La Riserva dello Zingaro non esiste più, almeno per ora. Anno dopo anno una serie di incendi dolosi, ne hanno cancellato piuttosto velocemente la splendida macchia mediterranea, questa volta però le fiamme l’hanno letteralmente inghiottita e non sarà fruibile al pubblico chissà per quanto tempo. Del resto della Riserva dello Zingaro che cosa resta se non cumuli di cenere e piante bruciacchiate? Un vero peccato e, a questo punto, sono una delle poche fortunate ad averla vista al meglio un pò di anni fa.
La Riserva dello Zingaro si trova nella Sicilia occidentale e, ogni estate, è tra le mete preferite dei turisti che non si preoccupano di dover attraversare lunghi sentieri prima di arrivare alle calette più incontaminate. Adesso però l’ingresso sarà vietato e sullo stesso sito impera la scritta: “Si comunica che a causa dell’incendio per motivi di sicurezza la riserva resterà chiusa fino a data da definire”. Un paradiso naturale che ricrescerà nel tempo e sottolinea il braccio di ferro continuo e inutile fra uomini e natura. La seconda vince sempre, ma certo l’uomo si impegna molto a violentarla, non riuscendo a capire che così annienta lo stesso ambiente che gli permette la vita e di godere di paesaggi impareggiabili.
La Riserva dello Zingaro vanta sette chilometri quadrati a picco sul mare che nelle scorse ore hanno subito l’offesa più grande: quella di essere bruciata da professionisti, in quello che è stato definito un incendio doloso. L’autocombustione o la classica sigaretta gettata e non spenta non convincono chi indaga sul caso: si tratta di una mano abituata a questo tipo di azioni, ma la Riserva dello Zingaro è destinata a rinascere. Bisogna capire soltanto quanti anni e sacrifici ci vorranno e per quanto tempo i turisti che non sceglievano altra meta per le vacanze, dovranno andare al mare altrove.