studiavano i passi anche per far vedere le coreografie al re e al popolo e per chiedere benedizioni divine.
In questo senso, in Cambogia, importante è stato il periodo di Angkor, durante il quale i ballerini di balletto classico erano alla corte reale. Tutte le danze, c’è da dirlo, hanno caratteristiche simboliche e sono soggette ad un ordine preciso. La loro forma è rigorosa e seguono una lingua prescritta di movimenti e gesti. Ci si muove a ritmo di tamburi e i ballerini non fatto altro che portare in scena delle storie, dei racconti soprattutto quelle popolari, che sono più semplici.
Alle feste locali, potrete assistere a delle performance interessanti e a queste si aggiungono giochi popolari e giochi d’ombra, molto tipici ancora di più in campagna. L’orchestra tradizionale in Cambogia, è formata da tre xilofoni che sono il Khom Thom a forma di ferro di cavallo con 16 gong, violini, strumenti a fiato, flauti, tromboni e una versione Jhmer di cornamusa. Questo senza dimenticare i tamburi di diversa forma e dimensione. I tamburi sono di tre tipi, quello a mano, quello ayan e quello yjke. Il batterista poi è quello che ha il ruolo più importante nella musica folk. Non ci sono dei testi scritti, i brani si trasmettono oralmente di generazione in generazione come si è sempre fatto. E’ una abitudine affascinante e peculiare del luogo. Il turista, quindi, giunto da queste parti è anche attraverso l’arte che conosce meglio la Cambogia ed impara ad innamorarsene. Anno dopo anno sono sempre di più coloro che scelgono un tipo di vacanza di questo genere, per un viaggio importante quanto indimenticabile.