Si trovano in Puglia i Monti Dauni e anche se non sono meta di un turismo eccessivo in ogni mese dell’anno, sono comunque teatro di feste, cerimonie a tema e tradizioni che, una volta scoperte, restano nel cuore. In particolare sono Carnevale e Pasqua ad essere ricordati in modo specifico per una serie di riti che mettono in primo piano anche il territorio.
Il Carnevale da queste parti è un periodo in cui è concesso il divertimento sfrenato e ogni tipo di sregolatezza. Insomma, una festa dionisiaca del tutto pagana dove ha motivo d’essere il detto “a Carnevale ogni scherzo vale”!
In più la fine dell’inverno e l’inizio della primavera coincidono con questi giorni in cui, a questo punto, si gioisce ancora di più perché è più vicina la bella stagione, quella di mare, sole e vacanze. Dopo il Carnevale anche qui ci si concede una pausa, quella della Quaresima, prima della Santa Pasqua. Nei 29 comuni dei Monti Dauni, il sentimento religioso e la cultura popolare sono ancora molto radicati e durante le due ricorrenze si può prendere parte a feste e processioni forse altrove dimenticate. In occasione del Carnevale, ad esempio, ci sono gli i ‘nzammarùchele, i canti sull’altalena che da tantissimo tempo vengono eseguiti nel periodo di febbraio e rappresentano una delle più antiche tradizioni della cultura popolare locale, tanto da essere stati dichiarati patrimonio immateriale della Puglia. Con delle corde legate a un pezzo di legno, vengono costruite rudimentali altalene che sono poi fissate agli architravi di porte o finestre, nei cortili e nelle piccole piazze di paese, nelle cantine o nei ricoveri per animali. A questo punto due persone, il più delle volte donne, si siedono sull’altalena dandosi le spalle e intonano canzoni d’amore o dai temi anche differenti. Vengono tramandati oralmente di famiglia in famiglia e sono tutti anonimi. Non si possono eseguire dal Mercoledì delle Ceneri fino a Pasqua, come vuole la tradizione.