A volte per vivere una esperienza di viaggio in maniera differente, basta imparare a cercare il dettaglio e per qualche strano motivo, durante il mio recente tour in Israele, l’attenzione personale si è focalizzata non solo sui monumenti ma anche sulla fauna locale. In realtà, non è un elemento del tutto trascurabile, se prendiamo come esempio Agamon Hula, vero paradiso per il birdwatching e zona di passaggio per le specie più rare e straordinarie.
Se fin dalla mia visita a Tel Aviv e Jaffa, non ho potuto non notare una presenza notevole di gatti, per tutta la durata del tour, poi, gli animali sono stati una costante. Del resto, se è vero che ogni creatura riesce a catalizzare le energie positive di un luogo, di certo, in Terra Santa dove le strane sensazioni riescono a colpirti all’improvviso e in ogni dove, probabilmente non bastano solo storia e paesaggi per rendere più suggestivo il contesto.
In questo senso, dunque, l’esperienza più insolita è stata di certo quella di trovarmi davanti ad un pavone, anzi ad una intera famiglia, mentre di prima mattina stavo per consumare la mia ottima colazione a base di succo di melograno, marmellata e pane locale. Unica nota stonata, ovviamente, il fatto che si sono allontanati velocemente non concedendomi l’onore di mostrarmi come fanno la ruota.
Certamente è anche l’effetto sorpresa che ha creato tanto interesse da parte mia per gli amici a quattro zampe e non solo. Se i mici erano la presenza più comune, di certo vedere un simpatico topino fra le rovine di Masada, pronto a mimetizzarsi e all’occorrenza anche ad accettare qualche provvista dai turisti, mi ha fatto sorridere.
Stavo quasi per dimenticarmi, poi, la vera star del mio giro. Durante la passeggiata alla riserva naturale di Tel Dan, finalmente lontani dalla presenza di turisti urlanti, ecco lei, la salamandra, con delle gradazioni cromatiche tanto particolari da lasciare senza fiato di fronte alla bellezza della natura.
Ho visto, infine, anche un ben più raro stambecco fermo nella strada che porta al Mar Morto a cercare dell’erba da brucare. La mia presenza con la fotocamera lo ha fatto scappare in breve tempo, ma non prima di rivolgermi il suo sguardo e allontanarsi verso le valli sconfinate che rendono Israele un’oasi di pace e serenità.