L’India è famosa per i suoi monumenti, per la grande spiritualità che pervade tutto e per l’atmosfera in generale che rende il Paese immancabile tra i grandi viaggi da organizzare nella vita. Non dimentichiamo, però, che resta leader nella produzione di tessuti meravigliosi e durante una vacanza vi conviene portare una valigia vuota, per poterla riempire di incantevoli cotoni, sete, shantung, rasi, garze e lane. Del resto, non è una novità che la maggior parte degli abiti da sera che utilizzano i fashion designer italiani siano lavorati in tale terra lontana e magica. Ogni regione, a tal proposito, ha una tecnica differente, la sua specialità e degli artigiani in grado di produrre meraviglie usando tecniche tradizionali.
Il novanta per cento delle volte che restiamo a guardare dei tessuti particolari, basta guardare l’etichetta per rendersi conto di dove arrivano. Questo indica la difficoltà di trovare del materiale altrettanto interessante altrove. Il tutto a prezzi decisamente più bassi rispetto all’Italia.La tradizione che interessa la loro lavorazione è molto antica e ha una lunga storia che nasce si sviluppa, più o meno a partire dalla bandiera del Congresso Nazionale Indiano. Nel suo centro si nota un telaio, tipico, che qui viene detto Charka su cui si stende la matassa di cotone da filare. Secondo Gandhi rappresentava la vera salvezza del popolo e riguardava la sua autonomia. Era infatti, quello che da sempre alimentava i commerci con l’estero.
Quando lui iniziò a lottare per diminuire le tasse, tentò pure di ripristinare l’uso del telaio familiare, che divenne la sua bandiera, e spinse a boicottare i tessuti inglesi ritrovando, in questo senso, la propria indipendenza. A tal proposito, un Museo che vale la pena visitare per chi ama i tessuti è il Calico Museum of Textiles – Sarabbai Foundation di Ahmedabad, in Gujarat. Tra quelli più usati, non possiamo dimenticare lana, cotone e seta, lavorati in vari modi e con tinture che raggiungono una vastissima gamma cromatica. Due sono i tipi di tessitura prinicipali: il Khadi e il Mal. Il Khadi che è un cotone con una tessitura non molto fitta che sfiorato ricorda il lino.Il Mal, è caratterizzato, invece, da una tessitura più fitta che rende la stoffa molto più sottile. Più famosa è la tecnica del Batik, dalla procedura lunga e complicata.
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